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Toni Costa
Italian painter (1935-2013)

Toni Costa

The basics

Quick Facts

Intro
Italian painter (1935-2013)
Places
Work field
Gender
Male
Place of birth
Padua, Italy
Place of death
Padua, Italy
Age
77 years
The details (from wikipedia)

Biography

Toni Costa, all'anagrafe Giovanni Antonio Costa (Padova, 15 ottobre 1935 – Padova, 27 aprile 2013), è stato un artista italiano tra i cofondatori del Gruppo N ed esponente dell'arte programmata e cinetica italiana.

Biografia

Nel 1960 è tra i cofondatori con Alberto Biasi, Ennio Chiggio, Edoardo Landi e Manfredo Massironi del Gruppo N di Padova. In un testo programmatico che verrà redatto nel 1961 questi artisti si dichiarano “disegnatori sperimentali”, liberi da programmi o tendenze artistiche e accomunati nella ricerca di una nuova definizione dell’arte che inglobi pittura, scultura, architettura e prodotto industriale.

Le attività del gruppo sono strettamente correlate e numerose sono le opere realizzate collettivamente, nel rifiuto della personalità individuale. Il gruppo si oppone alla figura dell'artista - demiurgo (considerato retaggio della critica idealista e spiritualista) e spesso i membri svolgono lavoro in collettivo. I componenti del gruppo si autodefiniscono "operatori visivi" e indagano scientificamente il mondo della percezione, riferendo le proprie ricerche ai teorici della Gestaltpsychologie (psicologia della forma); soggetto attivo dell'arte è considerato il fruitore, non più contemplante, ma attore del fare artistico tanto quanto i progettisti dell'opera. Chi operava con la comunicazione visiva non è considerato molto diverso da tutti coloro che agivano all'interno del ciclo produttivo delle merci: lavoro intellettuale e lavoro manuale erano considerati di pari dignità, essendo il lavoro degli intellettuali quello di operai della conoscenza.

Nel 1960 Costa partecipa alla prima mostra allestita a Padova dal Gruppo N dal titolo "Mostra chiusa. Nessuno è invitato a intervenire" che invita in maniera provocatoria i visitatori a non assistervi, a cui segue nel 1961 la "Mostra del pane". Le due mostre sono caratterizzate da una volontà di provocazione radicale intesa a mettere in discussione l’opera d’arte e la figura dell’artista, consacrati all'ideale del bello, ad un consumo elitario e alla mercificazione. È in questo periodo che Costa inizia a sviluppare parallelamente ad Alberto Biasi le opere cinetico-visive che lo caratterizzeranno, le Dinamiche visuali composte da torsioni di lamelle in tessuto o PVC su tavola, capaci di creare effetti percettivi che variano con lo spostamento dello spettatore.

Nel 1962 partecipa con il Gruppo N ed il Gruppo T all'esposizione Arte programmata organizzata per conto della Olivetti da Bruno Munari e Giorgio Soavi, corredata da un catalogo firmato da Umberto Eco. La mostra è pensata per essere esposta nei negozi Olivetti di Milano, Venezia e Roma, ma viene in seguito riproposta presso altre gallerie ed istituzioni in Europa e negli Stati Uniti. Nel 1965 partecipa alla grande mostra dedicata all'arte cinetica e programmata The Responsive Eye al MoMA di New York. Una "dinamica visuale" di Costa venne in seguito acquistata dal museo entrando a far parte della collezione permanente.

Ma Costa ed il resto del gruppo soffrirono di una marginalizzazione dalla critica già a partire dalla 32ª Biennale di Venezia del 1964 cui avevano partecipato con un’installazione di luci e musica elettronica, nuovi linguaggi offuscati dall'esordio della Pop Art e dall'Arte Povera. Nel 1964 Costa, Chiggio e Landi inviarono al Gruppo una "lettera anonima" che invitava al suo scioglimento. Il gruppo era agitato da incomprensioni individuali, dalle difficoltà a collocarsi all'interno del mercato dell'arte e dalla difficoltà stessa di ricercare collettivamente e si sciolse definitivamente nel 1965. Negli anni seguenti allo scioglimento del Gruppo N, Toni Costa abbandona quasi completamente la sua attività di artista pur partecipando, oltre a diverse collettive, ad alcune esposizioni personali: alla Galleria Waddel di New York e alla Galleria Barozzi di Venezia nel 1969, e alla Galleria Lorenzelli di Milano nel 1973.

Durante gli anni Duemila Costa ed il Gruppo N sono stati oggetto di una riscoperta da parte della critica. In Italia è stata in particolare la Gnam di Roma a organizzare la mostra "Arte programmata e cinetica" nel 2012. Nello stesso anno il New Museum of Contemporary Art di New York ha organizzato la mostra "Ghosts in the machine", seguita nel 2013 dalla mostra "Percezione e Illusione: Arte Programmata e Cinetica italiana" del Museo de Arte Contemporáneo di Buenos Aires.

Opere nei musei

  • Museum of Modern Art (MoMA), New York
  • Museo de Arte Contemporáneo, Buenos Aires
  • Muzej Suvremene Umjetnosti (MSU), Zagabria
  • Rose Art Museum, Massachussets
  • Brooklyn Museum, New York
  • Museum Moderner Kunst Stiftung Ludwig Wien (MUMOK), Vienna

Bibliografia

  • Volker W. Feierabend (a cura di), Gruppo N: oltre la pittura, oltre la scultura, l'arte programmata, in Fondazione VAF, Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale, 2009, ISBN 978-88-366-1386-1.
  • Italo Mussa, Il Gruppo N. La situazione dei gruppi in Europa negli anni ’60, Roma, Bulzoni Editore, 1976.
  • Gillo Dorfles, Ultime tendenze nell'arte d'oggi, 28ª ed., Feltrinelli, 2017[1961], ISBN 978-88-07-88653-9.
  • Renato De Fusco, Storia dell'arte del XX secolo, 3ª ed., Altralinea, 27 settembre 2018,p. 121, ISBN 978-88-94869-46-0.
  • Lea Vergine, Arte programmata e cinetica (1953-1963). L'ultima avanguardia, Milano, Mazzotta, 1983, ISBN 8820205408.

Voci correlate

  • Op art
  • Arte cinetica
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