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Ernesto Capocci Belmonte
Italian mathematician, astronomer and politician

Ernesto Capocci Belmonte

The basics

Quick Facts

Intro
Italian mathematician, astronomer and politician
Places
Gender
Male
Place of birth
Picinisco, Province of Frosinone, Lazio, Italy
Place of death
Naples, Metropolitan city of Naples, Campania, Italy
Age
65 years
Ernesto Capocci Belmonte
The details (from wikipedia)

Biography

Ernesto Capocci Belmonte (Picinisco, 31 marzo 1798 – Napoli, 6 gennaio 1864) è stato un matematico, astronomo e politico italiano, nipote dell'astronomo Federigo Zuccari, direttore della Specola di San Gaudioso.

Biografia

Nato a Picinisco, all'epoca nel territorio di Terra di Lavoro, da Francesco e Marta Zuccari, sorella di Federigo, Capocci studiò presso il Seminario di Sora, acquisendo competenze scientifiche e umanistico-letterarie. Dal 1815 iniziò a frequentare l'Osservatorio di Napoli che aveva la sua sede provvisoria nell'ex monastero di san Gaudioso sulla collina di Caponapoli. Nel 1819 fu nominato da Giuseppe Piazzi astronomo in seconda e con la morte di Carlo Brioschi fu direttore dell'Osservatorio astronomico di Capodimonte dal 1833 al 1850 e poi dal 1860 fino alla sua morte. Nel 1850 venne sollevato dall'incarico perché, convinto antiborbonico e sostenitore delle idee liberali, aveva partecipato insieme ai suoi figli ai moti del 1848.

Inizialmente interessato alla meteorologia, passò poi allo studio delle comete; pubblicò alcune memorie sull'argomento molto apprezzate negli ambienti scientifici europei da meritarsi da parte dell'astronomo tedesco Franz Xaver von Zach il titolo di Encke dell'Italia. Nel 1826 fu proprio Johann Encke, direttore dell'Osservatorio di Berlino, a invitarlo a partecipare, insieme a padre Giovanni Inghirami, direttore dell'Osservatorio Ximeniano di Firenze, alla grandiosa impresa della compilazione del nuovo catalogo stellare promosso nel 1826 da F. W. Bessel presidente dall'Accademia di Berlino. Nell'arco di tre anni Capocci, aiutato da Leopoldo Del Re, riuscì a osservare con il cerchio meridiano di Reichenbach dell'Osservatorio di Napoli circa 7900 stelle nell'ora XVIII e a correggere numerosi errori di precedenti cataloghi.

Fu deputato al parlamento napoletano nel 1848 e nel 1861, su proposta di Garibaldi, fu nominato senatore del Regno d'Italia da Vittorio Emanuele II. Nello stesso anno venne nominato professore onorario della Regia Università di Napoli e presidente della prestigiosa Accademia Pontaniana.

Oltre a essere un ottimo divulgatore scientifico curò anche interessi umanisti, pubblicando due opere letterarie (Il primo viceré di Napoli e Illustrazioni cosmografiche della Divina Commedia). In veste di divulgatore scientifico Capocci fu il primo a intuire la necessità di diffondere la cultura scientifica realizzando delle pubblicazioni ad hoc, il cui linguaggio potesse essere compreso da tutti. Da questa idea nel 1846 nasce l'Annuario del reale osservatorio di Napoli:

« Questa nuova pubblicazione non è in sostanza che la riproduzione degli antichi Notiziari di Napoli del secolo passato, sul torno degli Almanacchi o Annuari che le altre nazioni incivilite di Europa hanno indi pubblicato, con quella estensione di materia che ora richiede l'aumento de' lumi, e la loro diffusione nel popolo; diffusione che tanti nuovi bisogni intellettuali ha creato e tanta superiorità ha cresciuto alla parte più nobile della nostra natura sull'altra materiale e per se limitata solo alla soddisfazione del senso »
(Ernesto Capocci, Annuario del Reale Osservatorio di Napoli 1846, Stamperia dell'Iride, Napoli 1845)

Collaborò a parecchi periodici, italiani e internazionali, tra cui «Correspondance Astronomique», «Astronomische Nachrichten», «Journal de la Societè des Naufrages», «Memorie della Reale Accademia delle Scienze di Napoli», «Giornale delle Due Sicilie», «Giornale enciclopedico di Napoli», «Annali Civili del Regno delle Due Sicilie» e «Lo Spettatore Campano», nonché alla testata liberale «Il Progresso».

Figura tra gli autori ottocenteschi della fantascienza italiana col suo romanzo del 1857 Viaggio alla luna, un viaggio fantastico sul satellite pubblicato otto anni prima di Dalla Terra alla Luna di Verne; ambientato in un futuribile 2057, è il primo viaggio del genere compiuto da una donna. In occasione del 150º anniversario della morte di Ernesto Capocci, l'Osservatorio astronomico di Capodimonte ha organizzato una mostra dedicata all'astronomo, Napoli patria della Fantascienza, e ha pubblicato le ristampe anastatiche di alcuni testi divulgativi di Capocci, compreso il volume Relazione del primo viaggio sulla Luna fatto da una donna l'anno di grazia 2057 con il racconto del fantastico viaggio sulla "Bella Cinzia", come Capocci definì la Luna nei suoi scritti.

Capocci fu sepolto nel recinto degli uomini illustri nel cimitero di Poggioreale a Napoli. La sua tomba, impreziosita da un busto realizzato da Vincenzo Gemito, amico di suo figlio Oscarre, e ora esposto nel MuSA-Museo degli Strumenti Astronomici dell'Osservatorio di Capodimonte, fu inaugurata del novembre 1900 con un discorso pronunciato da Pasquale Del Pezzo e pubblicato nel 2015.

La Medaglia d'oro al Valor Militare Teodoro Capocci era suo bisnipote

Opere principali

Curatele

  • F.J.D. Arago, Lezioni di astronomia, ed. Napoli 1852 e ed. Torino 1853.

Onorificenze

Ufficiale dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinariaUfficiale dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro

Note

Bibliografia

  • F. Amodeo, L'osservatorio astronomico, Capocci, De Gasperis ed altri, in «Atti dell'Accademia Pontaniana», 1922, vol. XXVII.
  • Lorenzo Arnone Sipari, Tre cominesi all'Università di Napoli. Note bio-bibliografiche su Loreto Apruzzese, Ernesto Capocci e Giustino Quadrari, «Il Corriere del Sud Lazio», 17 novembre 2001.
  • N. Virgilio, Ernesto Capocci e il Viaggio alla Luna, Fabriano Edizioni, Fabriano 2005.
  • E. Olostro Cirella, M. Gargano (a cura di), Viaggiatori del cosmo : dagli infiniti mondi di Giordano Bruno al primo viaggio alla Luna di Ernesto Capocci, Napoli, INAF-Osservatorio Astronomico di Capodimonte, 2015

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