Roberto Tartaglia
Quick Facts
Biography
Roberto Tartaglia (Napoli, 5 aprile 1982) è un magistrato italiano.
Originario di Napoli, dove ha svolto le funzioni di uditore giudiziario, ha lavorato a Palermo presso la Direzione distrettuale antimafia della Procura della Repubblica, dove è stato titolare di importanti processi di criminalità organizzata. Dal maggio 2019 è consulente della Commissione parlamentare antimafia.
Biografia e attività
Dopo aver svolto le funzioni di uditore giudiziario a Napoli dal 2009, si trasferisce alla Procura della Repubblica di Palermo agli inizi del 2011. Fin da subito, inizia ad occuparsi di importanti processi di criminalità organizzata: tra i primi processi, quello riguardante la cosiddetta Trattativa Stato-mafia, nel quale Tartaglia è pubblico ministero insieme ai colleghi Antonino di Matteo e Francesco Del Bene, con il coordinamento del Procuratore Aggiunto Vittorio Teresi. Questo processo, che ha riguardato la complessa stagione stragista del 1992 e del 1993 indirizzata (anche) alla intimidazione delle Istituzioni dello Stato con finalità di ricatto (secondo l’impostazione accusatoria), vede come imputati esponenti di primo piano di Cosa Nostra (Salvatore Riina, Bernardo Provenzano, Leoluca Bagarella) insieme ad esponenti della politica e delle Istituzioni di sicurezza (Marcello Dell’Utri, Mario Mori, Giuseppe De Donno, Antonio Subranni): al momento si è concluso in primo grado (con pesanti condanne per tutti gli imputati, ad eccezione di Nicola Mancino e Calogero Mannino che sono stati assolti) ed è in corso il giudizio di appello.
Tartaglia si è anche occupato delle indagini e dei processi sulla mafia militare della città di Palermo, con riferimento ai mandamenti mafiosi di Resuttana, San Lorenzo, Brancaccio, Corleone, Noce-Cruillas, San Giuseppe Jato, Uditore-Passo di Rigano. I processi che hanno riguardato questi mandamenti mafiosi (l’associazione mafiosa, le estorsioni, il traffico di stupefacenti, il riciclaggio di denaro e beni) hanno visto alla sbarra centinaia di imputati e si sono conclusi con molte sentenze di condanna. In alcune di queste indagini è stata particolarmente utilizzata (ed è risultata proficua) la collaborazione con l’Fbi di New York e di Miami, al fine di approfondire i rapporti tra Cosa Nostra siciliana e la mafia americana, nonché al fine di arrestare pericolosi latitanti fuggiti negli Stati Uniti con falsi documenti.
Oltre ai processi sulla Trattativa e sulla mafia militare, Tartaglia è stato titolare di altre importanti e note indagini; ad esempio, quelle riguardanti l’omicidio del Presidente della Regione Piersanti Mattarella, fratello del Presidente della Repubblica, l’omicidio dell’agente di Polizia Antonino Agostino, le attività e il coinvolgimento nelle stragi della misteriosa figura di “faccia da mostro” (indicato da alcuni collaboratori come esponente dei servizi segreti deviati implicato in gravissime attività di Cosa Nostra), il furto da parte di Cosa Nostra del quadro della Natività di Caravaggio, il depistaggio sull’omicidio dell’attivista Peppino Impastato (protagonista del film “I cento passi”), il viaggio in Libano di Marcello dell’Utri mentre era diventata definitiva nei suoi confronti la condanna (quindi rendendolo latitante) per concorso esterno in associazione mafiosa, la ricerca (culminata in un recente provvedimento di sequestro eseguito in Thailandia in cooperazione giudiziaria internazionale) del patrimonio occulto riconducibile a Vito Roberto Palazzolo, tesoriere di Salvatore Riina e Bernardo Provenzano, il cui patrimonio era già stato oggetto di indagini mirate è molto articolate svolte, a livello internazionale, da Giovanni Falcone prima dell’attentato all’Addaura.
Nel mese di marzo del 2019 è stato nominato consulente della Commissione parlamentare antimafia, presieduta dal Senatore Nicola Morra, presso il Parlamento italiano, dove si è insediato. Fin dal suo insediamento, con alcune interviste rese a quotidiani nazionali, ha sottolineato l'esigenza che la Commissione antimafia si occupi della stagione delle stragi del 1992/1993, dei rapporti tra mafia e politica, della latitanza di Matteo Messina Denaro.
Minacce ricevute
Nel giugno 2013, mentre era in corso una delicata udienza del processo Trattativa Stato-mafia, soggetti ignoti hanno fatto ingresso nell’abitazione del magistrato, rovistando tra gli oggetti personali, prelevando una pen-drive contenente materiale riservato e lasciando segni eclatanti della propria presenza.
Nel 2014 Salvatore Riina, storico capo della Commissione di Cosa Nostra (la cosiddetta “cupola”), viene intercettato in carcere mentre cerca di mandare messaggi di morte all’esterno contro i pubblici ministeri del processo sulla Trattativa (usando il suo compagno di detenzione, che sarebbe dovuto essere scarcerato di lì a poco): nel riferirsi a Nino Di Matteo e agli altri magistrati del processo Trattativa, ha affermato “Di Matteo deve morire. E con lui tutti i pm della trattativa, mi stanno facendo impazzire...Quelli lì devono morire, fosse l'ultima cosa che faccio”.
Anche per queste ragioni, Tartaglia è sottoposto a scorta dal 2012.
