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Italy
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Riccardo Hellmuth Seidl
Italian aviator

Riccardo Hellmuth Seidl

The basics

Quick Facts

Intro
Italian aviator
Places
Work field
Gender
Male
Place of birth
Naples, Metropolitan city of Naples, Campania, Italy
Place of death
Galite Islands
Age
37 years
Riccardo Hellmuth Seidl
The details (from wikipedia)

Biography

Riccardo Hellmuth Seidl, anche Hellmuth in tedesco o italianizzato Elmo (Napoli, 19 aprile 1904 – Cieli del Mediterraneo, 27 settembre 1941), è stato un militare e aviatore italiano. Colonnello pilota in Servizio Permanente Effettivo della specialità aerosiluranti, partecipò alla seconda guerra mondiale. Per il suo comportamento nell'ultima missione fu decorato di Medaglia d'Oro al Valor Militare alla memoria.

Biografia

Nacque a Napoli il 19 aprile 1904, ed entrò come allievo all'Accademia Navale di Livorno uscendone con il grado di guardiamarina nel 1925, per essere poi promosso a quello di sottotenente di vascello nel 1927. Conseguì il brevetto di pilota di idrovolanti e fu imbarcato su diversi incrociatori. Nel gennaio 1933 passò nella Regia Aeronautica, e con il grado di capitano, comandò le squadriglie 166ª e 201ª, passando poi all'88º Gruppo Autonomo C.M. Nel 1938 partì volontario per la guerra di Spagna e comandò un gruppo da bombardamento veloce, ottenendo due Medaglie d'argento al valor militare. Tornato in Italia venne promosso al grado di tenente colonnello e nel marzo 1941 a quello di colonnello.

La costituzione della specialità aerosiluranti

Con l'entrata nella seconda guerra mondiale dell'Italia a fianco della Germania, il 10 giugno 1940, la Regia Aeronautica si trovò a dover fronteggiare la minaccia della flotta britannica nel mar Mediterraneo. A cominciare dall'agosto 1940, venne sperimentata e poi sviluppata la specialità aerosiluranti. Vennero creati diversi gruppi di volo e dislocati in Africa settentrionale, nel mare Egeo, in Sicilia e Sardegna. Nel gennaio 1941 vennero affiancati ai Savoia-Marchetti S.79 Sparviero i più moderni, ma deludenti, Savoia-Marchetti S.M.84.

Il Savoia-Marchetti S.M.84 in versione aerosilurante

Il 36º Stormo fu costituito il 1º febbraio 1938 con base l'aeroporto “Fausto Pesci”, da cui il primo distintivo con le due torri bolognesi. Nel corso del conflitto operò con i citati SM.79 e S.M.81 Pipistrello, ma come stormo da bombardamento in Albania, Jugoslavia, Tunisia e Malta. Nell'estate del 1941, venne convertito in stormo aerosiluranti e rischierato sull'aeroporto di Decimomannu, in Sardegna, in attesa della prima missione di combattimento nel nuovo impiego. Il comandante dello stormo era il colonnello Riccardo Helmut Seidl, succeduto al parigrado Carlo Drago.

L'attacco al convoglio Halberd

Il 27 settembre 1941 alle 08:18 un ricognitore italiano individuò un gruppo di navi britanniche al largo dell'isola La Galite, 80 km a nord della Tunisia e lanciò l'allarme. Venne indicata la presenza di una portaerei, una nave da battaglia, quattro incrociatori e altre navi minori. Si trattava del convoglio Halberd partito da Gibilterra con lo scopo di rifornire Malta, e composto in realtà dalla portaerei Ark Royal, dalle navi da battaglia Prince of Wales, Rodney e Nelson, e da cinque incrociatori. Completavano la potente formazione navale i 18 cacciatorpediniere di scorta.

Le condizioni meteorologiche non erano buone, ma alle 12:15 undici aerosiluranti S.M.84 del 36º Stormo decollarono su allarme dall'aeroporto di Decimomannu. Il Col. Seidl comandante dello stormo pilotava uno degli aerei alla testa del 109º Gruppo, mentre il maggiore Arduino Buri guidava il 108º Gruppo. Si unirono alla missione altri undici aerosiluranti S.79 del 130º Gruppo decollati quasi mezz'ora prima dal vicino aeroporto di Cagliari-Elmas. La scorta era composta da aerei da caccia Fiat C.R.42 Falco del 24º Gruppo..

