Oddo Fortebracci
Quick Facts
Biography
Oddo Fortebracci (15 febbraio 1410 – 1º febbraio 1425) è stato un condottiero italiano, figlio riconosciuto di Braccio da Montone.
Biografia
Oddo nasce da una relazione di Andrea Fortebracci, detto Braccio da Montone con una ragazza di Città di Castello. La data di nascita (14 febbraio 1410), potrebbe essere antecedente a quella nota, ma precedente di alcuni anni, coincidente invece con la data del suo riconoscimento da parte di Braccio. Seppure nato fuori dal matrimonio, viene riconosciuto e cresciuto dal padre e dalla moglie di lui, Anna, che non poteva avere figli. Separato dalla madre naturale, che morirà alcolizzata, cresce amorevolmente nella casa di lui, almeno sino alla morte della moglie ed alle successive nozze con Nicoletta Varano, da cui nasce l'unico figlio legittimo di Braccio Carlo (1419). Pur allontanato da casa resta comunque nella sfera del padre. Nel 1418 fu sigillata una promessa di matrimonio tra Oddo ed Elisabetta Trinci (Ariodante Fabretti). Braccio consolida così una alleanza familiare che, con il suo matrimonio con Elisabetta Varano e quello del figlio Oddo con la famiglia Trinci, gli assicura il controllo dell'Italia centrale. Il matrimonio delle altre figlie, Innamorata con Malatesta Baglioni e Camilla con Nicolò Piccinino, la fedeltà dei suoi luogotenenti. Oddo viene fatto conte di Spello dallo zio Corrado II Trinci, e governatore di Perugia da Braccio durante l'assedio dell'Aquila. Alla notizia della cattura e poi della morte del padre, Oddo decide di lasciare la città per evitare un assedio da parte delle truppe pontificie condotte dal conte Ranieri, ex amico del padre. Mossosi incontro al Piccinino che sta tornando con le superstiti forze braccesche, chiede a Nicoletta Varano di potersi recare a Montone per proteggere il fratellino Carlo. La sua richiesta non viene accettata per evitare una situazione pericolosa con Martino V. Oddo si ritira quindi nel suo feudo Spello. Martino V fa pressione su Corrado II Trinci affinché lo allontani, invano.
Presto Oddo riprende il suo mestiere di capitano di ventura. Lo troviamo infatti al soldo di Firenze contro i viscontei. Durante la battaglia, Niccolò Piccinino lo convince ad allontanarsi dalle truppe, ma sorpresi dai nemici Oddo viene barbaramente ucciso. Il Piccinino così rimane unico comandante dei bracceschi, (si parla di tradimento, infatti il Piccinino ne esce incolume).
Oddo ed Elisabetta potrebbero avere avuto un figlio (Braccio 1426), tenuto nascosto nell'abbazia di Sassovivo e successivamente a San Giorgio di Cascia, dipendente dall'abbazia in una casa di Braccio. (risulta registrato agli atti di Cascia 1447).
Oddo era cresciuto sui campi di battaglia con il padre sin da fanciullo, amato dalle truppe, ne era quindi il naturale successore. Nel 1424 lo troviamo reggente di Perugia per il padre. Adulto, ne avrebbe potuto raccogliere l'eredità militare, riorganizzando sotto di sé i bracceschi. Lo aveva ben capito lo stesso Piccinino che si era messo al suo servizio, apparentemente per proteggerlo, ma certamente avvantaggiato dalla sua morte. La sconfitta di Braccio permette a Malatesta Baglioni di divenire reggente di Perugia dopo solo due giorni dalla sua morte, al Piccinino di mettersi a capo dei bracceschi e divenire lui stesso capitano di ventura, al Gattamelata di ottenere in seguito il feudo di Narni, al Ranieri di comandare le truppe pontificie.
Questi fatti dimostrano le sequenze storiche dei protagonisti di quella battaglia che forse cambiò la storia d'Italia. Braccio, al culmine della sua potenza, viene sconfitto ed ucciso, i suoi luogotenenti lo tradiscono e ricevono titoli ed onori.
Collegamenti esterni
- Pier Luigi Falaschi, «Fortebracci, Oddo», in Dizionario Biografico degli Italiani, Istituto dell'Enciclopedia italiana Treccani, (on line)