Italo Antico
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Biography
Italo Antico (Cagliari, 25 agosto 1934) è uno scultore e insegnante italiano, protagonista di spicco del rinnovamento artistico in Sardegna, fin dagli inizi degli anni sessanta.
Biografia
Figlio di un ufficiale dei carabinieri, Italo Antico trascorre la sua infanzia in varie località, da Scutari in Albania a Genova, da Trieste a Grosseto. Rientrato in Sardegna alla fine degli anni quaranta si iscrive all'istituto nautico di Cagliari, che lo avvierà, alla fine del decennio successivo, ad una breve ma intensa carriera da ufficiale di marina. Durante gli studi una malattia polmonare lo costringe a trascorrere lunghi mesi in un sanatorio a Sondalo in Valtellina, dove inizia a dedicarsi al disegno e dove conosce, tra gli altri pazienti, il pittore Attilio Zandarin, originario della provincia di Padova. Grazie a questa amicizia, Antico si avvicina all'arte, ai suoi valori e alle sue svariate possibilità espressive, dedicandosi a varie tecniche grafiche, matita, inchiostro, gessi colorati e realizzando, oltre a numerosi fogli sparsi, diversi taccuini rilegati. Inizia a sperimentare il valore del segno e degli accostamenti cromatici.. Nel 1956, ottenuto il diploma nautico, frequenta per un paio d'anni l'Istituto Universitario Navale a Napoli. Nella città partenopea incontra Edilio Petrocelli che lo introduce all'arte della lavorazione dei metalli, insegnandoli le tecniche dello sbalzo e del cesello.. Questa esperienza sarà fondamentale per i lavori scultorei in lamiera a sbalzo che eseguirà a partire dai primi anni sessanta ('Figura', 1961; 'Esodo', 1961-62). Nel 1958 si imbarca per oltre un anno come allievo ufficiale su una nave petroliera che lo porterà a scoprire le Americhe. Il secondo viaggio, dopo una breve sosta a Cagliari, lo porterà verso l'Oriente, Singapore, Golfo Persico, Australia, Nuova Zelanda e infine in Giappone, dove si trattiene per un mese. Forti saranno gli stimoli che accoglierà da questi viaggi.. Inizia in questi anni a dipingere le sue prime pitture ad olio su tele grezze, recuperate a bordo delle navi e ad eseguire qualche lavoro in basso ed altorilievo su rame. I primi dipinti su tele grezze, realizzati durante la navigazione, tra cui 'Apparizioni' (1958) e 'Caraibi' (1959), esprimono un'innovata carica grazie all'incontro con l'esotico delle terre lontane. L'influenza della cultura orientale si trasmette in alcune opere degli inizi degli anni sessanta dove le figure si fanno più sinuose e filiformi paragonabili agli ideogrammi della scrittura giapponese, così in 'Danzatrici' (1960) o nel 'Tramonto' (1961). All'inizio degli anni sessanta rientra in Italia, prima trascorrendo tre mesi ad Arco di Trento, presso il suo amico pittore Zandarin, per dedicarsi alla pittura ad olio (realizza 'I Dannati al Tragico Corteo della Fame' (1961)), poi, tornato nella sua città natale, si dedica definitivamente all'attività artistica, per la quale abbandona la carriera nautica. Numerose sono le opere in questi anni, sia commissioni pubbliche che private, soprattutto in metallo sbalzato (rame, ferro), molte delle quali riflettono il proprio attaccamento alla cultura e alla storia della sua terra, come 'Esodo', 1961-62 per il Credito Industriale Sardo, e 'Sardegna', 1961-62, per l'Ente del Turismo della Provincia di Cagliari. Vari anche i lavori per luoghi sacri, come il 'Crocifisso', bassorilievo in rame del 1963, per la chiesa di San Domenico a Cagliari, oppure la 'Via Crucis' del 1965-66, per la chiesa di Santa Maria Ausiliatrice a Guspini. La sperimentazione artistica lo porterà a cimentarsi ad utilizzare altri materiali quali la ceramica ('Al sole', 1966-67, bassorilievo per la scuola elementare Bingi Matta a Cagliari) o il polistirolo, con il quale invece indagherà forme plastiche a tutto tondo ('Feticcio', 1967; 'Feticcio TV', 1966). Si dedica anche alla realizzazione di disegni per tappeti, maschere in legno, piastrelle e alcuni pezzi di design. Parallelamente alle sue indagini scultoree, Antico, inizia anche la creazione di gioielli, che ripercorrono o spesso addirittura anticipano certe idee monumentali. È partecipe del Centro di Cultura Democratica di Cagliari e in questi anni inizia ad esporre nelle mostre regionali e collettive con sculture, disegni, pitture ad olio e gioielli, e contemporaneamente si dedica all'insegnamento. Alla fine degli anni sessanta si accosta all'acciaio, che diventerà, da qui in avanti, il materiale maggiormente utilizzato per le sue opere.
