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Italy
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Carlo Bisio
Italian psychologist

Carlo Bisio

The basics

Quick Facts

Intro
Italian psychologist
Places
Work field
Gender
Male
Place of birth
Genoa, Italy
Age
60 years
The details (from wikipedia)

Biography

Carlo Bisio (Genova, 23 aprile 1964) è uno psicologo ed ergonomo italiano, esperto nel campo della sicurezza e salute sul lavoro che applica la psicologia sociale e l’ergonomia principalmente ai fattori psicosociali di rischio.

Biografia

Ha ottenuto la Laurea in Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni presso l’Università di Padova, formandosi alla scuola di Vincenzo Majer con il quale si è laureato nel 1995.

Ha sempre affiancato all'attività intellettuale esperienze di conoscenza diretta del mondo delle organizzazioni e della tecnica applicata, lavorando dapprima come Capo Tecnico Geometra nel settore della manutenzione, e poi come formatore e consulente.

Ha collaborato come docente a contratto presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca a partire dal 2001 fino al 2011, e presso l’Università Statale di Milano (2002-2003); ha partecipato come docente in master universitari presso l’Università del Molise e l’Università di Firenze.

Ha ottenuto il Master universitario di secondo livello in Ergonomia presso il CNAM di Parigi nel 2014 (laureandosi con Pierre Falzon, che dal 2003 al 2006 era stato Presidente della International Ergonomics Association), e il NEBOSH International Diploma in Occupational Health and Safety (una delle più alte e complete qualificazioni internazionali nel campo della sicurezza e salute sul lavoro) nel 2017.

Ha fatto parte della Società Italiana di Ergonomia e Fattori Umani (SIE) rivestendo la carica di Presidente della sezione Lombardia-Liguria (2016-2018). Fa parte dell’Associazione Professionale Italiana Ambiente e Sicurezza (AIAS) nella quale ha rivestito cariche sociali. È Graduate Member del Institution of Occupational Health and Safety (IOSH). Membro dell'European Network Education and Training in Occupational Safety and Health (ENETOSH).

Attività

Formazione degli adulti

Nel periodo 1995-2004 si è occupato prevalentemente del tema della formazione degli adulti.

In questo periodo si è interessato prevalentemente di dinamiche dei gruppi in apprendimento, supportando una lettura psicosociale e sistemica dei gruppi di adulti in formazione, e suggerendo che i concetti di autopoiesi e di complessità possano essere d'aiuto al progettista didattico e al formatore per la comprensione del funzionamento dei gruppi in formazione.

Il suo principale contributo è stato nell'ambito della valutazione delle attività formative, in particolare nella valutazione degli aspetti soggettivi del processo di formazione e della sistematizzazione del concetto di valutazione e dei suoi significati in formazione.

Claudio Bezzi, autorevole studioso italiano di valutazione, commenta il punto di vista di Bisio in questo ambito:

«Dopo avere inizialmente argomentato contro il termine ‘valut-azione’, che sarebbe epistemologicamete errato e da sostituire con ‘valut-ologia’ (probabilmente anche corretto, ma non all’ordine del giorno delle questioni urgenti), e avere asserito che la valutazione è una disciplina autonoma, l’Autore discute approfonditamente la questione dei ‘valori’, centrali in valutazione, per concludere in merito al fatto che “la valutazione attribuisce un giudizio di valore – etico e/o economico –, ma attraverso l’incremento di valore d’uso alla conoscenza umana; quest’ultima è la specificità della valutazione”. Questa posizione, interessante e ben argomentata, lo porta ad asserire che “la funzione valutativa della conoscenza entra in gioco […] intervenendo per supportare la scelta su quale tipo di ristrutturazione conduca ad un maggior valore della rete di significati”».

Lo stesso Bezzi lo cita nel suo glossario sulla definizione di due diversi lemmi, uno sui Criteri di valutazione e uno sull'Etereogeneità.

La posizione di Bisio sul tema dei valori nella valutazione della formazione è ripresa anche da un altro studioso italiano di valutazione, Alberto Vergani.

Ulivieri Stiozzi (2014) nel presentare una ricerca riguardante le prassi che rendono la valutazione della formazione uno strumento di cambiamento culturale, menziona l'approccio di Bisio:

«The key result of our research was that for evaluation procedures to become instruments aimed at bringing about change in the services evaluated, they need to involve practices of shared reflection among staff members, with a focus on the logic and processes implemented by the team (Bisio, 2002)»

Psicologia del Lavoro

Vincenzo Majer, curatore della rivista Risorsa Uomo (rivista di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni edita allora da Franco Angeli) gli propose di curare un numero monografico della rivista sul tema della psicologia della sicurezza sul lavoro, numero che vide la luce nel 2005.

