Pasquale Celommi
Quick Facts
Biography
Pasquale Celommi (Montepagano, 6 gennaio 1851 – Roseto degli Abruzzi, 9 agosto 1928) Non fu soltanto un maestro del pennello, fu anche maestro di vita per la disciplina del lavoro e per l’austerità dei costumi e sentimenti.
Biografia
Nato il 6 gennaio 1851 a Montepagano, una frazione di Roseto degli Abruzzi, fu notato quand'era solo tredicenne da Camillo Mezzopreti, un facoltoso collezionista locale e pittore dilettante che fu il suo primo maestro e, soprattutto, il finanziatore dei suoi primi studi.
Nel 1873 vinse il concorso del pensionato artistico indetto dall'amministrazione provinciale di Teramo che gli permise di frequentare la Scuola libera del nudo istituita presso l'Accademia di Belle Arti di Firenze, dove ebbe come maestro Antonio Ciseri. A Firenze, si sposò, il 18 agosto 1880, con la diciassettenne Giuseppina Giusti (nipote del poeta Giuseppe Giusti) dalla quale ebbe 11 figli. Poco dopo la nascita del suo primogenito Raffaello, nel 1881, tornò, a causa della salute precaria del piccolo, a Roseto. Il cambio di residenza fu felice “per lui che lasciata Firenze e tornatosene nella sua ridente Rosburgo, poté sciogliersi dalle pastoie onde lo aveva avvinto quell'accademia e studiare da vicino quella natura rustica, che egli aveva tanto amato. Il Celommi cambiò stile tanto tosto ne risentì anche un benefico effetto, perocché i suoi quadri divennero ricercatissimi, le sue figure non più modelli travestiti ma quali si vedono nella vita, e però i suoi quadri ebbero impronta singolare di vitalità e di sentimento vero”. Divenne ben presto ospite gradito delle maggiori famiglie del teramano, come scrisse Raffaele D'Ilario : “il successo delle opere fruttò al giovine artista abruzzese le simpatie delle famiglie aristocratiche che facevano a gara per averlo nei loro principeschi ricevimenti”
Nell'ultimo ventennio dell'Ottocento Celommi si dimostrò un pittore molto prolifico e, diversamente da quanto fece in seguito, partecipò di frequente alle mostre, locali e non, come ad esempio la II Esposizione Operaia di Teramo del 1888, la mostra "Italo Americana" di Genova (Colombiana) del 1892 e la LXVI Esposizione di Belle Arti di Roma del 1895.
La numerosa committenza, italiana e straniera non impedisce a Celommi di interessarsi alle questioni amministrative della giovane cittadina; lui ed altri consiglieri proposero la creazione di un viale a mare di circa un chilometro.
Dal 1900 l'artista, oltre ad avvalersi dell'aiuto del figlio Raffaello Celommi, lavorò in maniera continuativa per la galleria dei fratelli D'Atri di Roma e per alcune gallerie estere: la Winterstein di Vienna e le gallerie Bekerans di Monaco di Baviera e di Berlino, che gli assicurarono una buona commercializzazione delle sue tele nei paesi mitteleuropei.
Negli ultimi anni, pur non partecipando alle mostre o ad altre occasioni ufficiali, il pittore poté godere dell'attenzione costante della stampa italiana che ormai era solita definirlo "il pittore della luce".
Pasquale Celommi morì a Roseto il 9 agosto 1928, in seguito ad una nefrite.
Per rendere onore al celebre concittadino il comune di Roseto degli Abruzzi gli ha intestato una scuola elementare e il tratto centrale del lungomare.
Lo stile
All'inizio della sua carriera, dedicò principalmente alla realizzazione di tele o dal gusto prettamente accademico-classicista o d'atmosfera esotica di stile morelliano. Tornato da Firenze ed a contatto con la propria gente, il suo stile di pittura, con la maturità, si evolvé diventando fortemente verista. Al contrario di quanto si può dire di opere posteriori, i quadri di fine '800 mostrano una pennellata particolarmente pastosa e, nella maggior parte dei casi, un uso di colori scuri e "pieni", comunque mai squillanti.
La produzione degli ultimi anni di Celommi è formata principalmente da pitture marine. Queste sono tele in cui, rispetto ai suoi precedenti quadri, il pittore schiarisce i colori, alleggerisce la pennellata e, soprattutto, si dedica alla resa della luce naturale, dimostrando un'innata abilità nel riprodurre l'atmosfera delle albe e dei tramonti sul mare, tanto che, iniziò a sentirsi nel settore l'espressione: "Questo è un quadro alla Celommi". Le marine di Celommi sono uno splendido spaccato di vita quotidiana; lungi da essere quadri paesaggistici, hanno sempre come protagonisti i pescatori.
Produzione artistica
Pasquale Celommi ha prodotto molte tele nella sua vita, ma tra le più famosi possiamo ricordare:
- Lo sposalizio abruzzese (1886), Museo civico di Teramo;
- L'operaio politico (1888), Museo civico di Teramo;
- Il mio gioiello (1898). L'opera è dispersa a seguito di un furto nel 2001;
- La lavandaia (1888), Pinacoteca civica 'V. Bindi' Giulianova;
- Il Ciabattino (1895), Villa comunale Roseto degli Abruzzi;
- La crocifissione (1900);
- Le tre Marie alla croce (1900), Santuario della Madonna delle Grazie (Teramo);
- La Sacra Famiglia (1904), Chiesa di Santa Maria Assunta Roseto degli Abruzzi;
- La sposa del pescatore (1906);
- Alba sul mare (1910);
- Burrasca (1910);
Note
Bibliografia
Fonti
- Fulvia Celommi, L'arte di Pasquale Celommi [a cura di]
- Gente d'Abruzzo Dizionario Biorgafico - Biografia di Pasquale Celommi
- Cesira Cocuzzi, La pittura di Pasquale Celommi nel contesto abruzzese tra fine '800 e inizio '900, [tesi di laurea, Università Tor Vergata, a.a. 1998-99]
Collegamenti esterni
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