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Felice Maritano
Italian carabinier

Felice Maritano

The basics

Quick Facts

Intro
Italian carabinier
From
Work field
Gender
Male
Place of birth
Giaveno, Italy
Place of death
Mediglia, Italy
Age
55 years
Awards
Medal of the Presidency of the Italian Republic
 
The details (from wikipedia)

Biography

Felice Maritano
NascitaGiaveno (Torino), 15 gennaio 1919
MorteMediglia (Milano), 15 ottobre 1974
Luogo di sepolturaGenova
Dati militari
Paese servito
ArmaArma dei Carabinieri
GradoMaresciallo maggiore
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneFronte jugoslavo
voci di militari presenti su Wikipedia

Felice Maritano (Giaveno, 15 gennaio 1919 – Mediglia, 15 ottobre 1974) è stato un carabiniere italiano ucciso in un conflitto a fuoco da uno dei capi storici delle Brigate Rosse, Roberto Ognibene.

Biografia

L'impegno nella seconda guerra mondiale

Eroe di guerra nei Balcani, prima dell'8 settembre 1943, dove gli furono conferite diverse onorificenze, tra cui la promozione sul campo ad Appuntato ed una croce di guerra al valor militare. Successivamente all'armistizio dell'8 settembre venne imprigionato in Germania fino al termine del secondo conflitto mondiale..

La lotta al terrorismo

Nel 1974, a 55 anni d'eta e 35 di servizio, dopo aver comandato per oltre 10 anni la stazione dei carabinieri a Rivarolo, quartiere di Genova, ormai prossimo ad una meritata pensione, venuto a conoscenza che il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa stava cercando carabinieri per la costituzione del Nucleo speciale antiterrorismo, chiese nell'immediato di poter entrare a farne parte. In considerazione della sua grande e comprovata esperienza, la richiesta venne esaudita già il 27 maggio, cinque giorni dopo la costituzione del nuovo reparto, diventandone subito una delle figure chiave contribuendo in modo determinante prima alle indagini che condussero all'arresto dei brigatisti Carnelutti e Sabatino, quindi allo smantellamento della colonna lodigiana delle Brigate Rosse, poi a quelle che portarono alla individuazione del covo e alla cattura di Renato Curcio e Alberto Franceschini, leader delle Brigate Rosse.

La morte

L'esame del materiale rinvenuto nel covo dei leader storici permise di individuarne un altro in un appartamento a Robbiano di Mediglia. Dal momento che, inizialmente, il covo di Robbiano venne trovato vuoto ma non abbandonato, i carabinieri si predisposero per attendere ad oltranza l'arrivo dei brigatisti. Dopo giorni di appostamenti, il 14 ottobre 1974 i brigatisti, finalmente, si presentarono, uno alla volta: alle 13:00 Pietro Bassi, alle 21:30 Pietro Bertolazzi. Entrambi furono bloccati e arrestati prima che potessero impugnare le pistole, con il colpo già in canna, di cui erano muniti. Il maresciallo Maritano partecipò alla cattura del secondo brigatista, ottenendo con insistenza poi di poter partecipare ai turni di piantonamento successivi con i colleghi più giovani, che non voleva lasciar soli in quei momenti di maggior rischio. Un terzo brigatista, poi identificato in Roberto Ognibene, giunse alle 03:20 del mattino dopo. All'intimazione del maresciallo Maritano di fermarsi, il brigatista, dandosi alla fuga, rispose con alcuni colpi di arma da fuoco, colpendo il militare dell'Arma che, non datosi per vinto, pur ferito, si lanciò al suo inseguimento sparando a sua volta con l'arma in dotazione. Il brigatista venne raggiunto da quattro colpi e stramazzò al suolo, mentre il maresciallo gli si accasciò accanto esortando, con le ultime forze a disposizione, i due colleghi che sopraggiungevano a catturare Ognibene. Maritano morì durante il trasporto in ospedale lasciando la moglie e i tre figli. Nel covo furono trovati, oltre ad armi e munizioni, documenti ed effetti personali legati ai fatti di terrorismo.

Il funerale di Felice Maritano si svolse nella basilica di Carignano, a Genova, alla presenza delle massime autorità dello Stato, in prima fila il presidente della Repubblica Giovanni Leone. «All'uscita del feretro dalla chiesa, tutte le sirene del porto di Genova suonarono» anche in risposta a quei segnali di intimidazione, rivolti a non allentare il clima di tensione in cui si viveva, riportati sui muri della chiesa e delle strade vicine con scritte ingiuriose e minacciose.

