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Italy
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The basics

Quick Facts

Places
Gender
Male
Place of birth
Rome, Province of Rome, Lazio, Italy
Place of death
Rome, Province of Rome, Lazio, Italy
Age
20 years
Walter Rossi
The details (from wikipedia)

Biography

Walter Rossi (Roma, 12 aprile 1957 – Roma, 30 settembre 1977) è stato un militante comunista italiano appartenente a Lotta Continua, ucciso all'età di vent'anni da un proiettile che lo colpì alla nuca il 30 settembre 1977 in Viale delle Medaglie d'Oro a Roma, mentre partecipava ad un volantinaggio antifascista.

30 settembre 1977: l'omicidio

Roma, 1977, il 29 settembre una giovane di 19 anni, Elena Pacinelli, venne colpita da tre proiettili mentre si trovava in Piazza Igea in compagnia di altri aderenti al movimento di fronte ad una casa occupata nel quartiere Monte Mario; a seguito dell'accaduto il giorno successivo fu organizzato un volantinaggio di protesta nel quartiere della Balduina, storica roccaforte missina della capitale. Il gruppo di attivisti del movimento venne a trovarsi in Viale delle Medaglie d'Oro, nei pressi di una sezione del Movimento Sociale Italiano da cui uscirono alcuni militanti di estrema destra che, seguendo un sopraggiunto blindato della polizia che si trovava nelle vicinanze, avanzarono verso i manifestanti. Cominciò una sassaiola, si abbassarono le saracinesche di molti negozi, con gente che scappava da tutte le parti. Dal gruppo dei neofascisti furono sparati alcuni colpi di pistola all'indirizzo dei giovani di sinistra ed uno di questi colpì Walter Rossi alla nuca che morì prima dell'arrivo in ospedale.
Nell'aggressione un'altra persona fu accidentalmente colpita: un benzinaio, che rimase leggermente ferito.

La reazione del movimento

Nei giorni che seguirono cortei e manifestazioni di solidarietà e di protesta percorsero l'Italia, sedi missine e ritrovi fascisti vennero devastati e dati alle fiamme ed i funerali del giovane ucciso furono presenziati da circa centomila persone, le quali gli resero l'estremo saluto sulle note de L'Internazionale.

In una manifestazione di protesta per l'omicidio organizzata da Lotta Continua a Torino il 1º ottobre 1977, in seguito al lancio di alcune bombe Molotov, avvenuto nel corso di un assalto al locale "Angelo azzurro", morì lo studente Roberto Crescenzio che, intrappolato nella toilette dell'esercizio, rimase vittima del rogo.

Indiziati

La posa della lapide sul luogo dell'omicidio di Walter Rossi, in Viale delle Medaglie d'Oro 107

Nessun provvedimento venne preso a carico dei numerosi poliziotti presenti sul luogo: dieci di essi erano a bordo del furgone blindato, tre in una volante vicina ed almeno due a piedi in borghese; su di essi gravarono comunque le accuse di collusione con gli aggressori. In particolare tutti i testimoni presenti al fatto assicurarono che nulla venne fatto per fermare i neofascisti prima, durante e dopo i colpi di pistola che essi esplosero contro i manifestanti e che, viceversa, le forze dell'ordine per diversi minuti impedirono i soccorsi a Walter Rossi sia colpendo chi cercava di avvicinare il giovane agonizzante sul terreno, sia evitando di chiamare un'ambulanza.

Diciassette persone, fra cui alcuni militanti del MSI-DN, vennero arrestati nelle ore successive, tra questi Flavia Perina, futuro deputato di Alleanza Nazionale, oltre ad Andrea Insabato che, nel 2000, avrebbe compiuto un attentato contro la sede del quotidiano comunista il manifesto, e Riccardo Bragaglia che risultò positivo al test del guanto di paraffina, ma venne in seguito comunque prosciolto poiché al successivo test con tecnologie nucleari del CNR si scoprì che le tracce riscontrate non si riferivano a polveri da sparo, ma ad elementi tipicamente presenti in una scatola di fiammiferi, fiammiferi che il Bragaglia utilizzò per accendere delle sigarette poco prima della prova del guanto di paraffina.

