Luigi Ridolfi Vay da Verrazzano
Quick Facts
Biography
Luigi Ridolfi Vay da Verrazzano (Galluzzo, 7 novembre 1895 – Padova, 31 maggio 1958) è stato un politico, imprenditore, dirigente sportivo, eroe pluridecorato della Grande Guerra italiano, fondatore dell'Associazione Calcio Fiorentina nel 1926, del Maggio Musicale Fiorentino, costruendo poi a proprie spese lo Stadio Giovanni Berta. Fu inoltre presidente della Federazione Italiana di Atletica Leggera dal 1926 al 1942 e poi dal 1956 al 1958 e della Federazione Italiana Giuoco Calcio dal 1942 al 25 luglio 1943
Biografia
Nacque in seno alla famiglia dei marchesi Ridolfi, una delle più antiche casate nobiliari di Firenze. Partecipò alla Prima guerra mondiale ottenendo per meriti bellici due medaglie d'argento al valor militare. Futurista al seguito di Ardengo Soffici e Giovanni Papini, aderì al fascismo, diventò imprenditore petrolifero, fu mecenate nello sport e nella musica.
A partire dagli anni venti si occupò pionieristicamente di sport, a livello toscano, nazionale ed internazionale. Fu il fondatore del Maggio Musicale Fiorentino con Vittorio Gui, dell'Ass. Calcio Fiorentina (con la quale vinse una Coppa Italia e due Campionati di Serie B), della Società Atletica Giglio Rosso (dove vinse ben sei scudetti negli anni Venti) e contribuì alla fondazione dell'Automobile Club d'Italia di Firenze. Fu anche presidente della Federazione Italiana di Atletica Leggera dal 1926 al 1942 e poi dal 1956 al 1958 e della Federazione Italiana Giuoco Calcio dal 1942 al 25 luglio 1943. Fu consigliere nel direttivo della IAAF (Associazione Internazionale delle Federazioni Atletiche) e della EAA (Associazione Atletica Europea) per quasi venti anni, revisore e membro della giunta del C.O.N.I. per più di venti anni, fondò e presiedette il settore tecnico della Federcalcio insieme a Vittorio Pozzo a partire dalla fine degli anni trenta. Fu anche a capo della delegazione olimpica italiana alle Olimpiadi di Berlino del 1936. Insieme a Leandro Arpinati, sviluppando lo sport nell'Italia e nella loro realtà territoriale, sono stati più fedeli alla Fiamma olimpica che al Fascio littorio. Ridolfi organizza manifestazioni calcistiche come la Coppa Ridolfi 1932 e Arpinati la Coppa Arpinati.
Per tre volte eletto deputato alla Camera (1929, 1934, 1939), fu per più di due anni il ‘federale' di Firenze (1926-1929). A Firenze ristrutturò il teatro comunale poi sede del Maggio Musicale Fiorentino, l'impianto di atletica sul viale Michelangelo, appartenente alla società ASSI Giglio Rosso e costruì lo Stadio comunale di Firenze, diventato Stadio Artemio Franchi, nonché il Centro Tecnico Federale di Coverciano, sostituendosi alle pubbliche casse ove esse non offrivano la necessaria copertura. A Campo di Marte, nel 2001, è stato inaugurato lo Stadio Luigi Ridolfi, dedicato alla sua memoria e progettato per le discipline di atletica leggera. La biografia a lui dedicata dallo scrittore Andrea Claudio Galluzzo ha vinto il premio letterario del CONI nel 1999.
Alla fine degli anni trenta, divenne poi presidente dell'AGIP di Firenze entrando così nel ramo petrolifero. Nel luglio 1938 aveva poi costituito la S.A.C.O.M. ("Società Anonima Carburanti Olii Minerali" e, nel novembre del 1941, la S.I.A.C. ("Società Industrie Autarchiche e Carburanti").