Onorificenze

«Già più volte decorato al valor militare e dieci volte solennemente encomiato per brillanti e rischiose operazioni di polizia giudiziaria, chiamato -su sua reiterata richiesta - a far parte di un nucleo speciale di Polizia Giudiziaria per la lotta contro il terrorismo, si distingueva - per intelligente capacità professionale e per coraggiosa dedizione al dovere - in una serie di azioni che conducevano fra l'altro a disarticolare una organizzazione eversiva, da tempo costituitasi per colpire e sovvertire le istituzioni dello Stato, ed a catturarne taluni pericolosi esponenti. Da ultimo, offertosi volontario per capeggiare rischioso appiattamento notturno presso una base operativa della banda armata, riusciva ad intercettare uno dei banditi, che affrontava con determinazione e cosciente sprezzo del pericolo, anteponendo la propria persona a quella dei dipendenti. Benché colpito gravemente al petto dal fuoco del malvivente, persisteva nella sua decisa reazione, sino a ferire l'aggressore e -ormai morente - ad incitare i suoi uomini a catturarlo. Decedeva poco dopo, immolando in difesa della legge la sua esistenza e lasciando ai posteri un fulgido esempio di elette virtù militari e di esaltante dedizione al dovere.»
— Piemonte, Emilia, Lombardia e Robbiano di Mediglia (Milano), 27 maggio -15 ottobre 1974
— D.P.R. 22 aprile 1975
«Impegnato da vari mesi nelle difficili indagini dirette ad assicurare alla giustizia i componenti di un nucleo armato della banda criminale denominata "Brigate rosse", partecipava, con ripetuti appostamenti, alla cattura di due terroristi. Non concedendosi alcun attimo di riposo, riusciva poi a intercettare un terzo componente della banda, che lo faceva segno a colpi di pistola. Benché mortalmente ferito rispondeva ferendo il malvivente con la sua arma, lo inseguiva, consentendone l'arresto. Cadeva al suolo e sacrificava la vita con eroismo e cosciente sprezzo del pericolo.»
— Robbiano di Mediglia (Milano), 15 ottobre 1974
— D.P.R. 9 novembre 1974
Croce di Guerra al Valor Militare - nastrino per uniforme ordinariaCroce di Guerra al Valor Militare
«Ripetutamente e volontariamente guidava reparti diretti alle prime linee attraverso zone battute dall'artiglieria nemica. Assolveva il compito affidatogli con coraggio, perizia e spirito di abnegazione, malgrado difficoltà di terreno e condizioni atmosferiche avverse. Ferito da scheggia di bomba nemica rifiutava ogni cura e si offriva per nuovi servizi.»
— Quota 1515 e 1696 M.Messimerit
— 28-30 gennaio 1941

Riconoscimenti

  • La città di Genova, dove lavorò tanti anni, gli ha dedicato una delle strade che collegano Bolzaneto a Begato
  • La sezione dell'Associazione Nazionale Carabinieri di Milano - Porta Magenta, fondata nel 2005, è titolata alla memoria di Felice Maritano come la sezione di San Giuliano Milanese
  • Alla sua memoria è intitolata, dal 22 marzo 2016, la Caserma sede della Scuola Marescialli e Brigadieri dei Carabinieri di Firenze - Castello
  • Alla sua memoria è intitolata, dal 1975, la Scuola Media Statale "Felice Maritano" di Torino, attualmente succursale della SMS "Perotti"

Bibliografia

  • Gianni Oliva, Storia dei Carabinieri - dal 1814 a oggi, Mondadori, Milano, 2002. ISBN 88-04-50103-0.
  • Giuseppe Governale, Accanto agli italiani - Carabinieri e nazione, due secoli di fedeltà e servizio, Mondadori, Milano, 2014. ISBN 9788804647348

Voci correlate

  • Anni di piombo
  • Brigate Rosse
  • Inchieste di Robbiano di Mediglia
  • Roberto Ognibene
  • Sequestro Gancia
  • Vittime delle Brigate Rosse
The contents of this page are sourced from Wikipedia article on 05 May 2020. The contents are available under the CC BY-SA 4.0 license.
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