Vincenzo Dapino
Quick Facts
Biography
Vincenzo Cesare Dapino | |
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Nascita | Torino, 28 marzo 1891 |
Morte | luglio 1957 |
Dati militari | |
Paese servito | |
Forza armata | Regio Esercito Esercito Cobelligerante Italiano |
Anni di servizio | 1912-1945 |
Grado | Generale di brigata |
Guerre | Guerra italo-turca Prima guerra mondiale Guerra d'Etiopia Seconda guerra mondiale |
Campagne | Campagna italiana di Grecia Campagna d'Italia |
Battaglie | Battaglia di Montelungo |
Comandante di | 8º Reggimento alpini Brigata meccanizzata "Legnano" Primo Raggruppamento Motorizzato |
Decorazioni | vedi qui |
Studi militari | Regia Accademia Militare di Modena |
dati tratti da Gli Ordini militari di Savoia e d'Italia dell'Associazione Nazionale Alpini | |
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Vincenzo Cesare Dapino (Torino, 28 marzo 1891 – luglio 1957) è stato un generale italiano, comandante del Primo Raggruppamento Motorizzato nella battaglia di Montelungo.
Biografia
Nacque a Torino il 28 marzo 1891, figlio di Paolo e Purma Dapino, e dopo essersi arruolato nel Regio Esercito viene nominato sottotenente del Corpo degli Alpini, e il 19 maggio 1912 parte per la Libia in forza al 7º Reggimento alpini, dove si guadagna una Medaglia di bronzo al valore militare. Dal 24 maggio 1915 prende parte alla Grande Guerra in una compagnia di sciatori impegnata sul Massiccio dell’Adamello, dove rimane ferito.
Nel 1935 parte per l'Africa Orientale Italiana, dove combatte durante la successiva conquista dell'Etiopia. Reintrato in Patria, per un breve periodo, a partire dal 1937, presta servizio nel 19º Reggimento fanteria, assumendo nel gennaio 1939, con il grado di tenente colonnello, il comando dell'8º Reggimento alpini. Dopo l'entrata in guerra dell'Italia, avvenuta il 10 giugno 1940, inizialmente prende parte ai combattimenti contro la Francia, e quindi alla campagna di Grecia, che terminò nel maggio 1941, e in cui fu decorato con una Medaglia d'argento al valore militare e con la Croce di Cavaliere dell’Ordine militare di Savoia. Il 1 luglio 1942 viene promosso generale di brigata, e diviene comandante della fanteria della 58ª Divisione "Legnano". Dopo la firma dell'armistizio dell'8 settembre 1943 la sua divisione non si arrese ai tedeschi, e il 29 settembre dello stesso mese gli fu affidato il comando del 1º Raggruppamento Motorizzato costituito a San Pietro Vernotico, e che iniziò l'addestramento a Montesarchio, tra grandi difficoltà, sotto il diretto controllo degli anglo-americani. L'armamento proveniva, in gran parte, tra i residuati bellici italiani giunti dai vari fronti. Al comando del 1º Raggruppamento Motorizzato il 16 dicembre partecipa alla battaglia di Montelungo, dove le truppe italiana danno prova di grande valore, al prezzo di dure perdite (40% della fanteria)e in vista dei successivo impegno contro Monte Marrone (22 dicembre) è costretto a chiedere per iscritto al generale Geoffrey Keyes di poter ricevere rinforzi prima di rientrare in azione. L'11 gennaio 1944 lasciò il comando del raggruppamento al generale Umberto Utili,entrando in servizio presso lo Stato maggiore dell'Esercito per speciale incarico, viene decorato con il titolo di Ufficiale dell’Ordine militare di Savoia. Dopo la fine della guerra lascia la vita militare e si spegne nel luglio 1957.
