Domenico Jachino (Alessandria, 1909 – Africa Settentrionale Italiana, 3 settembre 1942) è stato un militare italiano insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale.
Biografia
Nacque ad Alessandria nel 1909, figlio di Giovanni e Angela Clapiè. Dopo aver conseguito la maturità classica nella sua città natale, entrò come allievo nella Regia Accademia Militare di Fanteria e Cavalleria di Modena dalla quale uscì con il grado di sottotenente in servizio permanente effettivo nell'arma di fanteria nel settembre 1930. Frequentata la Scuola di applicazione d'arma venne assegnato al 63º Reggimento fanteria "Cagliari" di stanza a Vercelli conseguendo la promozione a tenente nel 1932 e tre anni dopo, il 15 settembre 1935, partì con il suo reggimento mobilitato per l’'Africa Orientale. Trasferito poi nel Regio corpo truppe coloniali d'Eritrea, fu dapprima assegnato alla compagnia presidiaria di Dire Daua e dal novembre 1936 al XXXIX Battaglione coloniale. Rientrato in Italia nel luglio 1937, fu ammesso al 69º corso dell’Istituto superiore di guerra ottenendovi la promozione a capitano nel settembre 1939. Nel febbraio 1941, ufficiale in servizio di Stato maggiore, ritornava in Africa con la 132ª Divisione corazzata "Ariete" in servizio nella quale prese parte alle operazioni belliche per la riconquista della Cirenaica e all'assedio di Tobruch rimanendo anche ferito in combattimento. Cadde in combattimento il 3 settembre 1942, e fu decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria.
Onorificenze
Medaglia d'oro al valor militare
«Ufficiale di elette virtù militari, in servizio di Stato Maggiore presso il Comando della Divisione “Ariete “, in lunghi mesi di durissima lotta, prodigava oltre i limiti del dovere, la sua opera appassionata e coraggiosa. Audacissimo, sprezzante del pericolo, offrivasi sempre volontario per le più difficili e rischiose imprese, nell’adempimento delle quali non conosceva ostacoli, né esitazioni. La sua figura esemplare era divenuta quasi leggendaria presso i reparti della Divisione, alcuni dei quali in diverse occasioni dovettero al suo personale intervento la loro salvezza in situazioni disperate. Durante la ultima delle sue numerosissime azioni, mentre volontariamente tentava di realizzare il collegamento fra il comando di grande unità ed un reparto duramente impegnato che non dava più notizie di sé, nell’intento di portare più rapidamente a termine il suo compito non esitava a lanciarsi attraverso una zona intensamente battuta dalle armi terrestri ed aree dell’avversario, sdegnando di seguire la via più lunga, ma più sicura. Vicino alla meta veniva colpito a morte sacrificando così ai più alti destini della Patria la sua esuberante giovinezza. A.S., marzo 1941-3 settembre 1942 .»
— Decreto del Presidente della Repubblica 15 febbraio 1949.
Medaglia d'argento al valor militare
«Ufficiale in servizio di S.M. All'Ariete, durante un attacco di preponderanti forze corazzate nemiche, si portava volontariamente più volte in autovettura si presso i carri impegnati in combattimento per rendersi conto della situazione ed orientare i comandanti sui compiti da assolvere. Continuamente in movimento sul campo di battaglia, guidava personalmente i reparti là dove lo sforzo nemico premeva in misura tale da compromettere l'esito del combattimento. Confermava le sue brillanti qualità di ardito combattente. Bir el Gobi (A.S.), 19 novembre 1941.»
— Decreto del Presidente della Repubblica 11 aprile 1951.
Medaglia di bronzo al valor militare
«Ufficiale addetto al comando di grande unità corazzata incaricato di riconoscere il terreno antistante alle posizioni occupate dalle nostre truppe a stretto contatto col nemico, per la posa di campi di mine, si recava più volte nottetempo da solo oltre gli avamposti incurante del tiro e dell'insidia delle pattuglie avversarie, conducendo in breve tempo a termine la missione e fornendo al comando dati oltremodo utili per il felice esito delle operazioni. Già combattente in A.O.I., distintosi in precedenti azioni per calma e sprezzo del pericolo. Fronte di Tobruk, 2-6 giugno 1941.»
Croce di guerra al valor militare
«Ufficiale assegnato ad un comando di divisione corazzata, partecipando ad un ciclo operativo a grande raggio, si distingueva durante due mesi di ininterrotta attività, più volte sotto l'offesa aerea e terrestre dell'avversario, con calma esemplare, salda coscienza del proprio dovere e sereno sprezzo del pericolo. Ripetutamente inviato di collegamento presso le truppe avanzate, incurante del tiro avversario assolveva brillantemente il compito, dando prova di obiettiva valutazione della situazione bellica contingente. Riconquista della Cirenaica, 2-12 aprile-Fronte di Tobruk, 3 maggio 1941.»
Croce di guerra al valor militare
«Ufficiale di S.M. addetto ad una divisione corazzata, nel corso di una puntata avversaria fortemente appoggiata dal tiro d'artiglieria, mentre prendeva collegamento radio col comando superiore, veniva colpito da scheggia di granata. Incurante della ferita, portava a termine la missione, rifiutava poi di essere allontanato per non lasciare l'unità cui apparteneva. A.S., 10 giugno 1942.»
— Decreto del Presidente della Repubblica 9 giugno 1948.
Bibliografia
- Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare, Le medaglie d'oro al valor militare volume secondo (1942-1959), Roma, Tipografia regionale, 1965,p. 83.