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Giulio Zanon
Militare italiano

Giulio Zanon

The basics

Quick Facts

Intro
Militare italiano
Work field
Gender
Male
Birth
1892, Cadoneghe, Province of Padua, Veneto, Italy
Death
30 June 1915, Selz, Rhineland-Palatinate, Germany (aged 23 years)
Age
23 years
Awards
Medal of Military Valour
 
The details (from wikipedia)

Biography

Giulio Zanon
NascitaBragni di Cadoneghe, 1892
MorteSelz, 30 giugno 1915
Cause della mortecaduto in combattimento
Dati militari
Paese servito
Forza armataRegio Esercito
Reparto13º Reggimento fanteria, Brigata "Pinerolo"
GradoSoldato
GuerrePrima guerra mondiale
Decorazionivedi qui
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Giulio Zanon (Bragni di Cadoneghe, 1892 – Selz, 30 giugno 1915) è stato un militare italiano. Soldato del Regio Esercito, combatte durante la prima guerra mondiale, venendo insignito della Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.

Biografia

Nacque a Cadoneghe (Padova) nel 1892, figlio di Innocente e di Anna Belli. Militare di leva del Regio Esercito, si distinse nei soccorsi alla popolazione in occasione del terremoto di Avezzano, avvenuto il 13 gennaio 1915, in quella occasione salvò il suo ufficiale superiore, il Generale Lauro De Santis, rimasto sepolto tra le macerie del terrificante terremoto. Proposto per la concessione di una medaglia al valore e per una ricompensa della Fondazione Carnegie, con l'entrata in guerra del Regno d'Italia, il 24 maggio dello stesso anno, partì per il fronte. Soldato appartenente alla 9ª compagnia del 13º Reggimento fanteria il 30 giugno 1915, diede la vita a Selz per salvare un suo superiore, il tenente Ugo Leone. Fu tra le prime Medaglie d'oro al valor militare concesse durante la prima guerra mondiale (il primo fu il Sergente dei bersaglieri Giuseppe Carli, caduto a Monte Mrzli, 1º giugno 1915).

Il suo comune natale ne ha onorato la memoria intitolandogli il locale Istituto comprensivo, mentre quello di Padova gli ha intitolato una via.

Onorificenze

«Con nobile abnegazione, sotto micidialissimo fuoco nemico, soccorreva e riusciva a trarre in salvo un soldato gravemente ferito. Durante l’attacco alla baionetta, in una lotta corpo a corpo, liberava un soldato già caduto prigioniero, uccidendo un nemico e fugandone altri. Visto in pericolo il proprio ufficiale, si slanciava avanti, facendogli scudo col proprio petto, e cadeva valorosamente crivellato di ferite.»
— Selz, 30 giugno 1915.
— Regio Decreto 13 novembre 1915.

Bibliografia

  • Albino Bellon, I due secoli di Cadoneghe. Dal comune napoleonico al primo consiglio comunale repubblicano, Vigodarzere, Centro editoriale cattolico Carroccio, 1995, ISBN 88-6830-159-8.
  • Luigi Cadorna, La guerra alla fronte italiana. Vol. 1, Milano, Fratelli Treves editori, 1921.
  • Luigi Cadorna, La guerra alla fronte italiana. Vol. 2, Milano, Fratelli Treves editori, 1921.
  • Alberto Cavaciocchi, Andrea Ungari, Gli italiani in guerra, Milano, Ugo Mursia Editore s.r.l., 2014.
  • Fernando Ferrandino, Giorgio Segato, Giuliano Cenci, Generazioni in armi, Padova, il Poligrafo, 1995.
  • Roberto Giardina, 1914 la grande guerra: L'Italia neutrale spinta verso il conflitto, Reggio Emilia, Imprimatur s.r.l., 2014, ISBN 88-6830-159-8.

Periodici

  • Ramella Bagneri Grato, Tücc'ün, n. 2, Biella, Associazione Nazionale Alpini sezione di Biella, giugno 2014,p. 5.
The contents of this page are sourced from Wikipedia article on 13 Jul 2020. The contents are available under the CC BY-SA 4.0 license.
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