Giuseppe Ardito
Quick Facts
Biography
Giuseppe Ardito (Chieti, 13 ottobre 1938 – Roma, 20 ottobre 2009) è stato un militare italiano, già comandante delle forze operative terrestri dell'Esercito Italiano.
Biografia
Nel 1979 è comandante 21° Gruppo artiglieria da campagna "Romagna" della Brigata meccanizzata "Trieste" fino al 1980, dal 1983 al 1984 è stato Vice Comandante della Brigata meccanizzata "Legnano", dal 1984 al 1987 è stato Addetto militare presso l'Ambasciata d'Italia a Bonn e ha comandato la Brigata motorizzata "Cremona" dal 1987 al 1989. Dall'ottobre 1990 al dicembre 1993 è stato Capo del II Reparto dello Stato maggiore dell'Esercito italiano, e dal dicembre 1993 al gennaio 1996 è stato comandante dell'Artiglieria contraerei dell'Esercito.
Tenente generale, il 25 aprile 1997 viene nominato al vertice del Comando delle forze terrestri alleate del Sud Europa e in ottobre anche comandante delle forze operative terrestri dell'esercito. Ha lasciato entrambi i comandi il 13 ottobre 2001, al compimento dal 63° anno, quando si è dimesso dall'esercito.
Controversie giudiziarie
Venne processato nel 2000 dal tribunale militare di Verona dopo essere stato rinviato a giudizio con l'accusa di minaccia ad inferiore, ingiuria ad inferiore aggravata e diffamazione continuata e pluriaggravata, su denuncia di un tenente colonnello suo sottoposto. Dopo un'ordinanza della Corte costituzionale , il processo riprende il 26 ottobre 2001 , quando già Ardito aveva lasciato le forze armate.
Onorificenze
Croce d'oro al merito dell'Esercito | |
«Ufficiale generale in possesso di spiccate capacità intellettuali e professionali, non che di una preparazione tecnico-culturale di assoluto valore, ha saputo gestire e risolvere, con grandissima determinazione ed eccezionale competenza, le molteplici problematiche connesse con alti incarichi da lui ricoperti tra i quali emergono quelli di comandante dell'artiglieria contraerei dell'esercito, dl direttore generale degli armamenti terrestri, non che di comandante del JOINT SUB REGIONAL COMMAND-SOUTH e delle forze operative terrestri. In particolare, quale comandante delle forze operative terrestri, grazie alla sua ferma, intelligente e lineare azione di comando, sempre corroborata dall'esempio, ha permesso alle unità dipendenti di esprimere al meglio le proprie capacità operative, facendo sì che venissero pienamente raggiunti tutti gli obiettivi relativi alle missioni assegnate, nonostante le profonde trasformazioni strutturali che hanno interessato l'intera F.A.. Professionista di eminente valore, dalle preclare virtù militari, figura di spicco ed autorevole punto di riferimento che ha servito per oltre quaranta anni l'esercito italiano ed il suo paese, contribuendo ad accrescerne ed a rafforzarne il lustro ed il prestigio anche in ambito internazionale» — Roma — 06 luglio 2001 |
Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana | |
«Tenente Generale dell'Esercito a riposo» — 16 settembre 2002 |