Michele D'Auria
Quick Facts
Biography
Don Michele D'Auria | |
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Nascita | Gragnano, 16 novembre 1915 |
Morte | Castellammare di Stabia, 28 ottobre 2003 |
Dati militari | |
Paese servito | ITA |
Forza armata | Esercito Italiano |
Corpo | Alpini |
Specialità | Cappellano militare |
Guerre | Seconda guerra mondiale |
Campagne | Russia 1943 – 1946 |
Decorazioni | Medaglia d'argento al valor militare |
Pubblicazioni |
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Note | http://www.noialpini.it/cappellani-decorati-40-45.htm |
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Don Michele D'Auria (Gragnano, 16 novembre 1915 – Castellammare di Stabia, 28 ottobre 2003) è stato un religioso e militare italiano,decorato con la medaglia d'argento al valor militare nella campagna di Russia 1943-1946.
Nato a Gragnano (NA), il 16 novembre 1915, divenne sacerdote il 26 maggio 1938, svolgendo gli incarichi di insegnante e di parroco. Partì volontario di guerra, nel febbraio 1942. Assegnato al 201º Ospedale da Campo della Divisione "Ravenna", giudicando non confacente ad un “volontario” tale assegnazione, chiese ed ottenne l'assegnazione a un reparto operativo.
Trasferito al XXX Battaglione del Genio Alpino, fu impegnato anche nei combattimenti. Catturato il 26 gennaio 1943 varcò la frontiera del rimpatrio il 19 luglio 1946. Di nuovo parroco e docente, divenne canonico nella Cattedrale di Castellammare di Stabia.
Nel 1986 fu nominato Cappellano Nazionale dalla F.N.A.I. (Federazione Nazionale Arditi d'Italia). Il 31 luglio 1988 sul Monte Piana ha benedetto la Campana dell'Amicizia e della Concordia, realizzata dall'alpino Sergio Paolo Sciullo della Rocca.
Fu autore di alcune biografie e resoconti di guerra, in particolare sulla Campagna di Russia . Della sua produzione autobiografica e memorialistica si è occupata la rivista 'Bonus Miles Christi' che lo definì "scrittore e narratore efficace" . Muore a Castellammare di Stabia assistito amorevolmente dalle sue nipoti il 28 ottobre 2003.
Onorificenze
«Tenente Cappellano, chiedeva ed otteneva l’assegnazione ad un reparto di Guastatori. Volontariamente seguiva i reparti, impegnati nelle azioni più rischiose, oltre le linee nemiche. In fase di ripiegamento si prodigava instancabilmente, incurante dei pericoli e dei disagi, assolvendo il suo compito con sprezzo della vita ed elevato spirito di sacrificio. Catturato dal nemico, sopportava virilmente le sofferenze e i disagi della dura prigionia, continuando ad assolvere con instancabile generosità la sacra missione affidatagli”. -“Russia, gennaio 1943 - luglio 1946”» |
Bibliografia
- "Celebrazione del 20 anniversario della battaglia di Nikolajevka (fronte russo): Napoli, Maschio Angioino, 27 gennaio 1963: commemorazione celebrata dal sacerdote Michele D'Auria", Roma, Tip. Rondoni, 1963
- "Bivaccando e combattendo... ripensando: Russia: giugno 1942 - gennaio 1943", Marigliano (Na): Istituto Lito-Tipografico Anselmi, 1989
- "La mia Russia: cappellano, combattente, prigioniero", Pompei, 1993