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Italy
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Walter Alasia
Terrorista italiano

Walter Alasia

The basics

Quick Facts

Intro
Terrorista italiano
Places
Gender
Male
Place of birth
Sesto San Giovanni, Italy
Place of death
Sesto San Giovanni, Italy
Age
20 years
The details (from wikipedia)

Biography

Walter Alasia.

Walter Alasia (Sesto San Giovanni, 16 settembre 1956 – Sesto San Giovanni, 15 dicembre 1976) è stato un brigatista italiano. Appartenne, durante il periodo degli anni di piombo, all'organizzazione terroristica delle Brigate Rosse.

Biografia

Figlio di operai di Sesto San Giovanni, impiegato delle Poste italiane, cominciò a fare politica vicino al PCI, per poi aderire assai giovane a gruppi della sinistra extraparlamentare come Lotta Continua, ed entrare , infine, nelle Brigate Rosse con il nome di battaglia di «Compagno Luca».

Il 15 maggio 1975, insieme ad altri terroristi, irruppe nello studio dell'avvocato milanese Massimo De Carolis: dopo averlo ammanettato, lo sottopongono a un «processo proletario», per poi ferirlo al polpaccio sinistro.

Omicidio di Bazzega e Padovani

La sera del 14 dicembre 1976 tornò a casa dei suoi genitori, militanti comunisti, in via Leopardi a Sesto San Giovanni. Alle prime ore dell'alba del 15 dicembre le forze di polizia circondarono la casa e bussarono col calcio dei fucili alla porta.

Secondo il racconto del fratello, la madre andò a vedere chi era alla porta, pensando inizialmente ad uno scherzo di qualche amico di Walter, e quindi che cercassero il figlio per la sua renitenza alla leva. Poi chiamò il padre che nell'agitazione creatasi non riusciva a trovare le chiavi di casa.

Dopo essere entrati, i poliziotti chiesero alla madre di indicare la camera del figlio: a questo punto Alasia aprì il fuoco sui poliziotti. Nel conflitto a fuoco rimasero uccisi in casa Sergio Bazzega, maresciallo dell'antiterrorismo, il vicequestore di Sesto San Giovanni Vittorio Padovani e lo stesso Alasia, colpito in cortile, ove stava fuggendo dopo essere saltato da una finestra, mentre i genitori, secondo il racconto della madre, erano tenuti sotto la minaccia delle armi da parte delle forze dell'ordine. Secondo quanto fu scritto da chi ne condivideva le idee, Alasia si trovava in casa perché «nei giorni della più dura repressione cerca dove dormire, ma tutte le porte si chiudono o lui non si fida più di nessuno».

Al funerale lo commemorò Enrico Baglioni, operaio della Magneti Marelli e futuro militante di Prima Linea.

Alla sua storia Giorgio Manzini ha dedicato un libro, che oltre alla biografia del brigatista ricostruisce l'ambiente in cui egli era nato e cresciuto. Il libro raccoglie interviste alla madre e al padre di Alasia, ma parla anche diffusamente del clima sociale e politico degli anni di piombo. Si sofferma a lungo sulla situazione nelle fabbriche in quegli anni, prendendo ad esempio la Sapsa del gruppo Pirelli, in cui lavorava Ada Tibaldi, la madre di Alasia.

La «Colonna Walter Alasia»

Al nome di Alasia fu intitolata la colonna milanese delle Brigate Rosse, che comprendeva circa un centinaio di terroristi e che ebbe un ruolo a tratti distinto da quello dell'organizzazione centrale. Tra le azioni del gruppo vi fu l'attentato a Indro Montanelli compiuto il 2 giugno 1977. Dopo il 1980, la colonna fu espulsa dall'organizzazione e realizzò in proprio una serie di attentati tra i quali:

  • il 1º aprile 1980 in danno del Circolo culturale Carlo Perini ONLUS. I brigatisti interruppero armati in una conferenza, scelsero tra gli spettatori quattro persone (il presidente del Circolo Perini Antonio Iosa, Eros Robbiani, Emilio De Buono e Nadir Tedeschi) e le gambizzarono.
  • il 12 novembre 1980 l'omicidio di Renato Briano direttore del personale della Ercole Marelli
  • il 28 novembre 1980 l'omicidio di Manfredo Mazzanti direttore tecnico della Falck
  • il 17 febbraio 1981 l'omicidio di Luigi Marangoni direttore sanitario del Policlinico di Milano
  • il 3 giugno 1981 operarono poi il sequestro dell'ingegnere Renzo Sandrucci, direttore della produzione dell'Alfa Romeo (poi rilasciato).
  • il 16 luglio 1982, a Lissone, uccidono, durante una rapina, il maresciallo Valerio Renzi, comandante della Stazione dei Carabinieri di Lissone.

Nel 1982 la colonna si sciolse dopo che i suoi principali esponenti erano stati arrestati o erano morti.

Bibliografia

  • Giorgio Galli, Storia del partito armato. 1968-1982, Milano, Rizzoli, 1986.
  • Giorgio Manzini, Indagine su un brigatista rosso. La storia di Walter Alasia, Torino, Einaudi, 1978.
  • Indro Montanelli e Mario Cervi, L'Italia degli anni di piombo (1965-1978), Milano, Rizzoli, 1991.
  • Sergio Zavoli, La notte della Repubblica, Roma, Nuova Eri, 1992.

Voci correlate

  • Terrorismo in Italia
  • Lotta Continua
  • Brigate Rosse
  • Colonna Walter Alasia
  • Renato Briano
  • Manfredo Mazzanti
  • Luigi Marangoni
  • Renzo Sandrucci
  • Walter Pezzoli
  • Roberto Serafini
  • Maurizio Biscaro
  • Vittime delle Brigate Rosse
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