Nel 1977 si trasferisce a Milano dove insegna al Liceo Artistico di Brera, continuando a dedicarsi attivamente all'attività artistica e partecipando a numerose mostre sia collettive che personali. Dal 1984 fino al 1999 svolge il ruolo di Preside del Liceo Artistico Boccioni di Milano, costituendo il primo liceo artistico sperimentale.
La prima mostra personale si inaugura nel 1972 alla Galleria Cadario di Milano, presentata da Gillo Dorfles.
“Dove ha inizio la flessione d'una linea retta? Dove si può situare il momento - il tempuscolo o il micro-spazio - in cui, dal percorso lineare continuo, si trapassa ad una diversa direzione spaziale, si giunge all'estroflessione, all'introflessione, all'angolo, alla curva? Questi, forse, sono i primi problemi che si è posto Italo Antico nel dar-vita alle sue ultime opere: alla serie di sculture lineare che, per l'appunto, sono così lontane dal "tutto-tondo" della statuaria di ieri, e anche dalle recenti mode del rottame, di ferro, del meccanomorfo, o delle strutturazioni primarie.”
“Le linee di Antico nascono da quel punto dove s'intersecano la sublimazione kandinskiana e la potenza generatrice di Malevič. Ovvero fissano gli istanti e ciò che essi contengono, trasfigurandoli in una tensione perpetua della natura verso l'universale e l'assoluto. Per questo "viene fatto di chiedersi, ogni volta di fronte alle opere di Antico", commenta Paolo Fossati, "se si offrano come il prosciugamento pressoché definito di una realtà, fisica ma anche plastica, che si è contratta all'estremo e di cui resti come segnale di continuità, nel tempo prima ancora che nello spazio, questo elemento ormai fossile, questa vertebra di materia industriale. Ma viene fatto, anche, e in contemporanea, di domandarsi se non sia altrettanto vera l'impressione opposta, se questo reperto, cioè non sia una sorta di germinazione primaria, elementare, l‘affiorare di un sistema di presenza che oggi si mostra in scoperta semplicità e via via si compone in una dimensione sempre più ricca, e complessa, occupando sempre più spazio".
