Carlo Maurizio Ruspoli di Poggio Suasa
Quick Facts
Biography
Carlo Maurizio Ruspoli di Poggio Suasa (Oberhofen, 25 agosto 1906 – Buenos Aires, 11 giugno 1947) è stato un militare e aviatore italiano, decorato di tre medaglia d’argento al valor militare e con la Croce di Ferro di seconda classe, fu un Asso della Regia Aeronautica durante la seconda guerra mondiale con 10 vittorie al proprio attivo.
Biografia
Nacque a Oberhofen, Svizzera, il 25 agosto 1906, figlio di Mario principe di Poggio Suasa e di Pauline Marie Palma de Talleyrand-Périgord. Arruolatosi nel Regio Esercito, dopo aver frequentato la Regia Accademia Militare di Modena fu assegnato all’Arma di cavalleria secondo una lunga tradizione di famiglia. Nel 1936 conseguì il suo brevetto di pilota sull’aeroporto di Cameri, in provincia di Novara, e poi fece domanda di transitare in forza alla Regia Aeronautica in risposta ad un concorso per rpiloti provenienti dalle altre forze armate. Poco dopo l'entrata in guerra dell'Italia, il 10 giugno 1940, fu assegnato all'81ª Squadriglia, 6º Gruppo, 1º Stormo Caccia Terrestre, equipaggiata con i caccia Aermacchi C.200 Saetta, di stanza in Sicilia, sull’aeroporto di Catania-Fontanarossa. Conseguì la sua prima vittoria sul cielo del Mediterraneo il 27 ottobre 1940. Avendo momentaneamente installato un’apparecchiatura cinematografica a bordo del suo C.200 per documentare la "sua" guerra, fu poi autorizzato ufficialmente a continuare nell’esperienza, e venne costituita una speciale "Sezione di Volo Fotocinematografica" in seno alla Regia Aeronautica, di cui ne assunse il comando. Partito per la campagna di Grecia, e poi per il fronte orientale con il suo C.200 modificato, in Russia il 27 agosto 1941 riprese il suo abbattimento di due caccia Polikarpov I-16, ma colpito a sua volta fu costretto ad effettuare un atterraggio d’emergenza a causa dei danni riportati dal suo aereo. Nel giugno del 1942 fu trasferito in Africa settentrionale in forza al 10º Gruppo, 4º Stormo Caccia Terrestre, per assumere il comando della 91ª Squadriglia "Francesco Baracca". Partecipò a numerosi combattimenti aerei con i velivoli della Western Desert Air Force, che ebbero il loro apice con la battaglia di El Alamein. Tra il 17 luglio, data in cui rivendicò l'abbattimento di un caccia Hawker Hurricane, e il 20 ottobre, quando abbatte tre Curtiss P-40 in due distinti combattimenti, conseguì sette vittorie.
Promosso maggiore rientrò a Roma per prestare servizio nello Stato maggiore della Regia Aeronautica. Nel periodo successivo alla firma dell'armistizio dell’8 settembre 1943, cercò in tutti i modi di evitare la disgregazione dei reparti dell'aeronautica. Laureato in giurisprudenza e parlando molto bene tre lingue straniere, fu impiegato come interprete durante le trattative fra il Maresciallo d'Italia Pietro Badoglio e il generale Dwight Eisenhower svoltesi il 29 settembre a bordo della nave da battaglia inglese Nelson.
Fu nel corso di questo incontro che le autorità italiane decisero di compiere un gesto dimostrativo che avrebbe dovuto attirare l'attenzione dell'opinione pubblica, eseguendo un lancio di volantini sulla città di Roma, allora occupata dai tedeschi. Con questo gesto il governo sperava di dimostrare al popolo italiano che non era stato abbandonato al loro destino. Per la missione, che prevedeva l’impiego di tre caccia Aermacchi C.205 Veltro, venne prescelto lui, all'epoca ufficiale di collegamento presso il Comando Alleato, e i piloti capitano Luigi Mariotti e Ranieri Piccolomini Clementini Adami Transitato in servizio nell’Aeronautica Militare Italiana dopo la fine del conflitto, morì a Buenos Aires l’11 giugno 1947.
Onorificenze
Medaglia d'argento al valor militare | |
«Volontario di guerra, abile pilota da caccia, partecipava a varie missioni di scorta e ricognizione su importante base nemica, distinguendosi per slancio e audacia. In un combattimento, sostenuto con impeto e decisione e brillantemente concluso, confermava le sue doti di brillante cacciatore pronto ad ogni ardimento, sprezzante di ogni pericolo. Cielo del Mediterraneo, agosto 1940-febbraio 1941.» |
Medaglia d’argento al valor militare | |
«Assegnato al comando di un reparto fotocinematografico di guerra, partecipava su apparecchio da caccia a numerose ed audaci azioni, effettuando riprese di grande interesse documentativo. Partito su allarme a seguito di incursione nemica, affrontava con i gregari una formazione da bombardamento. Avuto l’apparecchio fortemente danneggiato, rinunciava a gettarsi con il paracadute e, compiendo un fortunoso atterraggio, a poche centinaia di metri dalle linee, riusciva a portare in salvo il velivolo. Cielo della Jugoslavia, del Mediterraneo, della Russia e dell’Africa Settentrionale, 19 aprile 1941-4 febbraio 1942.» |
Medaglia d’argento al valor militare | |
«Comandante di squadriglia da caccia, sempre pronto a prodigarsi nelle missioni dove più grande fosse il rischio sosteneva numerosi combattimenti aerei conseguendo personalmente e in collaborazione brillantissime vittorie. In ogni circostanza dava prove esemplari di perizia, aggressività e valore. Cielo della Marmarica e dell’Egitto, giugno-settembre 1942.» |
Onorificenze estere
Croce di ferro di seconda classe (Germania) | |