Presidente della Fiorentina
Il marchese Luigi Ridolfi Vay da Verrazzano, il sindaco Antonio Garbasso e altre autorità sportive dell'epoca, il 29 agosto del 1926, con la fusione tra il Club Sportivo Firenze e la Palestra Ginnastica Fiorentina Libertas; danno vita all'Associazione Calcio Firenze (poi Associazione Fiorentina del Calcio), denominata l'anno seguente Associazione Calcio Fiorentina. A Firenze, il primo fondatore e presidente di un club di calcio fu Piero Torrigiani, che nel 1898, diede vita alla Florence Football Club, la prima società calcistica fiorentina. Il Florence Football Club 1898, sta al vertice della genealogia dei sodalizi calcistici fiorentini che, nel 1926, formarono l'odierno club gigliato, fu la prima squadra della Toscana a giocare il calcio "all'inglese"; i loro eredi divennero i rossi della PGF Libertas e i bianchi del CS Firenze, poiché alcuni attivisti del Florence confluirono sia nel Palestra Ginnastica Fiorentina Libertas che nel Club Sportivo Firenze.
Sotto la sua dirigenza, dal 1926 al 1942, la Fiorentina vinse due campionati di Serie B e una Coppa Italia. Domenica 29 agosto 1926, in uno studio notarile, venne redatto l'atto costitutivo dell'Associazione Calcio Firenze.La prima maglia ufficiale era inquartata bianca e rossa, colori sociali di Firenze e dei club da cui è originata la Fiorentina, costituendo così il simbolo dell'unione tra le vecchie rivali; i pantaloncini e i calzettoni erano invece di colore nero. Venne inoltre utilizzata una seconda maglia a strisce verticali biancorosse. Come terreno di gioco venne scelto lo Stadio Velodromo Libertas di Via Bellini, l'impianto della Libertas. La rosa della nuova società del presidente Ridolfi, era composta da calciatori provenienti dai due club, in particolare dalla Libertas, con l'inserimento in stagione in corso di alcuni elementi facenti parte delle giovanili gigliate come Romeo I, Romeo II e Nichele. Il 20 settembre si tenne il primo incontro della nuova squadra, un'amichevole informale contro il Signa, che batté per 1-2 i biancorossi; la formazione gigliata era composta da Sbrana, Posteiner, Benassi, Focosi, Tuti, Segoni, Salvatorini, Baldini, Barigozzi, Baccilieri, Bandini. Per questa prima partita venne utilizzata una maglia in tinta unita colore rosso scuro. Il 29 settembre la Fiorentina disputò un'altra amichevole, questa volta ufficiale, pareggiando allo stadio Libertas contro la Sampierdarenese per 2-2.
Grazie al piazzamento della Libertas nella Seconda Divisione 1925-1926, nella sua prima stagione la società poté iscriversi al girone C di Lega Nord della Prima Divisione, la seconda serie nazionale; il primo incontro ufficiale di campionato si tenne nello stadio di via Bellini il 3 ottobre 1926 contro il Pisa, terminato con una vittoria per 3-1, con primo gol della storia segnato da Rodolfo Volk. Sebbene la nuova società fosse registrata al torneo come "Associazione Calcio Firenze", per la prima gara di quel primo campionato la società assunse la denominazione di "Associazione Fiorentina del Calcio" per la maggiore assonanza con il nome completo della Libertas, in virtù del maggiore apporto di questo club nella fusione, divenendo nel 1927 "Associazione Calcio Fiorentina". Dopo un buon inizio di campionato, il club, che comprendeva giocatori provenienti dalle due vecchie società allenati da Károly Csapkay, ebbe un periodo di flessione con quattro sconfitte consecutive, terminando questa prima stagione di formazione al sesto posto su dieci squadre; con 11 reti, il capocannoniere della squadra fu Rodolfo Volk, un fiumano che si faceva chiamare Bolteni non avendo avuto le necessarie autorizzazioni dai vertici militari per evitare la leva militare. Il 21 aprile 1927 si tenne il primo incontro internazionale dei gigliati, un'amichevole contro il Lugano terminata 3-1.