Riconoscimenti
Il 17 dicembre 1943, il comandante della 5ª Armata americana, generale Mark Wayne Clark, gli inviò un telegramma di congratulazioni riportante il seguente testo:
«Desidero congratularmi con gli ufficiali ed i soldati del vostro comando per il successo riportato nel loro attacco di ieri su Monte Lungo su quota 343. Questa azione dimostra la determinazione dei soldati italiani a liberare il loro paese dalla dominazione tedesca, determinazione che può ben servire come esempio ai popoli oppressori d'Europa.» |
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Onorificenze
«Comandante di un reggimento alpino, per 15 giorni lo guidò attraverso difficile terreno montano a continui combattimenti e, nonostante violenti attacchi sulla fronte, sul fianco, sul tergo, procedette con estrema decisione verso i lontani obiettivi. Allorché la propria unità, già largamente provata e a corto di viveri, si trovò accerchiata da preponderanti forze avversarie, con tenace, audace, decisa azione di comando, con coraggiosa opera personale, riuscì a rompere l’accerchiamento e a porre in salvo gran parte dei propri effettivi. Nel corso di successivi aspri combattimenti, manteneva intatte le inesauste energie e lo spirito guerriero del proprio reggimento, guidandolo a sempre nuovi brillanti successi. Pindo (Grecia), 28 ottobre-11 novembre 1940-XIX.» — Regio Decreto 21 maggio 1941 |
«Chiamato ad assumere il comando del 1º nucleo di forze italiane riorganizzate dopo le tragiche giornate seguite all’armistizio del settembre 1943, conscio della gravità e dell’importanza del compito assegnatogli, trasfondeva nell’animo dei gregari la propria incrollabile fede e, superando innumerevoli difficoltà di carattere morale e materiale, riusciva a creare un ben temprato strumento di guerra che doveva per primo dimostrare, alla prova del fuoco, la salda e decisa volontà del popolo italiano di partecipare con le armi alla guerra di liberazione. Guidava i suoi reparti in duri e strenui combattimenti culminanti nella conquista di Monte Lungo, dimostrando di quali eroismi sia capace il soldato italiano quando lo guidino un ideale ed una fede e lo sorreggano una adatta preparazione materiale e morale. 29 settembre-16 dicembre 1943.» — Regio Decreto n.313 del 14 giugno 1945 |
«Dopo avere audacemente condotto un'azione offensiva, valorosamente contrastava, con i suoi battaglioni, l'irruenza delle forze nemiche molto superiori, avuto l'ordine di ripiegare, in una serie di continui e duri combattimenti, lottava aspramente con alto spirito e tenacia, imponendosi al nemico ed ottenendo dai suoi alpini la resistenza più indomita. Ponte Perati-Quafa Barmashi-Frasherit-Gepan- Mali Tabaiani (Fronte Greco), novembre 1940-gennaio 1941 XIX.» |
«Col suo plotone all'estrema ala più battuta della compagnia, malgrado le perdite subite, tenne sempre contegno calmo e sereno, dando esempio di coraggio ai dipendenti. Assaba, 23 marzo 1913.» |
— Regio Decreto 25 giugno 1926 |
— Regio Decreto 7 gennaio 1938 |
— Regio Decreto 2 maggio 1939 |
Bibliografia
- Giuseppe Brichetto Gerosa, Il generale Vincenzo Cesare Dapino. A 25 anni dalla morte (1957-1982), Mignano di Montelungo, Fabbiani, 1983.
- (EN) Peter Caddick-Adams, Monte Cassino: Ten Armies in Hell, Oxford, Oxford University Press, 2013, ISBN 0-19997-466-7.
- (EN) Charles D. Pettibone, The Organization and Order of Battle of Militaries in World War II Volume VI Italy and France Including the Neutral Countries of San Marino, Vatican City (Holy See), Andorra, and Monaco, Trafford Publishing, 2010, ISBN 1-4269-4633-3.
- Antonio Tedde e Daniele Sanna, Un ufficiale scomodo: dall'armistizio alla guerra di liberazione di liberazione (1943-1945), Milano, Franco Angeli Editore, 2012, ISBN 8-84643-706-3.
Voci correlate
- Battaglia di Montelungo
- Corpo Italiano di Liberazione
- Primo Raggruppamento Motorizzato
- Resistenza italiana