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Biography
Gaetano Samoggia (Bologna, 30 gennaio 1870 – Bologna, 1950) è stato uno scultore e decoratore italiano.
Biografia

Gaetano Samoggia nacque a Bologna o a Montechiaro nel bolognese il 30 gennaio 1870 oppure, secondo altre fonti, nel 1869.
Studiò decorazione e scultura all'Accademia di Belle Arti di Bologna.
Collaboratore della Gilda e amico del Rubbiani, fu vicino all'Aemilia Ars. Aderente allo stile liberty bolognese, decorò varie chiese e palazzi a Bologna e realizzò opere funebri al cimitero monumentale della Certosa di Bologna.
Nel 1903 partecipò con un rilievo a tema floreale alla V Esposizione Internazionale di Venezia.
Negli anni venti del Novecento fu insegnante alla Scuola di Arti Industriali di Bologna, dove conobbe il collega Giambattista Scarpari che gli procurò varie committenze ad Adria e nel Polesine.
Lavorò anche all'estero, tra la Francia e Montecarlo, per decorare saloni e teatri.
A lui è attribuito il lampione in ferro battuto, posto all'angolo tra piazza del Nettuno e via Rizzoli, collocato nel 1920 dopo il restauro di Palazzo Re Enzo su progetto di Alfonso Rubbiani.
Stile
Secondo il critico d'arte e storico delle avanguardie del Novecento Mario De Micheli, Samoggia
«è stato un mirabile autore di morbidissimi bassorilievi e solide e sincere sculture. Le figure sono rappresentate lontano da comode semplificazioni sintetiche. Le sue “Vittorie alate” e le sue maestose aquile dispensano chiaramente gloria agli eroi. È possibile inoltre distinguere una linea più legata alla tradizione naturalistica con precise ascendenze romantiche. Gran parte dei suoi fregi a stucco sono da leggere in una chiave di immaginosa fantasia compositiva. Le sue sculture, mai banali, sempre rappresentate con eleganza o in pose dolcemente suadenti, fanno emergere una prorompente e profonda conoscenza dell'anatomia.»
Opere


- A Bologna
- bassorilievo per la stele di Dioniso Antonio Calzoni, bronzo, Certosa di Bologna, 1902
- bassorilievo per la stele Bonora Francia, bronzo, Certosa di Bologna
- ritratto del camerata Celestino Cavedoni, bronzo, Certosa di Bologna
- Pietà nella lunetta del monumento Trebbi, bronzo, Certosa di Bologna
- ad Adria
- leoni in bronzo e pilo portabandiera rappresentante una vittoria alata per la chiesa di San Nicola da Tolentino (o monumento ai caduti della prima guerra mondiale), progetto di Giambattista Scarpari, Adria, 1931
- decorazioni in stucco per il Teatro comunale di Adria (ex teatro Littorio), 1935
- statua in marmo per la fontana dei giardini Scarpari, Adria, 1940
- statua di angelo reggi-candelabro, bronzo per la Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo, Adria, 1943
- bassorilievi a medaglione con i quattro Evangelisti e battesimo di Gesù, chiesa di San Giovanni, Adria
- Altri
- monumento ai caduti di Contarina di Porto Viro, bronzo, 1927
- fregi in stucco, villa Nichetti a Rivà, Ariano nel Polesine
- Ritratto di Gianfranco Scarpari, collezione privata
Bibliografia
- Gianfranco Scarpari, Gaetano Samoggia, scultore, in Quaderni del Lombardo Veneto, n. 60, 2005,pp. 76-78.
- Angelo Raule, La Certosa di Bologna, Bologna, Nanni, 1961, SBN IT\ICCU\RAV\0056199. (fonte utilizzata)
- Giancarlo Bernabei (a cura di), La Certosa di Bologna, in Le Meraviglie di Bologna, Bologna, Santarini, 1993.
- Industrie artistiche e botteghe artigiane bolognesi, Consiglio Provinciale dell'Economia di Bologna, 1928.
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