In un'opera successiva egli ha sistematizzato il proprio punto di vista sugli approcci psicologici nel campo della sicurezza e dei fattori psicosociali di rischio, contribuendo alla definizione e allo studio dei rischi psicosociali nell'ambito della salute e sicurezza sul lavoro.

Converso (2012) descrive così il contributo di Bisio:

«Nel panorama italiano si può ricordare la definizione proposta da Bisio (2009) che descrive tali rischi [psicosociali] come il potenziale che le caratteristiche della comunicazione sociale e organizzativa hanno di produrre una diminuzione o di impedire l’aumento del benessere, della salute e della incolumità delle persone. Tale definizione ha il pregio di mettere in luce come non solo disfunzioni legate alle caratteristiche progettuali dell’organizzazione in senso stretto, ma anche ai processi sociali di comunicazione e partecipazione favoriscano l’insorgenza di stress, burnout, mobbing, ma anche altri comportamenti negativi quali molestie di diverso tipo. Bisio propone inoltre una focalizzazione su una concezione di salute che, a differenza di quella implicita nelle definizioni precedenti, richiama oltre all'idea di riduzione del disagio quella di «aumento del benessere» quale esito di una situazione sociale che consente di cogliere opportunità di crescita e di sviluppo delle persone in organizzazione. Questa interpretazione dei rischi psicosociali consente altresì di evidenziare l’effetto duplice e per certi versi paradossale dei fattori di rischio psicosociale che, se gestiti adeguatamente, possono rappresentare allo stesso tempo anche fattori di protezione e promozione della salute dei lavoratori. In tal senso viene ribadito il ruolo centrale delle scelte che l’organizzazione compie in materia di politiche gestionali e, parimenti, dalle modalità con cui esse vengono comunicate, implementate e condivise a tutti i livelli dell’organizzazione.»

Avallone (2011), autorevole studioso italiano di Psicologia del Lavoro, riprende la distinzione fra sicurezza oggettiva e soggettiva come sistematizzata da Bisio:

«Per un lungo periodo di tempo gli studi e gli interventi sulla sicurezza lavorativa si sono fondati sulla distinzione fra sicurezza oggettiva e sicurezza soggettiva. Per dimensioni relative alla sicurezza oggettiva si intendevano gli aspetti impiantistici, il layout, i dispositivi di protezione, gli aspetti di processo e procedurali e così via. Per le dimensioni relative alla sicurezza soggettiva si intendevano i comportamenti, la comunicazione, i nuclei culturali che caratterizzano un'organizzazione. Le dimensioni oggettive si proponevano di limitare il rischio presente; quelle soggettive di aumentare la sicurezza, la capacità di gestire il rischio presente e di migliorare la qualità della vita (Bisio, 2009)»

Bonomo e altri (vedi nota) riprendono da Bisio la descrizione del rapporto fra clima e sicurezza:

«Il concetto di clima di sicurezza descrive il punto fondamentale di intreccio tra processi organizzativi e psicologici, analizzati in rapporto alla sicurezza lavorativa (Bisio, 2009)»

Altre fonti riprendono il suo punto di vista, ad esempio:

«Bisio (2009) definisce il rischio psicosociale come il potenziale che le caratteristiche della situazione sociale e organizzativa hanno di produrre una diminuzione o di impedire l’aumento del benessere, della salute o dell’incolumità delle persone; in una successiva pubblicazione lo stesso autore affermerà che i rischi psicosociali sono quelli che “come dice la parola, derivano da fenomeni psicosociali, vale a dire fenomeni che esistono quando un insieme di persone interagisce».

Il suo interesse è stato in gran parte nella messa a punto di protocolli per la valutazione di fattori psicosociali di rischio.

Luigi Golzio trattando dell’analisi costi e benefici applicata al confronto tra i costi di prevenzione e di non prevenzione derivanti dai rischi non di mercato, propone citando Bisio (2011) l'adozione di matrici bidimensionali per la valutazione dei rischi psicosociali:

«Nel caso dei rischi psico-sociali, la probabilità concerne l’esposizione ai fattori di pericolo; se essi sono presenti strutturalmente nella situazione di lavoro la probabilità di comparsa dello stress aumenta. La gravità del danno è costituita dall'impatto dello stress, misurato dagli indicatori di prestazione collettiva e dalla loro alterazione (giornate perdute, turn-over dell’organico, ecc.)»