Tutte le persone arrestate vennero inizialmente fermate, un'ora dopo il fatto, davanti alla sezione del Msi-Dn del quartiere della Balduina, fra le decine di curiosi che nel frattempo vi si erano raccolti; portate al commissariato di zona, venne loro chiesto di testimoniare sul fatto e qualche ora dopo venne spiccato il mandato di cattura. Dopo un lungo processo i diciassette verranno via via prosciolti dalle accuse iniziali di omicidio, tentato omicidio, adunata sediziosa, porto abusivo d'arma da guerra calibro 9 (la pistola, mai trovata, con la quale sarebbe stato ucciso Walter Rossi) e ricostituzione del PNF; per alcuni di loro resterà solo l'accusa di rissa aggravata senza, tuttavia, che alcun testimone li abbia riconosciuti nel gruppo.

Esattamente di fronte al luogo dove, secondo la ricostruzione della polizia, arrivò su viale Medaglie d'Oro il gruppo di militanti di destra, nei pressi di un'edicola distante circa 100 metri dal punto in cui il giovane venne ucciso, era in corso una festa su di una terrazza al primo piano; le numerose persone presenti, fra cui l'attore di teatro Fiorenzo Fiorentini, assistettero impotenti allo svolgersi dei fatti. Chiamati a testimoniare, con un confronto all'americana, ed a riconoscere fra i diciassette arrestati, i giovani presenti nel gruppo dei militanti di destra, nessuno dei testimoni riconobbe i fermati.

Il processo

Nel 1981 alcuni pentiti indicarono nelle persone di Cristiano Fioravanti ed Alessandro Alibrandi i possibili assassini, confermando le testimonianze dei giovani di sinistra presenti al fatto; Cristiano Fioravanti, arrestato in seguito con l'accusa di appartenenza ai Nar, ammise di avere fatto parte del gruppo uscito dalla sezione del Movimento Sociale insieme ad Alessandro Alibrandi e che entrambi erano armati, attribuendo tuttavia ad Alibrandi il colpo mortale in quanto la sua arma si sarebbe inceppata impedendogli di sparare; le sue affermazioni furono successivamente confutate dalle testimonianze rese dai compagni di Walter Rossi, i quali sostennero tutti che tale colpo fu invece esploso da Fioravanti.

A seguito della morte di Alibrandi, avvenuta in uno scontro a fuoco con la polizia, il procedimento penale fu archiviato; Fioravanti venne condannato ad una pena di nove mesi e 200.000 lire di ammenda solo per i reati concernenti il possesso di arma da fuoco. La vicenda giudiziaria si è definitivamente chiusa nel 2001 con l'incriminazione di tre compagni di Walter per falsa testimonianza ed il non luogo a procedere, per non aver commesso il fatto, nei confronti di Cristiano Fioravanti, che ora vive libero, sotto altro nome, protetto dallo stato.

Curiosità

Targa nel luogo dell'omicidio di Walter Rossi
  • Piazza Igea è stata reintitolata in sua memoria "Piazza Walter Rossi - antifascista".
  • Il gruppo punk militante romano Banda Bassotti ha dedicato la strofa iniziale della canzone "All Are Equal For The Law" a Walter Rossi, Fabrizio Ceruso e Giorgiana Masi: "Fratelli di Giorgiana Masi / Fabrizio Ceruso Walter Rossi / Figli della stessa madre / Figli della stessa rabbia".

Note

Bibliografia

  • AA.VV. In ordine pubblico, Un ricordo senza pace, curato da Paola Staccioli, Roma, 2002.
  • AA.VV. Atti del processo

Voci correlate

  • Anni di piombo
  • Cronologia delle persone uccise durante gli anni di piombo
  • Lotta continua
  • Movimento del '77

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