Vincenzo Matarrese
Quick Facts
Biography
Vincenzo Matarrese (Andria, 25 maggio 1937 – Bari, 13 giugno 2016) è stato un imprenditore e dirigente sportivo italiano.
Biografia
Terzo di cinque fratelli (Michele, Antonio, Giuseppe e Amato), ha lavorato fin da giovane nell'impresa edile di famiglia, la "Salvatore Matarrese Costruzioni S.P.A." (dal nome del padre, che l'ha fondata). Le sue maestranze usavano chiamarlo "don Vincenzo". Michele Mincuzzi, che ha lavorato al suo fianco nell'A.S. Bari agli inizi degli anni 80, lo ha definito «uomo tenace». Sono ricordate diverse sue conferenze stampa da presidente del Bari, anche per la sua cadenza dialettale.
Muore a Bari nella tarda serata del 13 giugno 2016, all'età di 79 anni, stroncato da un male incurabile di cui soffriva da tempo.
Presidente dell'A.S. Bari
Nell'estate del 1983 il fratello Antonio, sempre più occupato da impegni politici e calcistici (era presidente della Lega Calcio), gli affida la presidenza dell'Associazione Sportiva Bari, la società calcistica che la famiglia ha in proprietà da sei anni e Vincenzo ricopre tale ruolo per ventotto anni. Diventa così il presidente più longevo della storia del Bari.
Inizia da presidente nella stagione 1983-1984, affidando la squadra all'allenatore Bruno Bolchi e confermando pochi elementi del Bari dei Baresi che due anni prima avevano sfiorato la Serie A. La squadra ottiene la promozione in Serie B e il record storico delle semifinali di Coppa Italia, ottenute eliminando la Juventus agli ottavi e la Fiorentina ai quarti di finale; non era mai accaduto nella storia del calcio italiano, che una squadra di Serie C1 arrivasse sino alle semifinali di Coppa Italia. L'anno seguente, il Bari ottiene la promozione in Serie A dopo quindici anni d'assenza; tale risultato (due promozioni consecutive, dalla Serie C1 alla A) costituisce un record per il club. Nel 1990 il Bari vince la Coppa Mitropa.
Nel 1991, dopo aver ottenuto il nuovo Stadio San Nicola, acquista i nazionali Zvonimir Boban, David Platt e Robert Jarni; a fine stagione la squadra retrocede in Serie B.
Assieme a Eugenio Fascetti e Carlo Regalia realizzò un "ciclo" nella seconda metà degli anni novanta, mentre con Francesco Janich e Bruno Bolchi riportò i biancorossi dalla serie C1 alla A, nel biennio 1983-1985; il rapporto lavorativo con Janich proseguì negli anni successivi. Con Fascetti e Regalia sono rimasti rapporti d'amicizia. Per il campionato del mondo 1994 pronosticò Italia e Brasile finaliste, evento poi realmente verificatosi.
Nella stagione 1996-1997, in risposta ad ostruzionistiche contestazioni alla sua gestione, lascia il comunicato «pronti a passare la mano a chiunque possa fornire valide garanzie per la continuità del Bari». Dal 2001 vari tentativi d'acquisto dell'AS Bari sono falliti per disaccordi fra gli interessati.
Nel giugno 2011, dopo la retrocessione in Serie B della sua squadra (che era ritornata in massima serie due anni prima, dopo otto anni in cadetteria), Vincenzo Matarrese si dimette assieme a tutto il consiglio d'amministrazione. Il club viene affidato al direttore generale Claudio Garzelli (che assume la carica di amministratore unico), rimanendo per il 90% dei Matarrese.
Sotto la sua gestione, il Bari ha disputato il secondo periodo più lungo della sua storia in Serie A, il quadriennio 1997-2001, contro il quinquennio 1945-1950 di Tommaso Annoscia (nel sessennio 1935-1941 l'allora "U.S. Bari", pur disputando 6 stagioni consecutive in prima serie, ebbe più presidenti), e un maggior numero di campionati in massima serie che nei quarant'anni precedenti, non ottenendo quel "salto di qualità" che lui stesso auspicava. I galletti, comunque, hanno sfiorato tre volte l'accesso a una competizione internazionale, nelle stagioni 1989-1990, 1998-1999 e 2009-2010; nel 1999 rifiutò la disputa della Coppa Intertoto e dichiarò «entreremo in Europa dalla porta principale».
I giudizi all'operato
Soprattutto a partire dal 1996, il suo operato al timone del Bari è stato messo in discussione da parte degli sportivi baresi. La critica rivolta dalla tifoseria ai Matarrese era nella non abbondanza d'investimenti (s'è sostenuto, per esempio, che nella seconda metà degli anni novanta, quando il Bari ha trascorso 4 anni in Serie A, gli introiti ricavati dalle vendite degli atleti emergenti hanno superato gli esborsi per il potenziamento della squadra). Matarrese si è sempre difeso da queste critiche, rivendicando la grossa quantità di denaro versata dalla sua famiglia per il Bari. Nei periodi di contestazione è stato vittima di atti intimidatori. Tra i suoi difensori, oltre a Fascetti, vi è stato lo storico, nonché giornalista e commercialista, Gianni Antonucci, estimatore dei Matarrese (che definiva i Kennedy di Puglia), che ha motivato la vendita dei giocatori migliori una procedura necessaria alla sopravvivenza della società, aggiungendo che qualsiasi scelta del presidente era volta solo ed esclusivamente al bene del Bari. Nel 2012, Regalia accenna alle difficoltà finanziarie del momento, appoggiando le scelte operate dal club biancorosso. Giorgio Perinetti, direttore sportivo del Bari dal 2007 al 2010, dopo essersi dimesso dalla società biancorossa, sul suo sito personale ha scritto che Matarrese avesse «paura di sognare», e in un'intervista in cui gli si chiedeva il motivo dell'uscita dal club pugliese, ha dichiarato «io consideravo la promozione in A un punto di partenza e non d'arrivo». Antonio Di Gennaro, capitano del Bari a inizi anni novanta, definisce la gestione Matarrese priva di pianificazione e «mediocre»; nel 2011, il sindaco di Bari Michele Emiliano la giudica senza managerialità e sentimento e strumentalizzata politicamente.
Onorificenze
Grande ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica italiana | |
«Su proposta della Presidenza del Consiglio dei Ministri.» — Roma, 2 giugno 1989 |
Note
Bibliografia
Voci correlate
- Matarrese
- Associazione Sportiva Bari