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Pietro Sampietro
Italian composer

Pietro Sampietro

The basics

Quick Facts

Intro
Italian composer
Places
Work field
Gender
Male
Place of birth
Tonco, Province of Asti, Piedmont, Italy
Place of death
Biella, Province of Biella, Piedmont, Italy
Age
80 years
The details (from wikipedia)

Biography

Pietro Sampietro (Tonco, 22 agosto 1877 – Biella, 12 dicembre 1957) è stato un compositore, pianista e direttore di banda italiano.

Di lui ha scritto il compositore e didatta Giovanni Bolzoni:

Biografia

Nasce in una famiglia in cui la musica riveste un ruolo importante. I primi insegnamenti gli vengono dal padre Giovanni, direttore del coro della chiesa parrocchiale di San Francesco di Tonco. Successivamente frequenta a Moncalvo la scuola di pianoforte di Deodato Tironi esercitandosi anche all'organo. La prima composizione pianistica, un movimento lento dal titolo Sei bello risale al 1892, mentre i primi lavori organistici sono databili intorno al 1894-1895.

Nel 1897 viene chiamato alle armi e gli è concesso di occuparsi di musica (compone l'inno del 3º Reggimento Alpini). Dismessa la divisa nel 1899, frequenta il Liceo Musicale di Torino e per far fronte all'impegno economico, nel triennio 1899-1901 accetta il posto di «Maestro di Musica Municipale» a Castell’Alfero, Tonco e Villadeati, tre incarichi che gestisce contemporaneamente.

Nel 1900 consegue la Licenza di Canto Corale Gregoriano con Delfino Thermignon. L'anno successivo partecipa a due concorsi per prestigiosi posti di maestro di banda ed organista a Montanaro e a Moncalvo. Li vince entrambi e, dopo aver accettato e poi rinunciato al primo nel giro di un mese, opta per la vicinanza a casa.

Nel 1906 consegue a Torino, dopo aver superato brillantemente gli esami complementari, il diploma di organo con Roberto Remondi e il diploma di composizione con Giovanni Bolzoni. Nello stesso anno compone L'aurora a Gressoney, pensiero melodico per pianoforte op. 41, brano che nasce dall'incontro tra la regina Margherita di Savoia e il musicista, composizione richiesta dalla regina stessa e a lei dedicata.

Tra il 1907 e il 1910 si divide tra l'incarico di organista e maestro di banda a Moncalvo e l'attività concertistica a Torino. Di questi anni è il Temporale op. 50, ispirato a frammenti tratti da Myricae di Giovanni Pascoli.

Negli stessi anni (1907-1910) è fondatore e direttore del periodico di musica sacra «L'Organista Moderno», edito da Leandro Chenna a Torino e ispirato al Movimento Ceciliano, periodico che ebbe collaboratori illustri e che gli valse apprezzamenti da Giovanni Battista Polleri, Marco Enrico Bossi, Théodore Dubois, Alexandre Guilmant e una «lettera di felicitazione e Santa Benedizione da S. S. il Pontefice Pio X»..

Nel 1911 riceve la nomina a Direttore della Scuola di Musica dell'Ospizio di Carità di Biella. Fin dall'inizio dà un'impronta energica alla scuola, facendo del coro e della banda dell'istituzione uno dei punti di forza della vita musicale biellese: i suoi allievi superano regolarmente gli esami al Conservatorio di Torino.

Pur dedicandosi principalmente all'attività didattica, continua a comporre e a orchestrare anche brani di altri compositori. Tale è la sua reputazione che Geremia Piazzano gli affida, appunto, l'orchestrazione del proprio Inno della Patria, incarico che porta a termine nella seconda metà del 1915. Il lavoro viene sottoposto a Giuseppe Vaninetti che convince l'orchestratore a conseguire il Diploma di Licenza e di Magistero in Istrumentazione per Banda, cosa che avviene nel 1917 al Conservatorio di Parma.

Nell'agosto del 1916, incontra don Pietro Magri che coordina a Oropa, alla presenza del card. Giovanni Cagliero, una grande esecuzione musicale sacra e profana per i profughi di guerra, cui prende parte anche Pietro Sampietro con i suoi gruppi corali e strumentali.

Nel 1923, lasciata la scuola dell'Ospizio di Carità, si dedica ad allievi privati e alla composizione. Nel 1930 fonda a Biella la casa editrice Pubblicazioni Musicali Pietro Sampietro, attività che prosegue fino al 1937. Di questi anni sono alcuni riconoscimenti: il Diplôme Académie du Progrès e il Grand Prix National. Republique Française. Arts-Sciences-Lettres con medaglia d'oro (1935), il Diplôme Société d'Education (1936) e il Diplôme Les Chevaliers du Devoir (1937). In quest'ultimo anno il Circolo Letterario-Artistico-Musicale Bellini di Catania lo nomina socio onorario rilasciandogli il diploma di Medaglia d'Oro per benemerenze patriottiche, con riferimento in particolare a due marce, forse Addis Abeba op. 86 e Roma Imperiale op. 87, composte e divulgate nel novembre del 1936.

Nel 1938 compone ancora una marcia, dopodiché la sua vena sembra esaurirsi. Per incontrare altri pezzi bisogna attendere il dopoguerra: sono datati tra 1948 e 1951. Gli ultimi vent'anni di vita, quindi, scorrono silenziosamente, interamente dedicati all'insegnamento. Muore a Biella il 12 dicembre 1957 dopo pochi giorni di malattia.

Composizioni

Sono un centinaio le composizioni per organici diversi, firmate con il proprio nome: romanze, trii, quartetti, cantate, poemi sinfonici, pezzi strumentali per organo e per insiemi cameristici diversi. A queste si aggiungono 36 composizioni per pianoforte solo e una quarantina di pezzi per banda. Per il teatro scrisse le opere liriche Passiflora op. 2, in prima rappresentazione a Moncalvo nel 1903, e Circe op. 65, a Torino nel 1911.

A questa produzione si devono aggiungere circa settanta tra canzoni e brani di musica leggera strumentale, firmate con gli pseudonimi di Mister Pao e di Oreste Piopatrim.

Note

Bibliografia

  • Un poema sinfonico del maestro Sampietro, in «Musica», Roma: 1908, 16 (30 luglio).
  • Il maestro di musica dell'Ospizio di Carità del Vernato, in «La Tribuna Biellese», 1912, 13 (15 febbraio).
  • Nestore Palmeti (pseud. di Ernesto Tempia), Complimenti di un Papa e di una Regina all'ingegno artistico del M° Sampietro, in «Il Biellese», 1957, 71 (10 settembre).
  • Alberto Galazzo, Aspetti del mondo musicale biellese nell'Ottocento e nel Novecento, Biella: Associazione Pietro Generali, 1981
  • Ido Rolando, Le Comunità bandistiche biellesi. 1813-1923, Biella: Sandro Maria Rosso, 1986.
  • Alberto Galazzo, Pietro Sampietro, a servizio della musica, in «Rivista Biellese», Biella: 16 (2012), 3 (luglio), pp. 31-41.


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