Genuzio Bentini
Quick Facts
Biography
Genuzio Bentini | |
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Deputato del Regno d'Italia | |
Legislature | XXII, XXIII, XXIV, XXV, XXVI |
Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Titolo di studio | laurea in Giurisprudenza |
Professione | Avvocato |
Genuzio Bentini (Forlì, 27 giugno 1874 – Lodi, 15 agosto 1943) è stato un avvocato e politico italiano socialista.
Biografia
Nato a Forlì in una famiglia che nel 1890 si trasferisce a Ravenna e nel 1892 a Bologna, si impegnò politicamente nel corso della sua vita opponendosi energicamente alla dittatura fascista.
Sin da giovane diffuse idee anarchiche sia nella scuola che nelle campagne, utilizzò lo pseudonimo di "Romagnolo" negli articoli scritti per un periodico socialista rivoluzionario pubblicato a Forlì, Rivendicazione, nel 1891 pubblicò un opuscolo dedicato ad Amilcare Cipriani mentre la prefettura ravennate lo definì "discepolo fanatico dell'anarchico Lodovico Nabruzzi" e fu tra gli organizzatori di una manifestazione a Borgo Saffi (Ravenna), nel maggio del 1892. Venne quindi denunciato e condannato a pena detentiva.
Studiò giurisprudenza all'università di Bologna, quindi si dedicò alla professione di avvocato, si avvicinò al partito socialista, insieme a Ugo Lenzi fondò il settimanale socialista La Squilla e alle elezioni del 1904 fu eletto deputato, mandato che gli venne riconfermato sino al 1921.
Il 23 giugno 1909 fu iniziato in Massoneria nella Loggia Otto agosto di Bologna, il 4 dicembre dello stesso anno divenne Maestro. Nel 1914, dopo che il congresso socialista di Ancona ebbe dichiarato l'incompatibilità tra l'appartenenza al partito a alla Massoneria, lasciò quest'ultima per rimanere membro del partito socialista.
Nel novembre 1911 difese in un processo a Forlì Benito Mussolini, all'epoca socialista massimalista, arrestato insieme a Pietro Nenni, segretario della nuova Camera del lavoro repubblicana, e a un giovane ventenne, Aurelio Lolli, per avere guidato a Forlì nel settembre 1911 una manifestazione di protesta contro la guerra libica. Bentini lo difenderà anche nel processo davanti alla Corte di appello di Bologna. E quando Mussolini sarà liberato il 12 marzo 1912, Bentini terrà l'indomani un appassionato discorso in occasione dei festeggiamenti organizzati in un albergo di Forlì dai compagni di partito. Armando Borghi, l'anarchico, dirà che Mussolini "invidiava" solo tre oratori: Filippo Corridoni, Giuseppe Giulietti e Genuzio Bentini.
Con l'avvento al potere del fascismo, fu costretto a trasferirsi da Bologna a Milano. Più volte minacciato, si astenne dall'attività politica dedicandosi alla professione di penalista. Solo nel giugno 1925 si recò a Lugano a commemorare Giacomo Matteotti. All'inizio della seconda guerra mondiale riprese i contatti con gli antifascisti forlivesi partecipando a incontri notturni e clandestini.
Morì a Lodi e la sua salma venne successivamente traslata alla Certosa di Bologna nella quale esiste ancora il suo monumento funebre.
Bibliografia
- F. Andreucci, T. Detti (a cura di), Il movimento operaio italiano - Dizionario biografico (1853- 1943), Roma, Editori Riuniti.
- Valerio Varoli, Genuzio Bentini in Personaggi della vita pubblica di Forlì e circondario,vol. 1, Urbino, Edizioni Quattroventi, 1996. ISBN 88-392-0236-6
- Buscaroli B., Martorelli R. (a cura di), Luce sulle tenebre: tesori preziosi e nascosti della Certosa di Bologna, catalogo della mostra, Bologna, Bononia University Press, 2010.
- Marco Viroli, Gabriele Zelli, Personaggi di Forlì, Cesena, Il Ponte Vecchio, 2013. ISBN 978-88-6541-340-1
- Alberto Mazzuca, Luciano Foglietta, Mussolini e Nenni amici nemici, Bologna, Minerva edizioni, 2015. ISBN 978-88-738-1589-1