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Alberto Magliozzi
Italian photographer

Alberto Magliozzi

The basics

Quick Facts

Intro
Italian photographer
Places
Work field
Gender
Male
Age
75 years
The details (from wikipedia)

Biography

Alberto Magliozzi (Nettuno, 17 settembre 1949) è un fotografo italiano di glamour. Prediligendo il bianco e nero al colore, l'analogico al digitale in una controtendenza che l'ha visto protagonista di riprese con attrezzature di medio formato, ha fotografato nella sua attività trentennale donne famose italiane ed internazionali creando in alcuni casi polemiche e scandali che hanno anche avuto una risonanza internazionale. Suoi servizi sono apparsi su diverse riviste specializzate del settore fra cui i magazine di nudo femminile Playboy e Penthouse.

Biografia

Manuela Arcuri., 1995

Magliozzi nasce a Nettuno il 1949, primo di tre fratelli, da Gastone e Vittoria Liberati. A solo sei anni la madre Vittoria notando l'interesse di Alberto per la musica, gli fa prendere lezioni private di pianoforte e fisarmonica, ma allo stesso tempo è sempre lei a decretare che il figlio "deve studiare" per cui Alberto "subisce" anche gli studi classici al San Francesco della cittadina laziale, studi mai terminati. Lo spirito di avventura e conoscenza lo porta invece spesso in giro per il mondo soprattutto Londra, Parigi ed Amsterdam, vuole diventare un musicista, desiderio che vede consenzienti anche i genitori. Partecipe ad un concerto di Tony Esposito, rimane affascinato dalle sue percussioni e decide che vuole fare il batterista per cui nel 1967 forma una band, il Bum Group che si esibisce in diversi locali della penisola e nel 1969 anche al Tartana club di Follonica. Sempre nel 1969 incontra il chitarrista Peter Van Wood che gli propone di fare una Tournée con Renato Rascel, prima tappa è l'Isola d'Elba per una serata che proponeva musica e moda con la sfilata dello stilista Emilio Schuberth. Alberto che aveva sempre con se una Leica M3, decide di fotografare le modelle ed è proprio Schuberth a chiedergli di visionare i suoi scatti. Dopo alcune settimane i due si incontrarono a Roma, e lo stilista apprezzò tanto le sue stampe da suggerirgli di dedicarsi di più alla fotografia. Alberto segue quasi subito il suo consiglio, abbandonando il mondo della musica e trasferendosi a Milano per seguire corsi di fotografia professionale e collaborando fino al 1990 anche con il fotografo Francesco Escalar. ritrattista delle star.

Fra moda e glamour Magliozzi farà anche cataloghi cartacei per importanti committenti come per gli occhiali della Luxottica (1990) di Leonardo Del Vecchio, Sting, del gruppo De Rigo e Diva della BrillArte con Manuela Arcuri come testimonial. Fotografa anche abiti da sposa in un catalogo intitolato Dettagli Sposa per la Schwarzkopf della Henkel, da cui trarrà anche un libro fotografico. Ma sarà, il glamour, il suo vero interesse in ambito fotografico tanto che nella sua carriera "sveste" donne italiane e straniere, modelle, donne famose ma anche donne di ogni giorno a dimostrazione che il sex appeal non può essere esclusiva prerogativa delle donne che sfilano in passerella o di solo modelle professioniste.

Eva Henger, 1997

Le categorie fotografate dal fotografo romano sono state soprattutto modelle, attrici e show girl. Servizi esclusivi sono stati realizzati con Veronika Zemanová, Manuela Arcuri, Eva Henger, Anna Nicole Smith, Adriana Sklenaříková Karembeu, Natacha Amal, Fernanda Lima, Tyra Banks, Jane Alexander, Elenoire Casalegno, Simona Borioni, Tosca D'Aquino, Miriana Trevisan, Alessia Merz, Antonella Salvucci, Manila Nazzaro, Francesca Rettondini, Metis Di Meo, Marit Nissen, Arianna David, Milena Miconi, Maddalena Ferrara, Chiara Conti, Roberta Mancino, Stefania Orlando, Sarah Cosmi, Dajana Roncione, Caterina Balivo, Ramona Cheorleu, Chiara Giallonardo, Victoria Laufer e Barbara Bernardi (Miss Italia nel mondo 1991), Veronica Maya, Giorgia Würth, Karin Proia, Eleonora Benfatto, inoltre a festival cinematografici sono stati realizzati servizi non esclusivi con Sharon Stone, Nicole Kidman e Demi Moore.

