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Italy
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Otello Gaddi
Italian military personnel

Otello Gaddi

The basics

Quick Facts

Intro
Italian military personnel
Places
Work field
Gender
Male
Place of birth
San Felice sul Panaro, Italy
Death
Place of death
Milan, Italy
Age
76 years
The details (from wikipedia)

Biography

Otello Gaddi
NascitaSan Felice sul Panaro, 6 dicembre 1901
MorteMilano, 1978
Dati militari
Paese servito
GradoPrimo seniore
GuerrePrima guerra mondiale
Guerra di Spagna
Seconda guerra mondiale
CampagneCampagna di Grecia
voci di militari presenti su Wikipedia

Otello Gaddi (San Felice sul Panaro, 6 dicembre 1901 – Milano, 1978) è stato un militare italiano, combattente della grande guerra e ufficiale della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale.

Biografia

Gaddi aderì al PNF il 4 aprile 1921 ed entrò nella MVSN nel 1923 prestando servizio nella provincia di Vicenza. Prese parte alla guerra di Spagna dove il 13 marzo 1937 per un'azione presso Brihuega fu decorato con la croce di guerra. Tra il 20 e il 21 marzo 1938 presso Valdealgorfa nonostante fosse stato ferito durante una controffensiva nemica rifiutò di abbandonare il reparto venendo poi decorato con una medaglia d'argento al valor militare.

Arruolatosi come seniore dell'83º battaglione CCNN nel corso della seconda guerra mondiale fu nuovamente decorato con medaglia d'argento al valor militare sul fronte greco-albanese. Dopo l'occupazione della Jugoslavia, assunse il comando del 170º Battaglione CCNN Squadristi "Vespri" composto da due compagnie di volontari dell'Italia del sud. Con l'insorgere delle prime formazioni partigiane jugoslave il battaglione, inquadrato nel raggruppamento Battaglioni Squadristi "Dalmazia", fu inviato in Dalmazia con compiti di controguerriglia.

Promosso Primo seniore (tenente colonnello), dopo l'8 settembre 1943 aderì alla Repubblica Sociale Italiana diventando comandante di quello che restava, dopo l'armistizio, della 44ª Legione CCNN "Pasubio" di Schio. Considerato un membro dell'ala più intransigente del fascismo nel 1944 fu chiamato in qualità di giudice a far parte del Tribunale speciale straordinario di Verona che doveva giudicare gli ex gerarchi fascisti (Ciano, De Bono, Marinelli, Gottardi, Pareschi e Cianetti) che avevano votato il 25 luglio 1943 l'ordine del giorno Grandi che fece cadere il regime fascista. Preannunciando il proprio voto favorevole alla pena capitale per gli imputati disse: "Se io, un semplice tenente colonnello, ho capito, potevano certo capire anche loro".

A partire dal 12 febbraio 1944 divenne comandante della 42 legione GNR di Vicenza e successivamente comandante provinciale dello stesso corpo. In questa veste partecipò a vari rastrellamenti e tribunali di guerra a Crespadoro, Asiago e Chiampo. A causa degli insuccessi nella lotta contro la Resistenza venne trasferito al Quartier generale di Milano nel luglio 1944. Arrestato dopo la fine del conflitto fruì dell'Amnistia Togliatti.

Morì a Milano nel 1978 con il grado di generale.

Onorificenze

— 19 marzo 1942
«Seniore 83º battaglione CC.NN. Comandante di importante caposaldo, attaccato da preponderanti forze nemiche, si lanciava al contrassalto, trascinando i suoi uomini con l'esempio del suo ardimento. Poneva in fuga il nemico con lancio di bombe a mano e per quanto gravemente ferito, non desisteva dalla lotta. Man-ir.i Scutarait (fronte greco-albanese), 30 dicembre 1940-XIX»
«Centurione reggimento speciale misto. Comandante di compagnia fucilieri di alto valore ed autorità, ha dimostrato durante due giornate di combattimento, superbo sprezzo del pericolo. Nei momenti più difficili dava costante, imperterrito, elevato esempio di spiccate virtù militari e di coraggio personale. Sempre primo ove maggiormente infieriva il combattimento, si dimostrava elemento prezioso ed entusiasta. Ferito, rifiutava di allontanarsi dal reparto fino a quando non vi fu costretto da cessate condizioni di efficienza fisica. Valdealgorfa, quota 589, 601, 20-21 marzo 1938-XVI»
«Centurione 624ª bandera "Uragano". Comandante di una compagnia che attaccata di sorpresa, sosteneva il primo urto con il nemico, riusciva con la sua prontezza di intuito e di capacità tecnica a contenere l'attacco avversario che veniva fatto con preponderanza di mezzi e di uomini-Brihuega, 13 marzo 1937-XV»

Bibliografia

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