Ferdinando Buonamici

Appartenente alla corrente artistica dei macchiaioli, Ferdinando Buonamici studiò all'Accademia di Belle Arti di Firenze, fu tra i primi artisti a frequentare il Caffè Michelangelo a Firenze e ne affrescò una parete, con un episodio de I promessi sposi. Diventò amico di Giovanni Fattori. Si ispirava in modo particolare allo stile di Silvestro Lega.

Espose la prima volta alla Promotrice Fiorentina pitture di genere e scene tratte dal capolavoro manzoniano. Nel 1856 dipinse Gli orfani, quadro ispirato alla vita reale e che rappresenta due bambini - in un paesaggio disadorno e mesto, realizzato a tinte sommesse - che piangono davanti a una tomba. Nel 1858-1859 dipinse due tele delicatamente intimisteː Le gioie di una madre e Un bacio furtivo.

Partì volontario, in un gruppo di giovani toscani, tra cui Telemaco Signorini, per la II guerra d'Indipendenza. Il suo impegno artistico in questo periodo è testimoniato dal dipinto Autoritratto in divisa di volontario e dal bozzetto Caserma di Modena con i volontari della Quinta Batteria toscana, in cui si riconoscono pittori e avventori del Caffè Michelangelo, ritratti in un ambiente austero e triste, nelle loro quotidiane occupazioni, come militari.

Lapide Caffè Michelangelo

Insieme a Telemaco Signorini realizzò un gruppo di bozzetti di paese a Pozzolengo. Nel 1859 partecipò alla mostra per il centenario dantesco.

Trascorreva il periodo estivo in una casa di campagna a Castel San Pietro Terme, nel bolognese, di proprietà di parenti della moglie. Dipinse qui bambini attenti allo studio, quadri di contenute dimensioni, veri bozzetti di vita familiare, come La lezione e Una domanda curiosa. Negli ultimi anni smise di dipingere.

Così lo ricordò Fattori, in una memoria manoscritta: «Buonamici Ferdinando si buttò alla pittura libera e fu anche lui uno dei fautori ma svogliato e sfiduciato di se stesso fu uno di quegli ingegni che si vedano tramontare p. loro colpa.»

La Galleria d'Arte Moderna di Firenze possiede alcune sue opere pittoricheː I promessi sposi, una Veduta del colle di Fiesole, del 1868, con una distesa di panni bianchi stesi, e Madre felice.