Nicola Tancredi Cartella
Quick Facts
Biography
Nicola Tancredi Cartella | |
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Nascita | Messina, 30 gennaio 1861 |
Morte | Monte San Gabriele, 12 agosto 1916 |
Cause della morte | Caduto in combattimento |
Luogo di sepoltura | Sacrario militare di Oslavia |
Dati militari | |
Paese servito | |
Forza armata | Regio Esercito |
Arma | Fanteria |
Grado | Maggior generale |
Comandanti | Luigi Capello |
Guerre | Guerra italo-turca Prima guerra mondiale |
Battaglie | Battaglia di Ain Zara Prima battaglia dell'Isonzo Sesta battaglia dell'Isonzo |
Comandante di | Brigata di fanteria "Pescara" |
Decorazioni | vedi qui |
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Nicola Tancredi Cartella (Messina, 30 gennaio 1861 – Monte San Gabriele, 12 agosto 1916) è stato un generale italiano, del Regio Esercito pluridecorato ufficiale durante la prima guerra mondiale, cadde in combattimento nel corso della sesta battaglia dell'Isonzo.
Biografia
Nacque a Messina il 30 gennaio 1861. Entrato nel Regio Esercito con il grado di sottotenente, fu assegnato al 24º Reggimento di fanteria, venendo promosso tenente il 10 maggio 1883. Nel 1911, con il grado di tenente colonnello del 40º Reggimento di fanteria della Brigata di fanteria "Bologna", prese parte alla guerra italo-turca, dove si distinse particolarmente durante la battaglia di Ain Zara (4 dicembre 1911), quando sostituì il suo comandante ferito a morte, e diresse con coraggio l'azione dei reparti. Per questo fatto fu decorato con una Medaglia d'argento al valor militare.
All'entrata dell'Italia nella guerra, il 24 maggio 1915, con il grado di colonnello assunse il comando del 29º Reggimento di fanteria della Brigata di fanteria "Pisa", inquadrata nella 21ª Divisione dell'XI Corpo d'armata al comando del generale Giorgio Cigliana. Tra il 23 e il 7 luglio combatté durante la prima battaglia dell'Isonzo, oltrepassando il fiume a Sagredo, e schierando il suo reggimento tra il Monte San Michele e il San Martino. Lasciò il comando del reggimento in data 28 luglio, per assumere quello della Brigata di fanteria "Bergamo" il giorno successivo.
Il 16 agosto la Brigata lanciò un attacco contro la piazzaforte di Tolmino, e al prezzo di gravi perdite conquistò le trincee avversarie sulle falde occidentali della collina di Santa Lucia.Rimasto ferito durante tale azione, lasciò il comando della Brigata in data 20 agosto, venendo sostituito dal maggior generale Giacomo Ponzio. Promosso la grado di maggior generale, il 16 maggio 1916 assunse il comando della Brigata di fanteria "Pescara", inquadrata nella 43ª Divisione Territoriale, VI Corpo d'armata, della 3ª Armata al comando del generale Emanuele Filiberto di Savoia-Aosta.Alla testa della sua unità prese parte alla conquista di Gorizia, operando sulle colline di Castagnevizza a oriente della città.
Morì in combattimento il 12 agosto sulle pendici del Monte San Gabriele, colpito da una scheggia di granata mentre ritornava da un'ispezione dalla prima linea tenuta dal 211º Reggimento di fanteria.A quell'epoca risultava insignito di altre due Medaglie d'argento al valor militare, conquistate nel corso della guerra, e una quarta gli fu una concessa alla memoria. Il suo corpo fu prima sepolto presso il cosiddetto "Cimitero dei Quattro Generali" e poi trasferito al sacrario militare di Oslavia.
Per onorare la sua memoria gli fu dedicata una strada sia dal Comune di Roma che da quello di Pesaro (città nella quale risiedeva).
Onorificenze
«Diresse con intelligenza e valore le operazioni affidate alla brigata ai suoi ordini, prendendo sempre posto in prima linea e dando in tal modo alle truppe mirabile esempio di valore. In un'arrischiata ricognizione eseguita personalmente per meglio dirigere le operazioni di attacco a Santa Caterina, veniva colpito a morte da granata nemica. Santa Caterina Saltano, 11 agosto 1916.» — Decreto Luogotenenziale del 3 dicembre 1916. |
«Distintosi al comando di una Brigata, seppe, in breve, rivolgerne gli animi ad energica azione. Incaricato dell'attacco a forti posizioni nemiche, condusse le sue truppe con rara abilità, ottenendo importanti risultati: l'occupazione di gran parte delle posizioni nemiche, la cattura di circa ottocento prigionieri, dei quali venti ufficiali, la presa di quattro mitragliatrici e di molto altro materiale. Santa Lucia di Tolmino, 16-18 agosto 1915.» — Decreto Luogotenenziale del 3 dicembre 1916> |
«Con intelligente, costante attività, sprezzando ogni pericolo, portandosi in prima linea ogni qualvolta occorreva dare impulso all'azione, guidò il proprio reggimento, che già aveva subito numerose perdite, specialmente di ufficiali, a successivi attacchi di trincee nemiche, riuscendo in alcuni tratti a prendere posizione a brevissima distanza da esse, in altri, ad impadronirsene, ed a rafforzare, sotto il fuoco nemico, con solidi trinceramenti, la linea delle nostre truppe sulle falde del Monte S. Michele. Alture del Monte San Michele, dal 30 giugno al 9 luglio 1915.» — Decreto Luogotenenziale del 7 novembre 1915. |
«Sempre di esempio ai suoi dipendenti quando più intenso era il fuoco nemico, assunto il comando del reggimento quando il suo colonnello cadde ferito a morte, seppe con l'efficace sua azione personale mantenere alto lo spirito offensivo del suo reggimento. Ain Zara, 4 dicembre 1911.» |
— Regio Decreto 26 dicembre 1901 |
— Regio Decreto 3 giugno 1916 |
Bibliografia
- Almanacco Italiano Vol.XXIII, Firenze, R. Bemporad e Figli Editore, 1918.
- Luigi Cadorna, La guerra alla fronte italiana. Vol. 1, Milano, Fratelli Treves editori, 1921.
- Luigi Cadorna, La guerra alla fronte italiana. Vol. 2, Milano, Fratelli Treves editori, 1921.
- Alberto Cavaciocchi e Andrea Ungari, Gli italiani in guerra, Milano, Ugo Mursia Editore s.r.l., 2014.
- Angelo Del Boca, Gli Italiani in Libia. Tripoli bel suol d'amore. 1860-1922, Bari, Laterza, 1986.
- Roberto Giardina, 1914 la grande guerra: L'Italia neutrale spinta verso il conflitto, Reggio Emilia, Imprimatur s.r.l., 2014, ISBN 88-6830-159-8.
- (EN) John R. Schindler, Isonzo: The Forgotten Sacrifice of the Great War, Westport, Praeger Publishers, 2001, ISBN 0-275-97204-6.