Tullio Salvatore Quinzio

Pittore di affreschi e noto ritrattista, fu allievo del padre Giovanni Quinzio. Dopo aver studiato a Genova all'Accademia Ligustica dal 1870 al 1876, frequentò per altri due anni l’Accademia fiorentina. Nel 1878 vince un concorso di pensionato che gli consente di completare gli studi a Roma, dove si tratterrà fino al 1887. In questo periodo collabora alle decorazioni di Villa. Con il pittore Giuseppe Sciuti, artista meridionale allievo di Domenico Morelli, all’epoca noto e impegnato in numerosi incarichi pubblici e privati.

Il ritorno a Genova nel 1887 segna per Quinzio, richiesto tanto dalla committenza religiosa che da quella privata, l’inizio di una proficua attività di decoratore svolta in parte autonomamente, in parte avvalendosi dell’aiuto del padre. L'affresco era infatti parte della tradizione di famiglia. Eseguirà decorazioni di Santa Maria Immacolata a Genova, cui seguirono gli affreschi della parrocchiale di Genova-Voltri e delle chiese dei Santi Nicolò ed Erasmo e di San Giacomo, sempre a Genova. Tali risultati, uniti anche ad un’attività espositiva che lo vide presente regolarmente dal 1879 alle mostre della promotrice genovese oltre che alla Biennale di Venezia del 1899 e a Milano nel 1906, gli procurarono nel 1893 la nomina di accademico della Ligustica dove diresse fino al 1894 la scuola di disegno dal vero per poi passare l’anno successivo e fino al 1906 a quella di nudo e del disegno da statue. Nel 1910 fu membro della giuria del concorso, bandito dal Comune di Genova, per la realizzazione di un monumento a Garibaldi.

La pittura di Quinzio si ricollega nell’affresco alla tradizione decorativa del barocco ligure, pur aggiornata a un più moderno verismo al quale l’artista aderisce con maggiore evidenza nelle opere da cavalletto e negli acquarelli. Da citare almeno un Ritratto di signora e il Ritratto del figlio (Genova-Nervi, Civica Galleria d'Arte Moderna) oltre a donne in costume, preti e chierichetti, tutti di impostazione ispirata, tanto nei soggetti quanto nell’esecuzione, al verismo meridionale di fino Ottocento. Nelle opere tarde si orientò verso una pittura dotata di sfumate movenze liberty (Ritratto di signora, Genova, Accademia Ligustica).

Si spense nella città che gli diede i natali il 3 dicembre 1918.

• Dizionario Enciclopedico Bolaffi dei pittori e degli incisori italiani dall'XI al XX secolo, Torino 1972
• Thieme-Becker, Allgemeines Lexikon der bildenden Künstler, Leipzig 1992

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