Millia di Crotone
Quick Facts
Biography
Millia di Crotone (in greco antico: Μυλλίας, Myllías; Crotone, ... – ...) è stato un filosofo greco antico della scuola pitagorica, marito della filosofa spartana Timica, appartenente anche lei alla scuola di Crotone.
Biografia
Viene spesso citato da Giamblico che racconta che lo stesso Pitagora avesse rivelato a Millia la sua reincarnazione come Mida re dei Frigi. «Ma egli stesso dimostrò, con segni indubitabili, di essere Euforbo figlio di Panto»
Come esempio del coraggio dei pitagorici e in particolare di Timica lo stesso Giamblico racconta che poiché il tiranno Dionisio I di Siracusa non era riuscito, a causa della sua politica, ad accattivarsi l'amicizia dei pitagorici, fece loro tendere un agguato per farli catturare vivi nella strada da Taranto a Metaponto dove quelli, come erano soliti a seconda della stagione, si stavano trasferendo. Attaccati dai soldati, i pitagorici fuggirono ma nei pressi di un campo di fave furono costretti a fermarsi per non toccarle, violando il tabù, attraversandolo; decisero allora di combattere e furono uccisi.
Millia e la moglie, invece, non erano stati in grado di tenere il passo con gli altri, essendo lei al sesto mese di gravidanza. I soldati li fecero prigionieri e li portarono da Dionisio. Questi li interrogò per sapere i misteri e i segreti della setta, fra cui, non ultimo, il motivo per il quale i pitagorici preferivano morire piuttosto che attraversare un campo di fave, ma essi si rifiutarono di rispondere. Allora il tiranno fece portare via Millia, sperando che Timica, rimasta sola e impaurita avrebbe rivelato tutto quello che sapeva. Ma Timica continuò a tacere e quando Dionisio esasperato diede ordine di torturarla, costei, pensando che sotto i tormenti avrebbe potuto cedere e parlare, preferì staccarsi la lingua con un morso e sputarla in faccia al tiranno.
Bibliografia
- Camillo Minieri Riccio, Memorie storiche degli scrittori nati nel regno di Napoli, Napoli, Tipografia dell'Aquila di Vincenzo Puzziello, 1844, p. 220