“Nel 1973, in occasione di un'altra personale alla galleria genovese "Arte Verso", il già citato Corrado Maltese racconta di «aste argentee contratte e scattanti, a fasci, nello spazio, fluide e rigide al tempo stesso». Intanto la scultura Opposizioni intermedie (1973-74) e la mostra, sempre nel 1973, alla Galleria Duchamp di Cagliari, presentata da Placido Cherchi, vanno rivelando come Antico tenda ad enfatizzare in maniera sempre più esplicita la vocazione delle proprie creazioni a non limitarsi a vivere nello spazio ma a costruirlo. Uno spazio, che, chiarisce Enrico Crispolti - introducendo la mostra della Galleria Blu a Milano nel 1975 e riferendosi a opere quali Espansioni adiacenti (1975) e Flessione (1975) - non è più quello ideale della scultura tradizionale; non è più quello esclusivamente mentale dell'arte concettuale; non è più nemmeno lo spazio non eludibile della scultura informale. È «la dimensione spaziale empirica in tutta la sua disponibilità». I tubi d'acciaio diventano segni ambientali, che lo spazio riescono a misurare con esattezza ed insieme ad impregnare di tutto il fascino del relativo e della mutevolezza. Dunque di luce. Oltre alle stanze delle gallerie – citiamo almeno la galleria "Mantra" di Torino, nel 1974, la galleria "Il Naviglio" a Milano e la "Galleria G72" a Bergamo nel 1976 – i segni ambientali si accingono ad abitare luoghi saturi di storia. Del 1978 è l'intervento nella chiesa sconsacrata di San Michele a Fidenza, relativamente al quale Antico ha scritto preziose pagine esegetiche: «Preferire questa chiesa sconsacrata e in uno stato di totale abbandono, al giardino o al luogo di transito, era per me una esperienza singolare. Come puntualizzai la soluzione d'intervento, mi entusiasmò sempre l'idea di inserirmi in quello spazio, in quella misura monumentale così razionale e calibrata con un mio segno d'acciaio scarno, dimensionalmente vuoto che non la turbasse o la provocasse… Progettai una linea di trenta metri inizialmente inerte che adagiata sul pavimento della navata centrale sfiorasse lo spazio sovrastante, per poi proiettarsi in esso con vibrazioni e scarti, riappoggiarsi brevemente e procedere in un ambiente attiguo semicircolare dove si eleva leggermente addossandosi agli angoli e alla parete ricurva, per immettersi obliquamente nello spazio attraversandolo sino all'esterno». Al 1981, preceduto da due Ipotesi (1980), risale l'intervento nel museo di Castelvecchio a Verona. Dentro alla struttura architettonica di origine trecentesca, sorprendentemente restaurata da Scarpa, il segno d'acciaio amplia le coordinate delle antiche mura scaligere, proiettandole in un dialogo serrato di storia e di cultura. Ne scaturisce il miracolo di una perfetta coesistenza di passato e presente, arricchita dalla certezza che lo spazio possa continuamente reinventare le proprie capacità narrative. La stessa certezza sovrintende anche al Segno (1981), che dalla galleria "Il Naviglio" si staglia sul cielo di Milano, maestoso obelisco moderno. Sia nella misura ambientale – tra gli interventi degli anni successivi riferiamo almeno quello della galleria "Mercato del Sale" a Milano nel 1983, e quello di Gubbio nel 1986 – che nella dimensione oggettuale della scultura l'opera di Antico è oramai figura di un'ascesi, distillata da ogni movimento accidentale e superfluo; apparizione di una realtà ineffabile, che precede quella fenomenica; pieno dominio di ogni contingenza, in sembianze di rette, curve e spirali che appartengono al regno della luce purissima. Per l'infinito (1980) è un solitario, commovente brivido di sole, appena mosso da impercettibili vibrazioni. Antagonismo relativo (1985), Verticalità con nodo (1985), Principio di continuità (1985), afflato lirico di concetti spaziali, smentiscono irrevocabilmente l'illusione che fu di Lessing e del suo Laocoonte intorno alla differenza tra l'arte dello spazio e l'arte del tempo. Athikte (1996), elogio del vuoto."
“Lungo il corso degli ultimi decenni Antico concede alla propria arte un'unica, bianca, possibile alternativa materica: la carta. Le sculture di carta esposte a Fabriano nel 1985 – Espansione (1977), Successioni (1979), Estasi (1984-85), Porzione barocca (1985) – sono «volumi accampati nello spazio», riferisce Rossana Bossaglia nel catalogo della mostra, «per occuparlo tridimensionalmente, incroci di piani, limpidi ma di sostanziosa corporeità». Le più recenti Tracce (2003-04) custodiscono, invece, fregi senza peso su fogli inviolati, che vivono di quiete e di nitidezza."
