Paola Del Din
Quick Facts
Biography
Paola Del Din (Pieve di Cadore, 23 agosto 1923) è una partigiana e insegnante italiana, nota durante la Resistenza con il nome di battaglia di "Renata", medaglia d'oro al valor militare.
Biografia
Subito dopo l'armistizio, con il fratello Renato, ex allievo della Scuola Militare di Milano (poi diventata Teulié), entrò nella resistenza in Friuli-Venezia Giulia nelle file della Brigata Osoppo con il nome di battaglia "Renata".
Prese parte a numerosi e rischiosi incarichi come staffetta e informatrice.
Dopo l'uccisione del fratello da parte dei tedeschi, per incarico della "Osoppo" e su richiesta di un messaggio alleato, riesce a raggiungere gli alleati a Firenze e a consegnare i documenti che trasportava. Per continuare la sua opera patriottica, dopo aver frequentato un corso per paracadutisti, il 9 aprile 1945 può lanciarsi in una zona del Friuli dove deve prendere contatto con una missione alleata e con la formazione Osoppo; all'atterraggio si frattura una caviglia, ma riesce comunque ad adempiere i suoi compiti e a consegnare i documenti che ha con sé, attraversando a più riprese le linee di combattimento, per portare messaggi ai reparti alleati in avanzata. Addestrata dalle forze britanniche, è stata la prima donna paracadutista militare italiana e probabilmente l'unica ad aver compiuto un lancio di guerra. Durante la guerra trasportava documenti segreti attraverso l'Italia occupata.
Dopo la Liberazione si laurea in lettere all'Università di Padova, insegna per alcuni anni, poi vince una borsa di studio ed emigra negli Stati Uniti. All'Università di Pennsylvania consegue il titolo di "Master of Arts". Tornata in Italia, si dedica all'insegnamento nella scuola pubblica.
Nel febbraio del 2007 viene riconfermata alla presidenza nazionale della Federazione Italiana Volontari della Libertà che lascia nel giugno 2008. È presidente regionale della Associazione Nazionale Famiglie Caduti e Dispersi in Guerra.
Dopo aver espresso pubblicamente la propria opinione in merito all'organizzazione Gladio, con la frase «pur non avendone fatto parte, io non mi sono mai sentita di esprimere un giudizio negativo su Gladio», durante le celebrazioni a Udine del 25 aprile 2005, una trentina di militanti di Rifondazione Comunista e altre formazioni politiche, contestarono pesantemente il discorso della medaglia d'oro Del Din. Il fatto fu pubblicamente condannato dal segretario regionale dell'ANPI, Luciano Rapotez. I capigruppo di minoranza del Consiglio Regionale friulano presentarono una mozione di solidarietà a Paola Del Din che, nella seduta n.118 del 26 maggio 2005, venne respinta con 17 voti favorevoli e 26 voti contrari.
Nel 2010 Paola Del Din assieme a Carlo Giovanardi ha protestato contro il ministero dei Beni Culturali per la sua attività attorno alla Malga di Porzûs. La protesta della Del Din verteva attorno alle motivazioni riportate nel decreto ministeriale che avrebbe dovuto rendere le Malghe "bene d'interesse culturale", poiché secondo l'ex partigiana, la ricostruzione dell'eccidio - copiata dalla voce di Wikipedia corrispondente - era «una porcheria». Il decreto fu quindi ritirato dal ministro Sandro Bondi e poi riproposto con una motivazione storicamente attendibile nel novembre dello stesso anno.
Onorificenze e riconoscimenti
«Dopo aver svolto intensa attività partigiana nel Friuli nella formazione comandata dal fratello, ad avvenuta morte di questi in combattimento, viene prescelta per portare al Sud importanti documenti operativi interessanti il Comando alleato. Oltrepassate a piedi le linee di combattimento dopo non poche peripezie e con continuo rischio della propria vita ed ultimata la sua missione, chiedeva di frequentare un corso di paracadutisti. Dopo aver compiuto ben undici voli di guerra in circostanze fortunose, riusciva finalmente, unica donna in Italia, a lanciarsi col paracadute nel cielo del Friuli alla vigilia della liberazione. Nel corso dell’atterraggio riportava una frattura alla caviglia ed una torsione alla spina dorsale, ma nonostante il dolore lancinante, la sua unica preoccupazione era di prendere subito contatto con la Missione alleata nella zona per consegnarle i documenti che aveva portato con sé. Negli ultimi giorni di guerra, benché claudicante, passava ancora ripetutamente le linee di combattimento per recapitare informazioni ai reparti alleati avanzanti. Bellissima figura di partigiana seppe in ogni circostanza assolvere con rara capacità e virile ardimento i compiti affidatile, dimostrando sempre elevato spirito di sacrificio e sconfinata dedizione alla causa della libertà. Zona di operazione, settembre 1943-aprile 1945» — |
- L'onorificenza fu consegnata ufficialmente dal generale comandante della Regione militare Nord-Est Lodovico Donati, il 23 maggio 1960, al cospetto dei reparti militari d'onore, schierati nella piazza d'armi di Padova.
«Medaglia d'Oro alValorMilitare, partigiana fin dal 1943 nella formazione dell’Osoppo comandata dal fratello Renato, tenentedegliAlpini, ad avvenuta morte di questi il 25 aprile 1944 in un'azione contro il presidio fascista di Tolmezzo, ne proseguì la lotta anche in suo nome, dedicandosi completamente ad essa. Portaordini impegnata in missioni che richiedevano grandi capacità, spirito di sacrificio, coraggio, seppe distinguersi in maniera straordinaria, anche come paracadutista. Il suo impegno proseguì nella vita civile: Presidente provinciale e poi regionale dell’Associazione Nazionale Famiglie Caduti e Dispersi in Guerra, Presidente dell’Associazione Partigiani Osoppo, Presidente della Federazione Italiana Volontari della Libertà ed altro ancora. Tolmezzo le rende onore per la sua dedizione alla causa della libertà e della democrazia; in lei ricorda il fratello, Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Memoria, indissolubilmente legato al riscatto civile della nostra città; in lei riconosce le qualità migliori delle donne di montagna, le stesse dimostrate da quelle di Tolmezzo che sfidarono i nazifascisti proprio in occasione del funerale di Renato Del Din. Tolmezzo le è riconoscente per la presenza costante e attiva in tante occasioni ufficiali, punto di riferimento e motivo d'orgoglio per un Comune che si fregia della Medaglia d’Argento al Valor Militare per attività partigiana, e per l'affetto in tanti modi e occasioni dimostrato» — 23 novembre 2007 |
— 24 aprile 2012 |
- Madrina del 186º Corso "Dignità" (2004-2006) dell'Accademia militare di Modena.
- Madrina del corso "Del Din" (2007-2010) della Scuola militare "Teulié" di Milano.
Bibliografia
- Enzo Collotti, Renato Sandri, Frediano Sessi, Dizionario della Resistenza, Torino, Einaudi, 2001, ISBN 88-06-15855-4.
- Scheda sul sito dell'ANPI, su anpi.it.
Voci correlate
- Personalità legate al Cadore