Osvaldo Jaconi
Quick Facts
Biography
Osvaldo Jaconi | ||
---|---|---|
Nazionalità | ||
Altezza | 171 cm | |
Peso | 64 kg | |
Ruolo | Allenatore | |
Ritirato | 1981 - giocatore | |
Carriera | ||
Squadre di club | ||
1963-1964 | 10 (4) | |
1964-1974 | 162 (21) | |
1974-1976 | 60 (18) | |
1976 | 4 (0) | |
1976-1978 | 19 (3) | |
1978-1981 | 68 (11) | |
Carriera da allenatore | ||
1982-1984 | ||
1984-1986 | ||
1986-1987 | ||
1987-1988 | ||
1988-1989 | ||
1989-1990 | ||
1990-1993 | ||
1993-1998 | ||
1998-2000 | ||
2000-2002 | ||
2002 | ||
2002-2003 | ||
2003-2004 | ||
2004-2005 | ||
2005-2007 | ||
2007-2008 | ||
2008-2010 | ||
2010-2012 | ||
2012-2013 | ||
2013-2014 | ||
2014-2016 | ||
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Osvaldo Jaconi (Mandello del Lario, 19 gennaio 1947) è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano.
È il tecnico che vanta più promozioni nel calcio italiano con undici salti di categoria di cui otto ottenuti tra i professionisti e tre tra i dilettanti, avendo superato Gigi Simoni che ne ha ottenute otto da allenatore, tutte con i professionisti. Considerando anche i ripescaggi ottenuti con Lecco, nella stagione 1989-90, e Civitanovese, stagione 2008-09, il totale sale ad undici di cui nove tra i professionisti.
Carriera
Giocatore
Cresciuto nel Seregno, militò in seguito per dieci anni come centrocampista offensivo nel Lecco, raggiungendo la Serie A nella stagione 1966-1967, collezionando 3 presenze. Finita la parentesi lombarda, giocò in varie squadre di Serie C: Teramo, Brindisi e Civitanovese e proprio qui, nel 1981, termina la carriera da calciatore iniziando la carriera d'allenatore.
Allenatore
Inizi
Ha avuto una lunga carriera di allenatore in Serie C diventando protagonista della promozione del Castel di Sangro dalla Serie C2 alla Serie B, ottenuta nelle stagioni 1994-1995 e 1995-1996, e della successiva salvezza del 1996-1997. In seguito, riuscì a portare in serie cadetta anche il Savoia e il Livorno.
Il biennio biancoscudato
Jaconi nella stagione 1998-1999 venne chiamato ad allenare la compagine torrese nel campionato di Serie C1 riuscendo a portare in serie cadetta i bianchi di Torre Annunziata qualificandosi quinta e vincendo nei play off prima con il Palermo (1-0 allo San Paolo e (0-1) alla Favorita) e poi superando la più quotata Juve Stabia per (2-0) nella finale allo Stadio Partenio di Avellino. L'anno seguente in Serie B dopo un inizio scoppiettante non riuscì a portare buoni risultati e venne esonerato.
Il biennio livornese
Durante la presidenza di Aldo Spinelli a Livorno, il tecnico mantenne la carica per due campionati interi e consecutivi ove arrivato nell'estate 2000, se n'era andato all'indomani della promozione ottenuta il 5 maggio 2002 alla fine di un campionato dominato per tutto il girone di ritorno. Le sue capacità psicologiche hanno fatto sì che il gruppo formatosi durante la sua gestione componesse per buona parte anche l'ossatura della compagine che due anni dopo con Walter Mazzarri ha completato il doppio salto approdando alla Serie A dopo 55 anni.
I suoi meriti lui li ha sempre divisi oltre che con la squadra, con i dirigenti amaranto dell'epoca Roberto Tancredi, Roberto Piccini e Renzo Corni, abili a fungere da cuscinetto tra le intenzioni dell'allenatore e le iniziative del presidente. Jaconi è il tecnico che ha dato a Igor Protti (53 gol in due anni fra Campionato e Coppa Italia) la possibilità di rinascere, valorizzandolo all'estremo e modellandogli due signore squadre attorno.
Il primo campionato, venne chiuso al terzo posto dopo aver perso la finale play-off di Como giocata con Protti infortunato, ma il gioco, il gruppo, la compattezza e il feeling coi tifosi, insieme a risultati storici come Livorno-Como (2-1), Livorno-Modena (3-1), Livorno-Pisa (3-0), Livorno-Lucchese (2-0), Livorno - Brescello 4-0, Livorno - Reggiana 5-0, Livorno - Arezzo 5-3, riempirono di entusiasmo una tifoseria che nominandolo Vodz lo blindò togliendo al presidente eventuali desideri di cambiare. La formazione tipo era un 3-5-2 con Ivan; Cannarsa, Vanigli, Giuseppe Geraldi; Tonino Martino (Giacomo Nincheri), Domenico Di Carlo, Giuseppe Alessi, Doga; Giacomo Lorenzini, Igor Protti.
