Mario Mastrangelo
Quick Facts
Biography
Mario Mastrangelo | |
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Nascita | La Spezia, 10 gennaio 1900 |
Morte | Cefalonia, 24 settembre 1943 |
Cause della morte | Fucilazione |
Dati militari | |
Paese servito | |
Forza armata | Marina Militare |
Anni di servizio | 1917-1943 |
Guerre | Prima guerra mondiale e Seconda guerra mondiale |
Battaglie | Eccidio di Cefalonia |
Decorazioni | Croce al merito di guerra, Medaglia di Bronzo al Valor Militare, Medaglia d'Oro al Valor Militare. |
Studi militari | Accademia navale di Livorno |
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Mario Mastrangelo (La Spezia, 10 gennaio 1900 – Cefalonia, 24 settembre 1943) è stato un militare italiano, ufficiale della Regia Marina, decorato con Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.
Biografia
Nato a La Spezia da padre Sottufficiale della Marina. È stato allievo dell'Accademia navale di Livorno dal 1913 al 1917, anno in cui è stato nominato guardiamarina. Partecipò alla Grande guerra nel 1918 imbarcato prima su siluranti di superficie e poi nella Brigata Marina posta a difesa del Basso Piave. Per meriti conseguiti durante la Grande Guerra venne decorato con Medaglia di bronzo e Croce di guerra. Nel 1930 venne mandato a Bengasi, qui si sposò nello stesso anno.
Nel giugno 1931 divenne Capitano di corvetta. Dal Gennaio al Marzo 1932 è stato Comandante in seconda del Cacciatorpediniere "Da Noli." Dal Marzo 1938 all'Ottobre 1940, divenne Sottocapo di Stato Maggiore della Marina e Capo zona sommergibili presso il Comando Marina de La Maddalena. Oramai divenuto capitano di fregata, venne posto a capo del Comando Marina di Cefalonia, Corinto e Argostoli, nella zona greca sotto occupazione militare italiana. Il presidio era di particolare importanza politica per via delle rivendicazioni irredentiste sulle isole ionie, di cui Cefalonia è parte.
L'8 settembre 1943 fronteggiò un tentativo di sbarco tedesco a Cefalonia, riuscendo a distruggere numerose imbarcazioni nemiche. Nei giorni successivi fu l'animatore della resistenza contro i Tedeschi. Morì nel corso ed in conseguenza dell'eccidio di Cefalonia ad opera di truppe tedesche. Chiese ai Tedeschi di essere l'unico ad essere ucciso e si dichiarò responsabile della resistenza dei propri uomini sull'isola; i Tedeschi a queste parole lo trucidarono in mezzo agli uomini che avevano combattuto al suo fianco.È sepolto al Sacrario dei Caduti d'oltremare di Bari.
Onorificenze
«Comandante di Marina a Cefalonia all’atto dell’armistizio, eseguiva con decisione e senza esitazione alcuna gli ordini relativi allo sgombero del naviglio. Intuita tra i primi la possibilità e la utilità di una pronta azione contro i tedeschi, ne fu strenuo assertore presso il Comando dell’isola. In un ambiente quanto mai eccitato per la divisione degli animi manteneva salda la disciplina tra i reparti di Marina a lui affidati e, presa l’iniziativa di reagire con le proprie batterie, quantunque in minorate condizioni fisiche, manteneva il comando, dando prova di attaccamento al dovere ed elevato spirito aggressivo durante lunghi ed accaniti combattimenti. Catturato veniva barbaramente trucidato dal nemico che vedeva in lui uno dei promotori di quella disperata ed eroica resistenza. Faceva così olocausto della vita alla Patria tenendo alto l’onore delle armi e lasciando ai posteri fulgido esempio di alte virtù militari. Cefalonia, 8-22 settembre 1943.» |
Voci correlate
- Eccidio di Cefalonia