Opere
Principali mostre personali
- 1972Milano- Galleria Cadario
- 1973Bruxelles - Galleria Contour
- 1973 Cagliari - Galleria Arte Duchamp
- 1973 Genova - Galleria Arteverso
- 1974 Pavia - Collegio Cairoli
- 1974 Torino - Galleria Mantra
- 1976 Bergamo - Galleria G72
- 1976Milano - Galleria Naviglio
- 1978 Como - Galleria Il Salotto
- 1979 Alassio - Galleria Galliata
- 1979Bari - Cooperativa Esperienze Culturali
- 1980 Trieste - Galleria Tommaseo
- 1982 Omegna - Galleria Spriano
- 1983 Malcesine - Museo del Castello
- 1983 Milano - Galleria Mercato del Sale
- 1983Suzzara - Galleria d'Arte Contemporanea
- 1984 Milano - Galleria D'Ars
- 1986 Gubbio - Gubbio ‘86
- 1990 Vienna - Galleria Rondula
- 1992 Mosonmagyarovar/Ungheria - Centro Culturale
- 1994 Venezia - Galleria Traghetto
- 1997 Bolzano - Museion Museo d'Arte Moderna
- 2004 Milano - Spazio Temporaneo
- 2005 Cagliari - Exmà
- 2006 Prunetto (CN)- La via del sale
- 2013 Cagliari - H. Marina - La vita sospesa
- 2013 Nuoro - M.A.N
Principali mostre collettive
- 1964 Cagliari - IV Rassegna Regionale
- 1972 Milano - Galleria Cadario
- 1973 Bruxelles - Galleria Contour
- 1973 Cagliari - Galleria Arte Duchamp
- 1973 Genova - Galleria Arteverso
- 1973 Gubbio - VII Biennale d'Arte del Metallo
- 1974 Pavia - Collegio Cairoli
- 1974 Torino - Galleria Mantra
- 1975 Milano - Galleria Blu, Tre modi attuali di scultura
- 1976 Bergamo - Galleria G72
- 1976 Bologna - Galleria Naviglio, Arte Fiera
- 1977 Basilea - Galleria Naviglio, International Kunstmesse
- 1977Milano - Studio Marconi, Oggetto e Processo
- 1977Padova - Biennale Internazionale di Scultura
- 1978 Parigi - Galleria Galliata FIAC
- 1978Termoli - XXIII Premio Castello Svevo
- 1979 Bergamo - Galleria Lorenzelli, Scultura Contemporanea
- 1979Il Cairo - Istituto di Cultura, Artisti Italiani in Egitto
- 1980 Roma - Galleria Nazionale d'Arte Moderna, Arte e Critica
- 1980Vienna - Schmuck International 1900-1980
- 1981 Milano - Castello Sforzesco, I materiali delle arti
- 1981Roma - Palazzo delle Esposizioni, Linea della ricerca artistica in Italia 1960-1980
- 1981 Verona - Museo di Castelvecchio, Il luogo della forma
- 1982 Bilbao - Arteder '82
- 1982 Rockenhausen - Daniel Henry Kanweiler Preis
- 1983 Suzzara - Galleria Civica d'Arte Contemporanea
- 1990 Milano - Palazzo delle Stelline, Un'arte per il sottosuolo
- 1995 Milano - Museo della Permanente, Percorsi dell'astrazione a Milano
- 1995 Passau - Anna Kapelle, Gruppo '91
- 1997 Gent - Lineart International ArtFair Sculture
- 1999 Pavia - Giardini Malaspina, Dialogo fra generazioni. Mezzo secolo di scultura italiana
- 2005 Milano - Fondazione Arnaldo Pomodoro, La scultura italiana del XX secolo
- 2008 Milano - Fondazione Arnaldo Pomodoro, La collezione permanente
- 2009 Milano - Progetti per Milano, Sculture nella città
- 2009 Sassari Domo
- 2013 Racconigi (Cuneo)- Real Castello di Racconigi, Biennale Internazionale di Scultura
Opere in musei e collezioni pubbliche
- CAGLIARI - CIS - BANCA DI CREDITO SARDA
- BASSORILIEVO IN RAME m. 4 x 4 - 1961 - SCULTURA IN ACCIAIO INOX m.3 - 1976
