Stefano Chiarini
Quick Facts
Biography
Stefano Chiarini (settembre 1951 – Roma, 3 febbraio 2007) è stato un giornalista italiano, esperto in particolare di Medio Oriente. Saltuariamente firmava le proprie corrispondenze con lo pseudonimo di Steve Shrimps.
Biografia
Figlio di un tenente deportato durante la seconda guerra mondiale in un campo di concentramento inglese a Yol, in India, dopo aver svolto il servizio militare nei granatieri a Legnano e partecipato al movimento del sessantotto, inizia la propria attività in Irlanda del Nord occupandosi dell'Ira sin dai primi anni 1970, e collaborando con Il Manifesto. Per tale quotidiano diventa successivamente corrispondente e inviato, occupandosi in particolare di conflitti e Medio Oriente.
Nel 1986 è inviato nelle filippine per seguire la Rivoluzione del Rosario. Nel 1987 si occupa del sequestro di Mordechai Vanunu. Nel gennaio 1991, durante la prima guerra del Golfo, è l'unico giornalista occidentale insieme con Peter Arnett della CNN a restare per un mese a Baghdad e inviare corripondenze durante il bombardamento statunitense, ottenendo notorietà internazionale. Come corrispondente lavora anche in Libano, Palestina, Iraq, e numerose altre aree di guerra.
È stato fondatore della casa editrice Gamberetti, con la quale ha pubblicato tra gli altri testi di Noam Chomsky e Edward Said. È stato inoltre autore di relazioni, seminari e saggi sui temi mediorentali.
All'inizio degli anni 2000 è fondatore e promotore dell'associazione Don’t forget Sabra e Chatila (Per non dimenticare Sabra e Chatila), dedicata al ricordo del massacro di Sabra e Shatila in Libano, che ne commemora annualmente l'anniversario a Beirut. Con tale comitato internazionale nel 2001 recupera l'area di una delle fosse comuni e inizia la celebrazione della ricorrenza. Con la stessa organizzazione avvia dal 2006 nel campo profughi di Mar Elias, a Beirut, corsi di "video and digital photography".
Nel gennaio 2005 è in Iraq per seguire le elezioni parlamentari, in rotazione con la collega Giuliana Sgrena. Con la stessa giornalista, si trova a Baghdad il giorno del sequestro di lei. Venuto a sapere del rapimento mentre si trovava allo scalo di Amman in Giordania, ritorna a Baghdad. Un funzionario dell'ambasciata italiana lo attende all'aeroporto, ma Chiarini ne elude i controlli e si allontana, svolgendo nei giorni successivi interviste e indagini per ottenere informazioni su quanto accaduto alla collega. Ritorna in Italia solo l'11 febbraio, su pressione del direttore del SISMI Nicolò Pollari al proprio quotidiano.
Muore a Roma nel febbraio 2007 a causa di un infarto, lasciando la moglie Elena, una figlia di 12 anni, e un figlio di 9.
Alla sua memoria è stato istituito il Premio internazionale Stefano Chiarini, conferito come "riconoscimento all'impegno sul tema del Medio Oriente e in particolare della Palestina, con una speciale attenzione per il mondo dei media e della cultura e dello sport".
Nel 2010 gli è stata inoltre intitolata una delle barche della Freedom Flottilla.
Premi e riconoscimenti
- Colombe d'Oro per la Pace, VIII edizione, 1992
Note
Collegamenti esterni
- Intervento di Stefano Chiarini a Modena, sulla guerra in Libano, ottobre 2006.
- Forum Palestina, Raccolta di Articoli di Stefano Chiarini.