Oltre a servizi apparsi sulle due riviste internazionali Playboy e Penthouse, servizi di Magliozzi sono apparsi su diverse altre riviste di moda e glamour come per esempio sulla rivista mensile di moda e bellezza Marie Claire, su TU Style della Mondadori, e la rivista mensile lifestyle maschile Maxim oltre all'italiana Boss Magazine che dedica ai lavori di Magliozzi diverse copertine con relativi servizi interni come quella con Elenoire Casalegno (marzo 1997), con Alessia Merz (aprile 1997), con Manuela Arcuri (aprile 1999), con Manila Nazzaro (marzo 2001) e ancora con Alessia Merz (giugno 2001).

Il glamour come pretesto sociale

Il glamour concepito da Magliozzi è da sempre soft. Le sue foto a suo avviso possono definirsi "maliziose", "sexy", molte volte "provocatorie", ma mai "hard". Volti e corpi femminili anche per lavori apparentemente inconcilianti con i suoi temi fotografici, perfino "installazioni" temporanee viventi, in location "naturali" disparate, ma quasi mai precostruite ed artificiose.

Elenoire Casalegno, 1997. Penthouse di novembre 1997 dedicò la copertina a questa foto di Magliozzi

Per esempio, vino e sensi, sono a suo avviso un binomio imprescindibile e vuole dimostrarlo con un reportage realizzato nel 2015 sui vini più famosi delle cantine sarde, quando attraversa con le sue modelle l'isola usando come fece rilevare l'Unione Sarda proprio le «cantine più prestigiose della Sardegna» come location naturali.

Ma si può usare il glamour come pretesto per affrontare temi sociali? Magliozzi ne è convinto:

Usa il glamour come mezzo di provocazione sarcastica come nel caso del suo calendario Weapon of mass distraction realizzato nella base americana in Germania in cui il fotografo si era proposto proprio con «lo scopo pacifista» di dimostrare come una bella donna sexy poteva essere molto più "attraente" di un qualsiasi mezzo offensivo e distruttivo come un carro armato o un qualsiasi altra arma da guerra.

Il glamour a suo avviso può anche essere usato come mezzo di denuncia sociale affrontando temi come la droga, la violenza e la pace in contrapposizione alla guerra. Lo fa con il suo libro fotografico Ritratti di vita, ristampato nel tempo da tre diversi editori, dedicando quattro sezioni diverse proprio alla droga, alla violenza e alla pace con una quarta sezione in cui le modelle simulano il "sogno", il "sogno" di aspettative migliori per risolvere i tre precedenti problemi che Magliozzi vuole denunciare tardano ad essere pienamente affrontati e risolti.

Nell'ambito della comunicazione, Magliozzi ha guidato come presidente il «vertice della giuria esaminatrice dei lavori» di uno dei più grandi concorsi fotografici mai svoltosi a Trieste che aveva proprio come tema: Comunicare con immagini: la fotografia. Il concorso come spiegava Il Piccolo, il principale quotidiano del capoluogo friulano era un «"concorso di idee", un piccolo laboratorio di colore, spunti, tecnica e interpretazioni per dare risalto all'intero territorio di Trieste, ai suoi angoli più noti o alle nicchie da riscoprire [...] rientra nel novero delle recenti proposte varate da " Il Giulia per Trieste", una forma di supporto alla valorizzazione cittadina»

Gli scandali: da "Madonne" a "Weapon of mass distraction"

« Uno scomodo che ha della professione un concetto "militante" [...] l'uso dell'immagine in chiave di denuncia. Bisogna essere poco accomodanti se si vogliono raccontare le cose del mondo che sono poi quelle che ci circondano »
(La Repubblica su Magliozzi)

Pacifista, credente ma convinto anticlericale, Magliozzi ha usato soprattutto i suoi calendari come mezzi di denuncia e di protesta suscitando più volte l'indignazione e le reazioni, anche internazionali, delle istituzioni coinvolte. Nel 2003 è la volta del calendario "Madonne" realizzato nelle chiese sconsacrate dei Sassi di Matera da modelle e giovani ragazze del luogo fotografate seminude e affrontando il tema religioso della "Madonna" intesa come semplice donna "svestita" dal significato religioso attribuitole da alcune Chiese. Nel 2009 è la volta del sexy calendario Weapon of mass distraction in cui fotografa la allora sconosciuta italiana Alessandra Bosco, moglie di un sergente della base aerea statunitense di Katterbach Kaserne in Germania.

