Luigi Lanzuolo
Quick Facts
Biography
Luigi Lanzuolo | |
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Nascita | Torino, 23 ottobre 1890 |
Morte | Berat, 15 novembre 1943 |
Cause della morte | fucilazione |
Dati militari | |
Paese servito | |
Forza armata | Regio Esercito |
Corpo | Cavalleria |
Grado | Colonnello |
Guerre | Prima guerra mondiale Seconda guerra mondiale |
Battaglie | Battaglia di Vittorio Veneto Battaglia delle Alpi Occidentali |
Comandante di | 13º Reggimento "Cavallereggi Monferrato". |
Decorazioni | vedi qui |
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Luigi Lanzuolo (Torino, 23 ottobre 1890 – Berat, 15 novembre 1943) è stato un militare italiano. Colonnello del Regio Esercito, partecipò alla prima e alla seconda guerra mondiale. Dopo la proclamazione dell'Armistizio dell'8 settembre 1943, si oppose fermamente alla resa incondizionata ai tedeschi. Catturato durante un combattimento nei pressi di Berat, fu fucilato il 15 novembre, e per il suo comportamento in questo frangente fu decorato di Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.
Biografia
Nacque a Torino il 23 ottobre 1890, si arruolò nel Regio Esercito venendo assegnato come sottotenente all'arma di Cavalleria. Dopo l'entrata in guerra del Regno d'Italia, avvenuta il 24 maggio 1915, prestò servizio in seno al 7º Reggimento "Lancieri di Milano". Si distinse nel corso di quell'anno, decorato con una Medaglia di bronzo al valor militare nel mese di settembre, e venedo promosso Tenente il 10 ottobre. Prese parte ai combattimenti sulla Bainsizza nell'agosto del 1917, assegnato temporaneamente al 27º Reggimento d'artiglieria in qualità di ufficiale esploratore, venendo decorato con la Croce di guerra al valor militare per le sue azioni. Nell'ottobre del 1918, poco prima dell'offensiva finale di Vittorio Venetofu promosso capitano. Dopo il termine delle ostilità fu nominato Aiutante maggiore in prima nel 19º Reggimento "Cavallereggi Guide" e successivamente, promosso maggiore nel gennaio 1930, nel 5º Reggimento "Lancieri di Novara" fino al marzo 1936 quando fu destinato a prestare servizio all'Ispettorato delle Truppe Celeri. Nello stesso anno fu assegnato al Reggimento Cavalleria di Voghera. Promosso al grado di tenente colonnello dal gennaio 1938, nel giugno 1940, dopo l'entrata in guerra dell'Italia, prese parte alle operazioni belliche sul fronte occidentale in seno al 13º Reggimento "Cavallereggi Monferrato". Promosso colonnello nel febbraio 1943 assunse il comando del reggimento allora dislocato in Albania, assegnato alla 9ª Armata del generale Renzo Dalmazzo. Il reggimento venne disloccato nelle vicinanze di Berat, sul fiume Osum, alle falde del Monte Tomori.
Dopo l'armistizio con gli anglo-americani dell'8 settembre si oppose fermamente alla rese incondizionata ai tedeschi. Deciso a resistere sottrasse alla cattura il suo reparto conducendolo alla montagna, e combattendo poi contro gli ex alleati.Fatto prigioniero dopo un combattimento, venne fucilato nei pressi di Berat il 15 novembre 1943. Per il suo comportamento nei difficili giorni della resistenza in Albania fu decorato con la Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.
A Voghera, dove l'ufficiale aveva trascorso un periodo di comando, porta il suo nome una via e la Sezione locale dell'Associazione Nazionale Arma di Cavalleria e il campo di equitazione a Salice Terme.
Onorificenze
«Soldato di pura tempra, comandante abile e sagace, assumeva per suo espresso desiderio il comando del reggimento"Cavalleggeri Monferrato" in Albania, conservandone integre la compattezza morale, lo spirito di ardimento, l’attaccamento alla Patria lontana ed al dovere attraverso i difficili eventi e la pericolosa situazione politica di quella terra. Dopo l’armistizio, con la sua vigile azione di comando, riusciva a sottrarre alla cattura l’intero reggimento portandolo alla montagna a difesa della libertà e della giustizia. Attaccato, dopo strenua lotta sempre in mezzo ed esempio ai suoi cavalleggeri, fatto prigioniero veniva barbaramente trucidato dai tedeschi. Faceva così olocausto della propria vita per aver voluto mantenere fede al suo onore di soldato e di comandante. il suo sacrificio servì di esempio ai suoi cavalleggeri che seppero vendicarne la memoria combattendo compatti nelle file dei patrioti. Berat (Albania), marzo - 15 novembre 1943.» |
«Ufficiale osservatore ed agente di collegamento, con animo sereno ed impavido, durante violente azioni di fuoco nemico che colpivano il proprio ricovero, riattava personalmente il collegamento telefonico, trasmettendo utili informazioni al proprio comandante di gruppo. Castelnuovo, settembre 1915.» |
— R.D. 18 aprile 1931 |
Bibliografia
- Questo testo proviene in parte, o integralmente, dalla relativa voce del progetto Donne e Uomini della Resistenza, opera dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia, pubblicata sotto licenza Creative Commons CC-BY-3.0 IT
- Marziano Brignoli, Cavalleria a Voghera. I Reggimenti di guernigione a Voghera dal 1859 al 1943., Voghera, Società Cooperativa Editoriale Oltrepò, 2007.
- Alberto Becherelli, Andrea Carteny, Fabrizio Giardini, L’Albania indipendente e le relazioni italo-albanesi (1912-2012), Roma, Edizioni Nuova Cultura, 2013, ISBN 88-6812-135-2.