Per il secondo anno da presidente nella stagione 1927-1928, la Fiorentina prese parte al girone D di Lega Sud di Prima Divisione; da questa annata, il club gigliato giocò con le maglie a strisce biancorosse, parallelamente a quelle inquartate, regalategli dalla Colligiana, memore della fratellanza guelfa tra Colle Val d'Elsa e Firenze. Per tentare la promozione in massima serie, venne modificata pesantemente la rosa della Fiorentina, introducendo alcuni giovani delle giovanili come Carmelo e Bruno De Santis. Nel torneo nazionale la Fiorentina fu una delle protagoniste, contendendo al Liberty Bari il primato della classifica. Numerose furono le vittorie, come il 3-0 al Tivoli, il 5-1 con il Savoia, 8-0 ancora con il Tivoli nella partita di ritorno, e 4-1 contro il Savoia nel ritorno; l'ultima partita contro il Bari risultò decisiva per l'andamento del campionato, terminata con la sconfitta per 3-5 che consegnò il primo posto alla squadra pugliese. Con il secondo posto a 18 punti a pari merito con la Ternana, il Presidente della FIGC decide di organizzare uno spareggio per l'ammissione in Divisione Nazionale, concluso 3-3 a Firenze e con la vittoria gigliata a Terni per 1-0 (miglior marcatore gigliato Luigi Miconi con 14 gol). In questo torneo la società fu protagonista del Caso Savoia-Fiorentina; il club venne giudicato colpevole di omessa denuncia di corruzione e di essersi accordato con il Savoia per vincere lo scontro diretto della partita di ritorno dietro compenso, incentivandolo poi a giocare lealmente contro il Bari nel turno successivo. La federazione decise di non assegnare i due punti alla Fiorentina, sanzionando entrambe le società con pesanti multe (1000 lire al club gigliato) e squalificando alcuni dirigenti, come il fiorentino Agostini, a eccezione del presidente Luigi Ridolfi.
La Federcalcio per la stagione 1928-29 modificò l'assetto del massimo campionato volendo formare un unico girone per l'anno successivo; creò così due gironi formati ognuno di 16 squadre: le prime 8 d'ogni girone avrebbero fatto parte della serie A, le altre 6 la serie B e le ultime due la serie C. La Fiorentina arrivò ultima con soli 12 punti e 5 partite vinte, 26 reti fatte e 96 subite. La squadra era sempre allenata da Csapkay, ma a lui si aggiunse l'ungherese Gyula Feldmann che gli rimase a fianco pure nella stagione successiva. Alla rosa dei giocatori si aggiunsero Meucci, Lucchetti e Chicchi. Da dimenticare le sconfitte in casa con Ambrosiana Inter (0-3) con il Napoli (2-7) e la Lazio (0-4) ed a Torino con la Juventus in cui il portiere Pieri subì ben 11 reti. A difendere la porta viola subentrò a stagione iniziata, dopo due partite, Mario Sernagiotto. La settimana dopo però disputò una notevole partita contro il Genoa, terza di campionato, con la Fiorentina che passò in vantaggio nel primo tempo con un gol di Pilati IV, ma il Genoa riuscì a fare due gol negli ultimi tre minuti finali dell'incontro. I tifosi fiorentini ritennero l'arbitro, un certo signor Galassi, piuttosto parziale nei confronti della squadra ospite. La situazione diventò pericolosa a tal punto che i dirigenti della Fiorentina dovettero accompagnare il direttore di gara in macchina fino alla stazione di Signa, dove l'arbitro fu comunque aggredito. Il campo da gioco di Firenze venne così squalificato per una giornata. La settimana dopo perse ancora, stavolta contro il Napoli per 2-7, mentre la settimana ancora successiva ci fu un'altra sconfitta contro la Lazio per 0-4 sul campo neutro di Modena. Fortunatamente per i viola, la FIGC decise di ritoccare lo schema definitivo dei nuovi tornei nazionali, e la squadra di Firenze venne così ripescata in Serie B.
La quarta stagione da presidente, il 22 settembre 1929 fu una data memorabile: scese in campo la prima formazione in maglia viola. La caratteristica casacca con il distintivo a sinistra sul petto, raffigurante il giglio rosso in campo bianco simbolo e stemma di Firenze (da cui il soprannome di "Gigliati"), fu indossato per la prima volta in un'amichevole con la Roma. Si dice che furono adottate per un caso fortuito: le maglie biancorosse vennero lavate male da una lavandaia in un fiume, stringendo e assumendo un colore violaceo. In realtà pare fu il marchese Luigi Ridolfi in persona a volere il cambio del colore nel viola come espressione cromatica del giglio fiorentino. Ai tifosi il cambio di colore piacque e fu definitivamente adottato. Nella sua prima stagione in serie B, dopo un buon inizio, la Fiorentina si classificò quarta con 40 punti, a soli sei dalla zona promozione.