- CAGLIARI - ENTE PROVINCIALE PER IL TURISMO
- BASSORILIEVO IN RAME - 1962
- CAGLIARI - CHIESA DI SAN DOMENICO
- CROCIFISSO IN RAME 190 x 150 ALTORILIEVO - 1964
- FONNI – CIMITERO
- SCULTURA IN BRONZO 170 x 50 - 1965
- CAGLIARI - GENIO CIVILE - OPERE MARITTIME
- BASSORILIEVI IN RAME PORTI DELLA SARDEGNA - 1965
- IGLESIAS - CC CIRCOLO UFFICIALI
- ALTORILIEVO IN LAMIERA DI OTTO FIGURE m 2 x 0,80 - 1965
- PORTOTORRES - CAPITANERIA DEL PORTO
- SCULTURA IN ACCIAIO m. 3 - 1966
- CAGLIARI - SCUOLA ELEMENTARE “BINGIA MATA” IS MIRRIONIS
- BASSORILIEVO IN CERAMICA m.7 x 1 - 1966
- CHIESA DI SANTA MARIA - GUSPINI
- VIA CRUCIS – BASSORILIEVI IN RAME
- CASTIADAS - CAGLIARI - CHIESA DELL'ANNUNZIATA
- PORTALE BASSORILIEVI IN RAME - 1967
- PIACENZA - PROVINCIA
- SCULTURA IN INOX PER CONCORSO ISTITUTO AGRARIO - 1969
- CAGLIARI - GALLERIA COMUNALE D'ARTE
- DUE SCULTURE DAL CONCORSO DEL 1970 I PREMIO - UNA SCULTURA PER COLLEZIONE CONTEMPORANEA - 1975
- ORISTANO - CIMITERO
- CAPPELLA CASTALDI 150 X 150 - 1975
- VIGEVANO - COMUNE
- CONCORSO PER MONUMENTO ALLA RESISTENZA – SCULTURA INOX E GRANITO - 1980
- MILANO - CIMITERO MONUMENTALE
- SCULTURA IN INOX - 1980
- SUZZARA - GALLERIA PREMIO SUZZARA
- SCULTURA INOX m. 3 x50 - 1983
- BOLZANO - MUSEION GALLERIA ARTECONTEMPORANEA
- SCULTURA INOX - 1997
- MALCESINE - COLLEZIONE H. BELLEVUE
- SCULTURA INOX - 1997
- MILANO - FONDAZIONE POMODORO
- SCULTURA INOX SU GRANITO - 2007
- MILANO - COLLEZIONE DELLA PERMANENTE
- SCULTURA INOX SU MARMO - 2010
- NUORO - MAN - GALLERIA ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
- SCULTURA INOX SU MARMO - 2013
Bibliografia
- Mila Leva Pistoi, Arbiter, Torino, 1968
- Gillo Dorfles, Personale di scultura e gioielli, Galleria Cadario, Catalogo, Milano, 1972
- Placido Cerchi, Catalogo Galleria d'Arte Duchamp, Cagliari, 1973
- Corrado Maltese, Catalogo Galleria Arteverso, Genova, 1973
- Aldo Passoni, Italo Antico: mostra personale di sculture, serigrafie, tappeti, gioielli, Catalogo Galleria Mantra, Torino, 1974
- Enrico Crispolti, Tre modi attuali di scultura: Antico, Skoda, Trazzi, Catalogo Galleria blu, Milano, 1975
- Gillo Dorfles, Catalogo Galleria del Naviglio, Milano 1976
- Luciano Caramel, Perché e Come, Catalogo Didattica 2, Modigliana, 1977
- Marisa Volpi Orlandini, Catalogo Nazionale di scultura, n. 3 (1979), n. 6 (1981)
- Alberto Veca, Ricognizione sulla scultura, Centro Culturale Rondottanta, Sesto S. Giovanni, 1980
- Rossana Bossaglia, Presentazione in D'Ars 101, 1983
- Paolo Fossati, Catalogo Museo d'Arte Contemporanea, Suzzara, 1983
- Eleonora Bairati, Anna Finocchi, Storia dell'arte in Italia, Loescher, 1985
- Giuliana Altea, I gioelli d'arte in Sardegna, Editrice Delfino, Sassari, 1995
- Gillo Dorfles, Catalogo Museo d'Arte moderna, Bolzano, 1997
- Alberto Veca, I luoghi della scrittura, Spaziotemporaneo, Milano, 2004
- Simona Campus, Di Mare e d'Accaio, l'Opera di Italo Antico, 1955/2005, Catalogo della mostra, Exmà, Cagliari, 2005
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