Attività scientifica
Prima di diventare magistrato, Tartaglia ha intrapreso la carriera accademica. Cultore della materia “diritto penale” e dottore di ricerca in “Internazionalizzazione delle politiche criminali e sistema penale”, ha a lungo collaborato con alcune cattedre di università napoletane di diritto penale, svolgendo anche attività di ricerca e curando numerosi libri e pubblicazioni (anche in collaborazione, ad esempio con Raffaele Cantonee con Roberto Garofoli).
Premi e onoreficenze
Nel 2013 è stato nominato all’unanimità socio onorario dell’Associazione "Cittadini per Costituzione".
Nel 2013 ha ricevuto il premio “Il gattopardo della legalità”, conferito dal presidio Libera di Santa Margherita Belice, dedicato alla memoria di Borsellino.
Nel 2014 è stato insignito del prestigioso "Premio Nazionale Paolo Borsellino”, con questa motivazione: "il più giovane del pool antimafia che sostiene l’accusa nel processo sulla “trattativa”, cioè tra quei pezzi deviati dello stato che noi ci rifiutiamo di chiamare stato e i boss mafiosi che ordinarono le stragi di Capaci e Via d’amelio. Giovane magistrato ma già vittima di pesanti minacce. Impegnato in alcune tra le più delicate indagini sulle cosche mafiose ci piace indicarlo come testimone positivo per i nostri giovani, come un eroe dei nostri tempi. Per aver resistito alle giuste e umane paure e , con la tenacia contribuito ogni giorno concretamente alla costruzione di una società più giusta , che non accetta trattative con il malaffare, necessariamente fondata sulla legalità e sulla fiducia nelle istituzioni.Ispirandosi agli stessi principi e agli stessi valori che hanno animato la vita di Paolo Borsellino al Dott. Roberto Tartaglia il Premio nazionale Paolo Borsellino 2014".
Nel 2017 il Consiglio comunale di Locate gli ha conferito la cittadinanza onoraria per la meritoria attività svolta in materia di criminalità organizzata.
Pubblicazioni
Oltre a decine di note a sentenza, nelle materie del diritto penale e della procedura penale, è stato autore di molte pubblicazioni scientifiche, anche talora in collaborazione con altri prestigiosi autori come il Presidente dell'ANAC Raffaele Cantone e il Presidente di Sezione del Consiglio di Stato Roberto Garofoli.
Opere di cui è stato curatore:
AA. VV., Codice commentato delle confische e dei sequestri. Illeciti penali e misure di prevenzione, a cura di R. Tartaglia, Bari, 2012, pp. 1596.
Altre opere pubblicate:
Commento agli articoli 364, 365, 366, 367, 368, 369, 369-bis, 370 c.p.p. («Attività del pubblico ministero»), in «Codice di procedura penale», a cura di G. Canzio e G. Tranchina, Giuffrè, Milano, 2012, pag. 3283 – 3360;
Sub art. 236 c.p., in Codice commentato delle confische e dei sequestri. Illeciti penali e misure di prevenzione, a cura di R. Tartaglia, Bari, 2012, pp. 3-23;
Sub artt. 474-bis c.p. e 17 L. 23.7.2009, n. 99, in Codice commentato delle confische e dei sequestri. Illeciti penali e misure di prevenzione, cit., pp. 449-472;
Sub artt. 11 e 12 L. 16.3.2006, n. 146, in Codice commentato delle confische e dei sequestri. Illeciti penali e misure di prevenzione, cit., pp. 517-537;
Sub art. 600-septies c.p., in Codice commentato delle confische e dei sequestri. Illeciti penali e misure di prevenzione, cit., pp. 665-683;
R. Cantone - R. Tartaglia, Sub art. 1, comma 143, L.24.12.2007, n. 244, in Codice commentato delle confische e dei sequestri. Illeciti penali e misure di prevenzione, cit., pp. 789-820;
Sub artt. 28 e 85 d.P.R. 309/90, in Codice commentato delle confische e dei sequestri. Illeciti penali e misure di prevenzione, cit., pp. 987-1018;
La retroattività della norma penale favorevole: problemi ricostruttivi e nuovi dialoghi giurisprudenziali,in Rassegna di diritto pubblico europeo, 2009, pp. 252-340;
La successione di norme penali nel tempo, in Riv. Neldiritto (diretta da Fiandaca, Garofoli e Scoca), 2009, 8, pp. 1184 ss.;
La confisca degli strumenti del reato nell’art. 240 c.p., con particolare riferimento al traffico di sostanze stupefacenti, in Riv. Neldiritto (diretta da Fiandaca, Garofoli e Scoca), 2009, 10, pp. 1478 ss.;
Il falso in bilancio tra legittimità comunitaria e retroattività della norma più favorevole, in Giurisprudenza italiana, 2007, 4, pp. 1046 ss.;
La sentenza sul falso in bilancio: i controlimiti della Corte di Giustizia, in La giustizia penale, fasc. 3, 2006, pp. 65-96;
La sentenza sul falso in bilancio, in «Ai confini del favor rei: il falso in bilancio davanti alle Corti costituzionale e di giustizia», Collana Amicus Curiae, Giappichelli, 2005, pp. 350-358.à e trasparenza nei contratti del consumatore. Condizioni generali di contratto e clausole vessatorie tra novità normative e prassi applicativa, Milano, 2008 (2ª edizione).
Monografie:
Vessatorietà e trasparenza nei contratti del consumatore. Condizioni generali di contratto e clausole vessatorie tra novità normative e prassi applicativa, Milano, 2008 (2ª edizione)