Fu un campionato di assestamento e di qualità, con la compagine viola che fece un buon salto di categoria, togliendosi parecchie soddisfazioni contro squadre che fino all'anno prima gli erano nettamente superiori. Miglior marcatore gigliato Raffaele Rivolo con 15 reti. Ridolfi nella quinta stagione da presidente viola, vinse il primo campionato 1930-1931 della serie B, che conquistò la vetta della classifica con 46 punti. La Fiorentina giunse a pari merito con il Bari, proprio la squadra che tre anni prima aveva strappato il titolo cadetti ai gigliati. La squadra viola si guadagnò così la serie A, con l'allenatore Ungherese Gyula Feldmann. In casa riuscì sempre a segnare almeno una rete anche se non riportò mai risultati eclatanti. Alla formazione si erano aggiunti il portiere Bruno Ballante detto “il gatto magico” (dalla Roma), e il difensore Renato Vignolini. Il Marchese Luigi Ridolfi aveva intanto ripreso la presidenza della squadra. Il marchese pensò anche di dimettersi a causa di altri impegni politici e sportivi. La Federcalcio però invitò Ridolfi ad assumere almeno la carica di Commissario Straordinario, che venne accettata volentieri. Con l'esordio dei viola in serie A il Bellini verrà abbandonato e demolito nel primo dopoguerra.
Al debutto in Serie A 1931-1932, la Fiorentina intervenne sul mercato allo scopo di colmare il dislivello tecnico con squadre di alto calibro quali Juventus, Genova, Ambrosiana, Bologna e Roma. Furono ingaggiati il difensore della Triestina Gazzari, i mediani Bigogno (Legnano) e Pitto, che arrivò dal Bologna con l'attaccante Busini e l'allenatore Felsner, oltre al patavino Prendato. Il centravanti fu individuato nell'uruguaiano, già campione del mondo, Pedro Petrone, soprannominato l'Artillero. Il primo torneo della Fiorentina in massima serie si concluse con un buon quarto posto finale; questa fu inoltre la prima stagione in cui la squadra disputò le proprie gare interne allo Stadio Giovanni Berta, voluto dal presidente Ridolfi per sostituire l'impianto di via Bellini e costruito su progetto dell'architetto Pier Luigi Nervi presso Campo di Marte. Pedro Petrone diventa capocannoniere del torneo, con 25 reti.
La compagine viola del marchese finisce il campionato quinta in classifica a pari merito con la Roma. Petrone in questa stagione venne spostato ad ala destra dall'allenatore Felsner che, lo portò a dei contrasti col tecnico. Il 24 marzo 1933, a causa della decisione presa dalla società di schierarsi col tecnico e multare con un'ammenda Petrone, spinse il giocatore ad abbandonare la squadra con una fuga nella notte per far ritorno in Uruguay. È il giocatore con più gol segnati complessivamente nei 44 incontri disputati (37 reti).
Ottavo anno da presidente e la Fiorentina trova in Viani II il suo nuovo cannoniere e nel campione del mondo Mario Pizziolo la sua prima bandiera (197 partite in maglia viola). In questa stagione vi è anche un cambio in panchina: il tecnico è Vilmos Rady poi sostituito da József Ging. La compagine viola arriva sesta a fine di un campionato di alti e bassi. Da ricordare, in negativo, un Pro Vercelli – Fiorentina del 29 ottobre, finito 7-2 con sei gol di Piola, ed un brutto 5-0 subito a Torino dalla Juventus. In positivo una bella vittoria per 4-2 a Milano contro l'Ambrosiana. Marcatore di stagione tra i viola: Viani II 16 reti.
