Giuseppe Cortesi
Quick Facts
Biography
Giuseppe Lodovico Cortesi (Mozzate, 29 luglio 1901 – Lovere, 29 novembre 1943) è stato un politico italiano, segretario politico del ricostituito Partito Fascista Repubblicano e Commissario prefettizio di Lovere. Primo caduto della Repubblica Sociale Italiana, venne ucciso a colpi di pistola sul posto di lavoro durante un tentativo di sequestro.
L’azione si svolse negli uffici dell’Illva dove Giuseppe Cortesi lavorava come perito industriale. Da principio, secondo il racconto dei testimoni, l’irruzione della banda armata aveva i connotati di una comune rapina. La banda, dopo aver disarmato i Carabinieri della vicina caserma, si era già fatta consegnare il denaro contante disponibile e poi si era messa alla ricerca di Giuseppe Cortesi su per gli uffici.
Dopo la sua individuazione, emerse l’intenzione del sequestro.
Giuseppe Cortesi pare rifiutò di consegnarsi e questo gli fu fatale; venne ucciso da uno o più colpi di pistola.
Questa e altre azioni del periodo e nella zona del Bergamasco, sono da inserirsi in un progetto studiato da un organo direttivo ristretto, con lo scopo di eliminare rappresentanti politici locali, stimati dalla popolazione che, con la loro adesione, legittimavano la neonata Repubblica Sociale Italiana sorta in seguito l’armistizio dell’8 settembre 1943.
Benito Mussolini diede il nome di Giuseppe Cortesi alla neonata IX Brigata Nera, quella della provincia di Bergamo.
Con il Notaio Paolo Rosa, Podestà di Lovere, assassinato con modalità analoghe il giorno medesimo, Giuseppe Cortesi fu il primo caduto della Repubblica Sociale Italiana fondata nel settembre 1943 ed estinta il 25 aprile 1945.
I responsabili dell'azione, in tutto 13, vennero arrestati e in seguito fucilati il 22 dicembre 1943.
I tredici vengono ricordati e celebrati oggi come "13 Martiri di Lovere".
Bibliografia
- Teodoro Francesconi, RSI e guerra civile nella bergamasca 1943/1945, Milano, Greco&Greco, 2006, ISBN 88-7980-424-3.
- (PDF) Tredici martiri di Lovere (PDF), su straginazifasciste.it. .