Francesca Tritto, 2003, una delle modelle del discusso calendario "Madonne"

Dissacrante il primo calendario (stampato in 40.000 copie) tanto che «Alberto Magliozzi si beccò una scomunica dal Vescovo di Matera per aver ambientato in alcune chiese sconsacrate dei Sassi il calendario erotico “Madonne” realizzato da modelle del posto». La notizia viene ripresa da diversi media di Europa e degli Stati Uniti. La tedesca RTL Television, l'emittente privata tedesca più grande d'Europa e con più alti ascolti, gli dedica un ampio servizio nel programma televisivo Extra con una intervista a lui, a prelati e a gente comune tedesca in transito per la Città del Vaticano. Il circuito britannico ITN (Independent Television News), fornitrice di contenuti e notizie internazionali distribuisce il servizio sul "calendario blasfemo" alle principali emittenti televisive del mondo anglofano con le relative foto fornite dalla consociata agenzia di stampa britannica Reuters.

Il secondo calendario, voleva essere essere nelle intenzioni del fotografo, ironico e pacifista, lo titola "Distrazioni di massa" (Weapon of mass distraction) e non si affida ad una modella professionista ne tantomeno ad un personaggio famoso, ma fotografa una giovane signora semivestita con un glamour molto soft mentre posa vicino ad un carro armato, a camionette militari e in un campo di addestramento militare. L'ironico proposito è quello di "distrarre", tramite il servizio fotografico presentato nel calendario, tutti i militari dalle giornaliere attività di preparazione ed addestramento alla difesa e alla guerra affidandosi ad immagini sexy e maliziose che dovrebbero riuscire nel proposito, una bella e sensuale donna (moglie di un sergente della base) che posa per ironia proprio presso (o sopra) quei "mezzi" per fare la guerra. Realizzato presso la base americana, il servizio fotografico crea immediatamente una reazione imprevedibile non solo da parte dei militari divertiti ma anche delle loro «mogli gelose»

oltre che grande indignazione da parte dei vertici delle autorità militari, tanto che ad occuparsi di quel "caso scandaloso" è «perfino l'autorevole rivista Stars and Stripes» il quotidiano statunitense del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti d'America.

Libri fotografici

  • Anche nel catalogo del Polo BNCF Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze
  • Anche nel catalogo del Polo BNCF Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze

    I Calendari

    • 1997 : Eva Henger
    • 2002 : Stefania Orlando
    • 2003 : Madonne (tiratura 40,000 copie)
    • 2003 : Manuela Arcuri
    • 2004 : Manuela Arcuri
    • 2004 : Miriana Trevisan
    • 2005 : Iridi di pace sull'oceano della vita
    • 2005 : Lyudmyla Derkach
    • 2006 : Terra Bruna con Maddalena Ferrara
    • 2007 : Carolina Rivelli
    • 2007 : Sabrina Ghio
    • 2009 : Weapon of mass distraction

      Mostre

      • 2016, Reactive in the Mirror, collettiva, Berlino
      • 2014, collettiva, Melbourne
      • 2010, personale, Firenze (Sala del Gonfalone di Palazzo Panciatichi)
      • 2010, personale, Firenze (Libreria Feltrinelli)
      • 2007, personale, Milano (Libreria Hoepli)
      • 2006, collettiva, Amsterdam
      • 2005, personale, Torino (Libreria Lattes)
      • 2005, personale, Firenze (Sala Gigli di Palazzo Panciatichi)
      • 2004, personale, Budapest
      • 2002, personale, Praga
      • 2001, personale, Amburgo

        Foto Galleria

        Note

        Voci correlate

        • Manuela Arcuri

        Altri progetti

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        Collegamenti esterni

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