Quello della Serie A 1934-1935 fu un campionato per Luigi che ha visto la Fiorentina vera protagonista. Dopo ben 11 vittorie e 2 pareggi, subì la prima sconfitta sul campo del Bologna alla tredicesima giornata. Laureatasi campione d'inverno, il 3 febbraio 1935, la squadra viola non riesce a ripetersi nel girone di ritorno e finirà terza in classifica. La squadra gigliata fallisce la prima volata scudetto della sua storia. Complici dell'insuccesso due brutte sconfitte sul campo di Vercelli e il derby casalingo con il Livorno, ed un girone di ritorno non all'altezza. La Fiorentina dopo la sconfitta rimediata sul campo dell'Alessandria, gettò la spugna e lasciò, a soli 90 minuti dal termine, Ambrosiana-Inter e Juventus in testa a pari punti. Il 16 giugno 1935 la Fiorentina disputa la prima gara ufficiale a livello internazionale, vincendo a Budapest sull'Ujpest Dozsa, in Coppa dell'Europa Centrale.
Decimo anno alla presidenza della Fiorentina, e il club viola non riesce a riconfermarsi ai livelli degli anni precedenti, concludendo il campionato al 12º posto, pur non essendo mai invischiata nella lotta per non retrocedere. Il 26 dicembre 1935 la Fiorentina fa il suo debutto in Coppa Italia, regolando 8-0 la Sestrese in quella che resta la massima vittoria viola in questa competizione. La squadra viola viene eliminata solo in semifinale contro la futura vincitrice del trofeo, il Torino. Da questa stagione vengono identificati i capitani della squadra di calcio: Giuseppe Bigogno sarà il primo capitano gigliato.
Nella Serie A 1936-1937, la compagine viola di Ridolfi fa un campionato costellato da tanti pareggi e poche soddisfazione per i tifosi fiorentini. La Fiorentina dal canto suo cerca di lanciare molti giovani ma la squadra dimostra di non essere squadra di alto tasso tecnico, giungendo a fine campionato nona in classifica. Capitano diventa Lorenzo Gazzari, dieci gol per Vinicio Viani.
Al dodicesimo anno da presidente onorario, e la Fiorentina retrocede in Serie B. La squadra occupa l'ultimo posto in classifica già dopo i primi turni, ed alla ventesima giornata si ritrova nettamente staccata rispetto al resto del gruppo. Bastano poche cifre per riassumere la stagione dei toscani: partite vinte 3, perse 18, reti all'attivo 28, reti al passivo 60.
Ridolfi nella Serie B 1938-1939 allestisce una squadra che centrerà immediatamente la promozione in Serie A. I viola finiscono la stagione primi in classifica, ottenendo la matematica certezza il 28 maggio 1939, grazie ad un successo interno per 4-1 sull'Alessandria alla penultima giornata di campionato. I tanti nuovi acquisti in questa stagione (quindici entrate contro tredici cessioni) cambieranno il volto della squadra viola, tra cui il portiere Luigi Griffanti e il forte attaccante Romeo Menti, autore di 17 reti. Allenatore Rodolfo Soutscheck.
Quest'anno è il 14° per il marchese e la Fiorentina lotta fino alle ultime giornate e riesce a salvarsi per la miglior differenza reti, dopo anche un cambio di allenatore, dall'austriaco Rodolfo Soutschek a Giuseppe Galluzzi. Con il cambio di allenatore a stagione in corso segnerà per la Fiorentina un momento importante con il passaggio dal classico “metodo” al moderno “sistema”, una evoluzione tattica che contribuirà a lanciare la squadra l'anno successivo. Annata sfortunata, la squadra viola è bersagliata dagli infortuni, quello di Menti in prima linea. I viola si aggiudicano però la prima Coppa Italia della sua storia battendo in ordine: al primo turno il Cavagnaro (7-1), negli ottavi il Milan (1-1 e 5-0 nella ripetizione), ai quarti la Lazio (4-1), in semifinale si sbarazzano della Juventus (3-0). Nell'epilogo finale, il 15 giugno 1940, i toscani superano il Genoa con rete di Mario Celoria al 26'.
La formazione del marchese Luigi Ridolfi che si aggiudicò la Coppa Italia primo trofeo vinto dal club viola: Luigi Griffanti, Angelo Simontacchi, Carlo Piccardi, Giacinto Ellena, Giuseppe Bigogno, Gipo Poggi, Romeo Menti, Arrigo Morselli, Armando Frigo, Mario Celoria, Giuliano Tagliasacchi.
