Angelo Mario Edoari Da Erba
Quick Facts
Biography
Angelo Mario Edoari Da Erba (Parma, 1520 circa – Parma, post 1590) è stato uno storico italiano.
Non si conosce la sua data di nascita (che va posta intorno al 1520) né il nome del padre, mentre la madre era figlia di Giorgio dei Pallavicino di Varano. Come dice egli stesso, tra i suoi antenati vi furono ingegneri e architetti ma egli si dedicò al commercio, entrando a far parte della corporazione dei merciai. Nel 1555 ebbe l'incarico di correggere lo statuto della corporazione, cosa che fece assieme con Venturino Cavedagni, e nel 1567, dopo essere stato nominato console, ne scrisse una seconda edizione. Il testo di questi statuti dell'«arte dei merzari» è conservato nel manoscritto Parm. 1193/2 della Biblioteca Palatina di Parma.
La sua attività principale non fu però il commercio. Ebbe molteplici interessi culturali, tesi soprattutto ad illustrare la storia della propria città. Fu un assiduo raccoglitore di testi storici, che traduceva dal latino peraltro non integralmente, ma conservando solo ciò che stimava potergli servire. Questo suo metodo è stato criticato da diversi studiosi, in particolare da Giuliano Bonazzi, che nell'introduzione al Chronicon scrive: "invece di conservarci integralmente il ricco materiale storico che dovette venirgli a mano … ne storpiò ad orecchio il latino, scorciando e tagliando senza misericordia".
Tuttavia il Da Erba godette buona fama tra gli storici del tempo, tra cui Bonaventura Angeli, Ranuccio Pico e Vincenzo Carrari, dai quali fu apprezzato soprattutto come esperto conoscitore di cose patrie. Gli vennero commissionate numerose ricerche, per la maggior parte di carattere genealogico. Per i Sanvitale compilò dal 1570 al 1574 quattro memorie, intitolando la quarta "Sopra l'arbore, origine et geneologia della illustre famiglia de' signori conti Sanvitali di Parma, con la dechiaratione del medesimo di detta nobilissima famiglia".
Anche Vincenzo Carrari nella premessa alla sua «Historia de' Rossi parmigiani» (Ravenna, 1583) riconosce al Da Erba di avergli resi noti molti fatti a lui sconosciuti e di aver riscontrato punto per punto, su testi privati e pubblici, ogni notizia raccolta. Non è escluso che anche Bonaventura Angeli, nella sua «Historia della città di Parma», edita nel 1591, abbia attinto alle opere di Edoari da Erba.
La sua opera maggiore è il Compendio ("Compendio coppiosissimo de l'origine, antichità, successo et nobilità de la città di Parma"), con la quale intendeva scrivere una storia completa di Parma dalle origini fino ai suoi giorni, che arriva fino al 1572. L'opera è divisa in quattro parti: nella prima tratta dell'origine del nome di Parma, del modo in cui venne conquistata dai Romani, delle famiglie nobili e della prosperità del territorio; nella seconda vengono ricordati gli eventi più importanti, assieme ai nomi di coloro che la dominarono e la reggono al presente; la terza è dedicata a quei personaggi che, venuti da fuori, lasciarono memoria di sé, ai vescovi e ai santi; nella quarta parte, infine, vengono tracciati i profili dei cittadini più eminenti nei vari campi del sapere.
Bibliografia
- Dizionario biografico degli Italiani, Da Erba, Angelo Mario Edoari