Durante il volo, i gruppi si separarono anche per le cattive condizioni meteorologiche. Essendo gli S.M.84 più veloci, furono i primi ad arrivare sulle navi inglesi. Il 108º Gruppo del maggiore Buri, composto da cinque S.M.84 fu il primo ad avvistare il convoglio inglese e alle 13:00 attaccò. Colpito dalla contraerea il velivolo del Ten. Barro entrò in collisione con quello del Cap. Alfonso Rotolo ed entrambi precipitarono in mare, mentre quello del Sott. Ten. Morelli fu abbattuto dopo il lancio del siluro. Malgrado il sacrificio degli equipaggi, nessun bersaglio venne colpito.

Seidl arrivò insieme agli altri quattro aerosiluranti del 109º Gruppo per secondo e alle 13:30 ordinò l'attacco. L'aereo del capitano Giusellino Verna venne abbattuto dai caccia inglesi Fairey Fulmar di scorta che tentarono di impedire l'avvicinamento degli aerei italiani. Il colonnello Seidl insieme all'aereo del capitano Bartolomeo Tomasino proseguirono sotto il fuoco nemico l'attacco alla HMS Nelson. La nave venne colpita da un siluro e danneggiata gravemente, secondo alcune fonti da Seidl, ma entrambi gli aerei vennero abbattuti dall'antiaerea della ''Prince of Wales e dello Sheffield.

Il danneggiamento della HMS Nelson è accreditato da alcune fonti all'allora maggiore Arduino Buri che fu tra i pochi a rientrare e rivendicò il risultato negli anni che seguirono, durante e dopo il conflitto. Ricerche successive incrociate con i dati dell'ammiragliato britannico fanno ritenere che Buri attaccò con il suo gregario la Rodney confondendola con la gemella Nelson, mancandola. Le ricostruzioni del dopoguerra ritengono che sia stata la seconda ondata a colpire la Nelson e poiché è stato il primo dei due aerei a mettere a segno il siluro, è probabile sia stato Seidl a colpire il bersaglio. Nessuno di quegli aerei ritornò indietro e l'attribuzione rimane controversa.

Alla fine delle diverse ondate, furono sette gli aerei italiani abbattuti. Seidl, Tomasino, Rotolo e Verna morirono quel giorno e insieme a loro cadde il sergente maggiore Luigi Valotti che, con il suo caccia Fiat C.R.42 Falco, aveva tentato di distrarre l'artiglieria antiaerea compiendo evoluzioni acrobatiche sopra le navi finendo a sua volta abbattuto e ucciso. A tutti e quattro i piloti degli aerosiluranti venne assegnata la Medaglia d'oro al valor militare alla memoria, mentre a Valotti quella di bronzo.

La corazzata Nelson dopo i danni subiti ritornò per le riparazioni nel Regno Unito e rientrò in servizio nel Mediterraneo solo nell'agosto 1942. Partecipò alle scorte ai convogli per Malta, all'Operazione Torch in Algeria nel novembre 1942, all'invasione della Sicilia nel luglio 1943 e al bombardamento costiero di Salerno nel settembre 1943. Il generale Dwight D. Eisenhower e il maresciallo Badoglio firmarono il testo finale dell'armistizio italiano proprio sulla Nelson il 29 settembre 1943.

Al colonnello Riccardo Helmut Seidl è ora intitolato il 36º Stormo dell'Aeronautica Militare.

Onorificenze

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinariaMedaglia d'oro al valor militare
«Comandante di stormo aerosilurante, combattente temprato nei più aspri cimenti di altre guerre, confermava valentia di pilota e grande animo di soldato. Alla testa delle sue formazioni, trascinava con fulgido esempio lo stormo in epica azione di siluramento in massa contro potente formazione navale nemica. Incurante della caccia avversaria e del formidabile sbarramento controaereo e navale, con la volontà tesa a colpire ad ogni costo gli obiettivi assegnati, li raggiungeva danneggiando gravemente alcune navi e sbaragliando le altre. La sua fragile ala si spezzava con quella di alcuni valorosi gregari come lui anelanti alla vittoria, mentre il generoso sacrificio accendeva una face di gloria che illuminava di vivida luce la sua purissima figura di comandante e di eroe. Cielo del Mediterraneo Centrale - Acque dell'Isola de La Galite, 27 settembre 1941.»
— Regio Decreto 14 novembre 1941
2 Medaglie d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria2 Medaglie d'argento al valor militare

Note

Bibliografia

Periodici

Voci correlate

  • Regia Aeronautica
  • Savoia-Marchetti S.M.84
  • 36º Stormo
  • Bartolomeo Tomasino

Collegamenti esterni

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