La Fiorentina di questa stagione domina le prime sette giornate, prima di crollare, il 24 novembre, a Torino, dove fu battuta dai granata per 6-2, ma riesce a lottare alla pari con i migliori fino in fondo (terza a pari merito con il Milan a cinque punti dallo scudetto). Nei momenti decisivi gli sono mancati gli uomini decisivi, ma la Fiorentina dell'allenatore Giuseppe Galluzzi è squadra che da spettacolo (con 2 reti di media a partita ) ed è una formazione giovane e dai buoni propositi. In questa stagione arriva alla Fiorentina la giovane mezz'ala Ferruccio Valcareggi, mentre la macchina da gol è ancora Romeo Menti. La società rinuncia a partecipare alla Coppa dell'Europa Centrale a causa dello scoppio della seconda guerra mondiale. In Coppa Italia 1940-1941 la Fiorentina arriva fino ai quarti di finale, dopo aver eliminato Sampdoria e Juventus, viene a sua volta eliminata dalla Roma con un secco 4-1. Marcatori di stagione tra i viola: Menti 17 reti, Di Benedetti 13, Valcareggi 7.
La Serie A 1941-1942 è l'ultimo anno da presidente per il marchese Ridolfi. Nonostante un buon inizio, i viola non disputano un campionato di livello ma riescono comunque a salvarsi, classificandosi al nono posto (a pari merito con Milan e Sampdoria) e con l'unica soddisfazione di aver lanciato numerosi giovani in prima squadra, come Augusto Magli e Zeffiro Furiassi. Da segnalare un rotondo 8-0 con la cenerentola del campionato, il Modena. In campo societario, Luigi Ridolfi lascia la presidenza della Fiorentina a Scipione Picchi, perché chiamato a dirigere la FIGC al posto di Vaccaro. Marcatore della compagine viola di questa stagione è Renato Gei con 18 reti..
A lui nel 2001 viene dedicato lo stadio Comunale Luigi Ridolfi di Firenze.
Nell'ottobre 2012 viene inaugurata la Hall of Fame Viola, la prima Hall of Fame di una società di calcio italiana, e il presidente Luigi Ridolfi è uno dei primi membri ad esservi ammessi.
Galleria d'immagini
Al fronte nel 1917
Ufficiale dell'esercito nel 1916
Ridolfi nel 1931
Ridolfi, in basso a destra, al Berta nel 1932
Ridolfi allo stadio di Torino durante un meeting di atletica nel 1936
Ridolfi capitano di fanteria nel 1943
Luigi Ridolfi nel 1955 allo stadio di Firenze
Galleria Fiorentina
Károly Csapkay, primo allenatore della Fiorentina di Ridolfi.
Mario Pizziolo, primo giocatore di Ridolfi e della Fiorentina che vinse un campionato mondiale.
Raffaele Rivolo, con la Fiorentina segna 15 gol nella Serie B 1929-1930.
Renzo Magli, alla Fiorentina dal 1929 al 1939 con 202 presenze, vinse da allenatore viola la Serie B 1938-1939.
Hermann Felsner, da allenatore viola ottenne un quarto posto nel 1931-32, e un quinto posto nel campionato 1932-33
Viani, gioca due stagioni nella viola di Ridolfi, 51 presenze 27 i gol. Torna nel 1936 rimane fino 1938, 42 le sue presenze 18 le reti.
Amoretti, nella Fiorentina 1934-1935, si laurea campione d'inverno, in Europa con i viola arriva ai quarti di finale nella Coppa dell'Europa Centrale.
Giuseppe Bigogno. Nella Serie A 1935-1936 vengono identificati i capitani della squadra di calcio: Bigogno sarà il primo capitano viola.
Dante Di Benedetti, 13 gol nella Serie A 1940-1941 (3º posto), nella Coppa Italia arriva ai quarti di finale.
Note
Bibliografia
- Andrea Claudio Galluzzo, Il Fiorentino. Vita e Opere del Marchese Luigi Ridolfi. 1999, Società stampa sportiva, ISBN 978-88-8313-010-6
Collegamenti esterni
- Presidenti dell'ACF Fiorentina
- Storia dell'ACF Fiorentina