Pietro Calcagno

Italian journalist
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IntroItalian journalist
PlacesItaly
wasJournalist
Work fieldJournalism
Gender
Male
Birth25 November 1858, Fontanetto Po, Italy
Death7 May 1906Rome, Italy (aged 47 years)
Star signSagittarius
The details

Biography

Pietro Calcagno (Fontanetto Po, 25 novembre 1858 – Roma, 7 maggio 1906) è stato un attivista, anarchico e pubblicista italiano.

Biografia

Di umili origini inizia a lavorare molto giovane come garzone di un panettiere. A Torino nel 1881 partecipa allo sciopero dei fornai subendo il primo arresto. In contatto con Andrea Costa aderisce inizialmente al Socialismo. A causa del boicottaggio subito dai proprietari dei forni è costretto a trasferirsi a Roma dove aderisce all'Anarchismo e diventa uno dei più influenti agitatori operai della capitale. Nel 1889 è tra i principali organizzatori delle manifestazioni operaie e si mette in luce come "oratore affascinante e persuasivo" nei comizi, tanto da guadagnarsi un arresto e la condanna a venti mesi di reclusione. Nel 1891, dopo il congresso di Capolago dirige l'agitazione dei disoccupati romani, molto numerosi a seguito della crisi edilizia, e imprime al movimento un'impronta radicale in aperta polemica coi socialisti .
Tra i protagonisti dell'organizzazione della manifestazione del Primo Maggio del 1891, viene arrestato dopo gli scontri avvenuti in piazza Santa Croce di Gerusalemme nel corso del comizio di Amilcare Cipriani. Viene condannato a un anno e mezzo di carcere a cui segue l'invio al domicilio coatto dove contrae la tbc. Negli anni successivi alterna arresti e l'invio al domicilio coatto a Varallo Sesia. Da qui, nel maggio 1899 riesce a fuggire in Francia e poi negli Stati Uniti d'America. Calcagno ha successivamente ricostruito il periodo di confino a Varallo nel libro Verso l'esilio (1905).
A Tampa gli viene affidata la direzione della sezione italiana del periodico La Voce dello schiavo/La Voz del esclavo. Nonostante l'aggravarsi della malattia dispiega "un'attività straordinaria, scrivendo e facendo conferenze", che prosegue poi a Barre (Vermont).
Alla fine del 1901 rientra in Italia, confidando nell'amnistia. Viene invece arrestato e inviato a Ventotene per terminare il periodo di domicilio coatto non ancora scontato. Sul suo caso si sviluppa un'intensa campagna di stampa condotta da giornali anarchici, socialisti e repubblicani e vengono presentate diverse interpellanze parlamentari. I repubblicani lo candidano alla Camera dei deputati in due collegi milanesi, sollevando "la più grave censura" degli anarchici, ma non viene eletto. Ne seguono dure polemiche tra repubblicani e socialisti che in uno dei due collegi avevano contrapposto a Calcagno Filippo Turati.
Dopo la ripresa della campagna per la scarcerazione in cui intervengono, tra gli altri Enrico Leone e Leonida Bissolati, Calcagno, ormai in gravi condizioni di salute, viene finalmente scarcerato. Nonostante la malattia continua a tenere conferenze pubbliche. Si spegne infine il 7 maggio 1906 al sanatorio Umberto I di Roma.

Bibliografia

  • Pietro Calcagno, in Dizionario biografico degli anarchici italiani, Pisa, BFS, 2003. .
  • Franco Andreucci, Tommaso Detti (a cura di), Calcagno, Pietro, in Il movimento operaio italiano. Dizionario biografico 1853-1943, I, Roma, Editori Riuniti, 1976.
  • Pier Carlo Masini, Storia degli anarchici italiani nell'epoca degli attentati, Milano, Rizzoli, 1981.
  • L. Cafagna, Anarchismo e socialismo a Roma negli anni della "febbre edilizia" e della crisi (1882-1891), in Movimento Operaio, IV, nº 5, Milano, settembre-ottobre 1952, pp. 751, 764-768.
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