Brondino e Pasini (2012) nella loro analisi finalizzata alla costruzione e validazione di un questionario sul clima di sicurezza nella realtà italiana, riconoscono il contributo di Bisio (2009) come uno dei pochi studi italiani che si sono occupati del costrutto di safety climate.

Sicurezza nei sistemi sociotecnici

Nel 2019 ha pubblicato un volume che contiene sia una revisione della principale letteratura internazionale nel campo dell'affidabilità dei sistemi sociotecnici, sia un modello innovativo per comprendere i cambiamenti nel funzionamento e nei risultati di sicurezza dei sistemi. Il modello proposto, denominato semiofisico, cerca di integrare diversi contributi quali la teoria delle catastrofi (Thom), l'approccio della complessità, il modello epidemiologico dell'Urna di Polya, l'approccio dell'azione come testo e del habitus (Burdieu), l'approccio delle reti neurali, l'autopoiesi dei sistemi viventi e sociali (Maturana e Varela), e integra le più recenti acquisizioni nel campo della sicurezza dei sistemi, sia dal punto di vista sociale e umano che dal punto di vista organizzativo e tecnico.

Le conclusioni sono che i sistemi riescono in una buona prestazione di sicurezza nella misura in cui riescono a collimare le esigenze dei vari sottosistemi:

«Il sottosistema tecnico obbedisce alle leggi delle scienze naturali, e cerca equilibri nel senso fisico del termine; è quindi guidato da un principio di economia delle energie.

Il sottosistema biologico obbedisce alle leggi della fisiologia, della biochimica, ecc. e per il suo funzionamento si basa spesso su equilibri omeostatici.

Il sottosistema organizzativo, secondo la visione della resilienza, si basa sulla creazione di flessibilità finalizzata a fronteggiare gli eventi inaspettati, previsti e imprevisti.

Il sottosistema sociale si basa sull'autopoiesi, cioè sulla compensazione di perturbazioni nell'accoppiamento con l'ambiente, che portano all'attribuzione di significati (...)»

Trasversalmente ai suoi interessi, il pensiero che traspare dai suoi scritti si contraddistingue per:

  • una posizione profondamente ancorata alla psicologia dei gruppi e alla psicologia sociale, ambiti che egli ha applicato alla formazione degli adulti e poi alla sicurezza e salute sul lavoro
  • una visione costruttivista della conoscenza
  • una tendenza a comprendere la persona e il gruppo nel loro contesto sociale, organizzativo e tecnologico, secondo le prospettive dei sistemi sociotecnici e dell’ergonomia biomeccanica, cognitiva e organizzativa
  • una visione misurazionista della conoscenza scientifica (e della conoscenza prodotta localmente per interventi) secondo la quale occorre procedere a misurazioni rigorose, sia di tipo quantitativo che qualitativo

Il suo interesse per la divulgazione delle conoscenze scientifiche verso il mondo della professione nel campo della salute e sicurezza lo ha portato a curare diversi volumi monotematici nel campo dello stress da lavoro, dell’ergonomia, e a collaborare in maniera continuativa con diverse web magazine di settore.

Pubblicazioni

Pubblicate dopo revisione di un Comitato scientifico o referee anonimo:

