Ines Viviani Donarelli
Quick Facts
Biography
Ines Viviani Donarelli (Castel San Pietro Romano, 10 agosto 1887 – Fiumicino, 22 novembre 1966) è stata una violinista e conduttrice radiofonica italiana, della URI (Unione radiofonica italiana) e della radio italiana, moglie del primo Direttore Artistico della radio statale.
Biografia
Violinista nel quartetto chiamato ad inaugurare le trasmissioni radiofoniche in Italia, si trovò casualmente ad essere la prima annunciatrice della storia delle radiocomunicazioni italiane.
Il 5 ottobre 1924, il Capo del Governo, Benito Mussolini fece il primo discorso radiofonico della storia d'Italia da un trasmettitore in prova fornito dalla Marconi Italia che, successivamente, sarebbe diventato la stazione di Roma "Roma-1" nel quartiere di San Filippo situato in Palazzo Corradi in via Maria Cristina nel rione Prati.
Il giorno successivo alle ore 21 del 6 ottobre 1924, data considerata quella d'inizio delle trasmissioni commerciali, Ines Viviani Donarelli legge il primo annuncio con queste parole:
«Uri, Unione Radiofonica Italiana. 1-RO: stazione di Roma. Lunghezza d'onda metri 425. A tutti coloro che sono in ascolto il nostro saluto e il nostro buonasera. Sono le ore 21 del 6 ottobre 1924. Trasmettiamo il concerto di inaugurazione della prima stazione radiofonica italiana, per il servizio delle radio audizioni circolari, il quartetto composto da Ines Viviani Donarelli, che vi sta parlando, Alberto Magalotti, Amedeo Fortunati e Alessandro Cicognani, eseguirà Haydn dal quartetto opera 7 primo e secondo tempo.» |
In seguito l'annuncio fu manipolato rimuovendo la frase "che vi sta parlando" e per questo venne successivamente accreditato a Maria Luisa Boncompagni la prima annunciatrice in Italia assunta con selezione e concorso
Solo nel 1997 Barbara Scaramucci, direttrice delle Teche Rai, ritroverà negli archivi Rai di Firenze il documento originale, dimostrando che la voce del primo annuncio dell'URI fu quella di Ines Viviani Donarelli.
Voci correlate
- Unione Radiofonica Italiana
- Maria Luisa Boncompagni