La stagione successiva fu una marcia trionfale: la partenza di Geraldi (passato in Serie B) fu colmata con la promozione a titolare del rincalzo Fanucci, quella di Alessi (tornato a Napoli per fine prestito) con Saverino e le mancate riconferme di Di Carlo e Lorenzini aprirono la strada a Gelsi e Alteri ai quali si aggiunse un elemento eclettico e di lusso per la categoria come Piovani. Il girone di andata fu un crescendo ad inseguire il Treviso, partito sparato proprio grazie ai gol dell'ex Lorenzini, con risultati come Arezzo-Livorno (0-1), Livorno-Pisa (2-0), Triestina-Livorno (0-3) e Livorno-Lucchese (3-0). Alla penultima di andata lo scontro diretto fu Livorno-Treviso (4-1) con i labronici che azionarono la freccia per il sorpasso arrivato dopo qualche settimana. Nel girone di ritorno, mentre calava il Treviso cresceva lo Spezia, ma il filotto di partite Livorno-Arezzo (2-0), SPAL-Livorno (2-4) (0-4 a 5 minuti dal termine), Livorno-Carrarese (4-1), Livorno-Reggiana (3-0) e Pisa-Livorno (1-3), permise ai labronici di presentarsi allo scontro diretto coi liguri potendo permettersi anche la sconfitta, che fu la prima della stagione. Le quattro giornate restanti dettero altrettante vittorie: Monza-Livorno (0-1), Livorno-Lumezzane (1-0), Treviso-Livorno (1-2) (storico gol di Protti all'86º minuto) e passerella finale col fanalino di coda Alzano sotto di tre reti già alla fine del primo tempo.
Osvaldo Jaconi divenne Storia per quella squadra di cui, avrebbe detto in seguito: "dopo la finale di Como, non ero più solo l'allenatore, ma anche uno dei tifosi." Il Vodz (a Jaconi, molto amato dalla tifoseria labronica, gli fu conferito del soprannome simpatico "Vodz".), fra le tante cose per cui è ricordato sul Tirreno, sarà sempre l'allenatore che con il Castel di Sangro cacciò il Livorno fuori dai play-off, l'allenatore che all'Ardenza stabilì l'inversione delle panchine perché se il guardalinee opera davanti al tuo settore è più influenzabile, l'allenatore che ha vinto quattro derby su quattro meritandosi la frase di una canzone che sull'aria di Tanto pe' canta' si andava a chiudere con "Perché in panchina c'è Osvaldo Jaconi, che ha fatto piange(r) tutti i pisàni!", ma soprattutto una persona disponibile di grandissima educazione. Questo i livornesi non l'hanno mai dimenticato.
Ultimi anni
Con una mossa a sorpresa nel novembre del 2008 tornò ad allenare il suo primo amore: la Civitanovese, che militò in Eccellenza Marchigiana; riuscendo nell'impresa, grazie ad un ripescaggio, di tornare in Serie D. Il 3 giugno 2010, il tecnico ha firmato un contratto annuale con il Bassano in Lega Pro Prima Divisione. Il 13 marzo 2012 viene sollevato dall'incarico e sostituito da Giuseppe Brucato.. Nel 2012-13 allena il Montegranaro Provincia Fermana in Eccellenza Marche e ottiene la promozione in D eliminando ai play off la Pesciauzzanese e il Lattedolce Sassari.Nella stagione 2013-2014 ritorna ad allenare la sua amata Civitanovese in Serie D 2013-2014 venendo esonerato a dicembre per diverbi con la società, poi, il 18 novembre 2014 viene chiamato ad allenare la Fermana al posto dell'esonerato Guido Di Fabio. Il 30 novembre 2015 si dimette per motivi personali, ritirando le dimissioni pochi giorni dopo.. Il 29 febbraio 2016 interrompe consensualmente il rapporto di lavoro con la Fermana. Nel maggio 2017 si candida a consigliere comunale di Civitanova Marche, dove risiede da quasi 40 anni.
Palmarès
Giocatore
- Campionato italiano Serie C: 1
- Lecco: 1971-1972
- Promozioni in Serie A: 1
- Lecco: 1965-1966
Allenatore
- Promozioni in Serie B: 3
- Castel di Sangro: 1995-1996
- Savoia: 1998-1999
- Livorno: 2001-2002
- Promozioni in Serie C1: 5
- Civitanovese: 1982-1983
- Fano: 1984-1985
- Leonzio: 1992-1993
- Castel di Sangro: 1994-1995
- Ivrea: 2005-2006
- Promozioni in Serie C2: 1
- Lecco: 1989-1990
- Promozioni in Serie D: 2
- Civitanovese: 2008-2009
- Montegranaro: 2012-2013
Individuale
- Panchina d'argento: 1 Guerin d'oro: 1
- 1995-1996 : 1995-1996
Bibliografia
- Joe McGinniss (a cura di), Il miracolo di Castel di Sangro, 2001.