  • Bisio C., Valutazione della qualità della formazione e costrutti di qualità percepita, Risorsa Uomo, Franco Angeli, Milano, 3/1996 ed 1/1997
  • Bisio C., Uno strumento per la misurazione della qualità percepita nella formazione degli adulti: il Group Learning Assessment Monitor, relazione al III Congresso Nazionale dell’Associazione Italiana di Valutazione “Verso la costruzione dell’identità professionale dei valutatori nel pluralismo disciplinare e metodologico” - Torino, 23-25 marzo 2000
  • Bisio C. (a cura di), Valutare in formazione. Azioni, significati, valori, Franco Angeli, Milano, 2002
  • Bisio C., Restringere il campo ma allargare gli interessi, in Bisio C. (a cura di), Valutare in formazione. Azioni, significati, valori, Franco Angeli, Milano, 2002
  • Bisio C., Valutologia: un'economia di significati, in Bisio C. (a cura di), Valutare in formazione. Azioni, significati, valori, Franco Angeli, Milano, 2002
  • Bisio C., Alcune tematiche aperte nella valutologia della formazione, in Bisio C. (a cura di), Valutare in formazione. Azioni, significati, valori, Franco Angeli, Milano, 2002
  • Bisio C., Valutazione della formazione e costrutti di qualità percepita, in Bisio C. (a cura di), Valutare in formazione. Azioni, significati, valori, Franco Angeli, Milano, 2002
  • Bisio C., Uno strumento per la misurazione dei costrutti di qualità percepita nella formazione degli adulti. Caratteristiche metriche e norme, Risorsa Uomo, 4/2004
  • Bisio C., Il contributo della psicologia del lavoro e dell’organizzazione agli interventi nella prevenzione degli incidenti sul lavoro, Risorsa Uomo, 3/2005
  • Gheno S., Bisio C., L’empowerment fa bene alla sicurezza lavorativa? Risorsa Uomo, 3/2005
  • Bisio C., Nocera A., Piazza A., Mobbing: quali azioni preventive in azienda? Il punto di vista dei professionisti, Risorsa Uomo, 2/08
  • Bisio C., Psicologia per la sicurezza sul lavoro. Rischio, benessere e ricerca del significato, Giunti Organizzazioni Speciali, 2009
  • Bisio C., Interventi per le organizzazioni stressate, in Magnani M., Majer V. (a cura), Rischio stress lavoro-correlato, Raffaello Cortina Editore, 2011
  • Di Ricci F., Chiesi A., Bisio C., Panari C., Pelosi A., Effectiveness of occupational health and safety training: A systematic review with meta-analysis, in Journal of Workplace Learning, Vol. 28 Iss: 6, pp.355 - 377, Emerald Group Publishing Limited, 2016
  • Bisio C., Campanini P., Sala G., Definizione del metodo Cesvor basato sull’analisi ergonomica per la valutazione del rischio stress lavoro-correlato, in Rivista Italiana di Ergonomia, n. 1/2016, p. 159-164
  • Bisio C., Sala G., La valutazione dei rischi da diversità: una proposta metodologica, in Rivista Italiana di Ergonomia, n. 1/2016, p. 142-146
  • Bisio C., Ferracane L., Un’esperienza di valutazione del rischio di scivolamento e inciampo in un’industria chimica, in Rivista Italiana di Ergonomia, n. 1/2016, p. 283-287

Pubblicazioni di interesse professionale o divulgativo

  • Bisio C., Costruzione della realtà e formazione, Franco Angeli, Milano, 1998.
  • Bisio C. (cur.), Fattore umano e sicurezza sul lavoro, Unicopli, Milano, 2003
  • Bisio C, L’intervista nei processi formativi, in Zucchi E., Il colloquio e l’intervista. Parlare con le persone nelle organizzazioni, Angeli, 2004
  • Bisio C., Comunicare in azienda, Angeli, settembre 2004
  • Bisio C., Borgato R., La forza della melagrana. Riflessioni per conoscere il gruppo ed esercitazioni per usarlo al meglio, Franco Angeli, 2011
  • Bisio C., L’ergonomia al servizio della progettazione in sicurezza, Ambiente e sicurezza sul lavoro, EPC Periodici, 10/2013
  • Bisio C., Oltre la BBS. Costruire comportamenti sicuri in azienda, Ambiente e sicurezza sul lavoro, EPC Periodici, 7-8/ 2014
  • Bisio C., Guardavilla A. (curatori), Dossier Ambiente (ISSN 1825-5396), numero monotematico “Stress lavoro correlato e benessere organizzativo”, Anno XXVII n. 106, 2014
  • Bisio C. (curatore), Dossier Ambiente (ISSN 1825-5396), numero monotematico “Ergonomia per la salute e la sicurezza sul lavoro”, Anno XXIX n. 115, 2016
  • Bisio C., Sala G., Definizione del metodo Cesvor per la valutazione dei rischi derivanti dalle diversità, Medico Competente Journal, 4/2016
  • Bisio C., Campanini P., Sala G., Il metodo Cesvor per la valutazione preliminare del rischio stress lavoro-correlato, Medico Competente Journal, 4/2016
  • Bisio C., Gestione della sicurezza nei sistemi sociotecnici. Resilienza, incidenti e complessità nella sicurezza industriale, EPC Editore, 2019, ISBN 978-88-6310932-0

Una lista completa delle pubblicazioni divulgative si trova sul sito ufficiale di Carlo Bisio.

The contents of this page are sourced from Wikipedia article. The contents are available under the CC BY-SA 4.0 license.
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