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Antonio Edoardo Chinotto

Antonio Edoardo Chinotto

The basics

Quick Facts

Places
Gender
Male
Place of birth
Arona, Piedmont, Province of Novara, Piedmont, Italy
Place of death
Udine, Province of Udine, Friuli–Venezia Giulia, Italy
Age
57 years
The details (from wikipedia)

Biography

Edoardo Antonio Chinotto (Arona, 28 settembre 1858 – Udine, 25 agosto 1916) è stato un generale italiano.

Distintosi durante la Prima guerra mondiale dapprima come comandante di brigata e poi di divisione, prese parte alla sesta battaglia dell'Isonzo conseguendo brillanti risultati che facilitarono la conquista di Gorizia. Caduto gravemente ammalato si spense presso l'Ospedale militare di Udine, venendo decorato con Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.

Biografia

Nato ad Arona (Lago Maggiore) il 28 settembre 1858, figlio di Bernardino e di Carolina Chiesa cassini. A partire dal 1877 frequentò l'Accademia Militare di Torino da cui uscì sottotenente del genio.

Continuò brillantemente la sua carriera militare, e con il grado di tenente, lavorò alla costruzione dei forti militari in Valtellina. Dopo aver frequento la Scuola di guerra, da cui uscì con il grado di capitano nel 1888, fu assegnato al Corpo di Stato maggiore presso il Ministero della guerra a Roma. Nel 1896 fu promosso maggiore assegnato al 69º Reggimento di fanteria, e nel 1899 Tenente colonnello del 61º Reggimento fanteria. L'anno successivo si recò a Liegi, in Belgio, per studiare il sistema di fortificazioni che difendeva la città. Nel 1905 fu promosso colonnello comandante dell'80º Reggimento fanteria, e nel 1911 Maggiore generale comandante della Brigata di fanteria “Re”. Nel febbraio 1914 fu collocato in posizione ausiliaria, ritirandosi a vita privata a Venezia.

In vista dell'entrata in guerra dell'Italia, nel febbraio 1915 fu richiamato in servizio, assumendo il comando della neocostituita Brigata di fanteria "Piacenza" di stanza nell'omonima città.

Con lo scoppio delle ostilità, avvenute il 24 maggio 1915, al comando di tale unità prese parte a numerosi combattimenti sul fronte del Carso, rimanendo ferito due volte il 25 luglio, una il 4 e una l'8 agosto 1915. Elevato al rango di Tenente Generale e Comandante di Divisione per meriti di guerra il 3 dicembre 1915, fu decorato con Medaglia d'argento al valor militare. Tale decorazione gli fu assegnata motu proprio da Re per le brillanti azioni compiute sul Monte San Michele, sul Monte San Martino e a Bosco Cappuccio.

Ottenuto il comando della 32ª Divisione, si distinse nel settore di Plava, dove riconquistò alcune delle posizioni perdute. Nel febbraio 1916, a causa di una grave malattia, dovette cedere il comando, lasciando la linea del fronte. Rientrò in linea nel maggio dello stesso anno, assumendo il comando della 14ª Divisione operante nel settore di Monfalcone, anche se non in perfette condizioni di salute. Prese parte alla sesta battaglia dell'Isonzo (6-17 agosto), dirigendo personalmente le operazioni che portarono alla conquista della alture vicino a Monfalcone. Al termine delle operazioni, ormai in gravi condizioni a causa della malattia, fu ricoverato all'Ospedale militare di Udine, dove si spense il 25 agosto 1916. Sul letto di morte, il 12 agosto ricevette la promozione a Generale di corpo d'armata per meriti straordinari di guerra, venendo poi decorato motu proprio da S.M il Re Vittorio Emanuele III con la Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.

Le città di Milano, Novara, Roma, Udine e Verona, come anche la sua città natale, Arona, gli hanno intitolato una via, mentre porta il suo nome una caserma dei carabinieri a Vicenza. Nel 1921 la Regia Marina ne ha onorato la memoria intitolandogli uno dei cacciatorpediniere della classe Generale Antonio Cantore.

Onorificenze

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinariaMedaglia d'oro al valor militare
«Sul Carso, comandante di brigata, ferito due volte il 25 luglio 1915 e nuovamente l’8 agosto, volle rimanere alla testa delle sue truppe, che guidò alla conquista di forti trinceramenti nemici, dando continua prova di tenacia e di sprezzo del pericolo. Sul medio Isonzo, comandante di divisione, sebbene in precarie condizioni di salute, lasciò il comando solo allorché dovette farsi operare. Appena in condizioni di reggersi in piedi, chiese ed ottenne di tornare al posto di combattimento; destinato al comando del settore di Monfalcone, lo tenne fino agli ultimi giorni di sua vita; mirabile esempio a tutti del più alto spirito di sacrificio e delle più belle virtù militari. Prode condottiero, valoroso soldato, morì dopo aver consacrato alla Patria anche le estreme energie, solo deplorando di non poter più nulla dare all’Italia ed al suo Re.»
— Altipiano Carsico, Medio Isonzo, Settore di Monfalcone, luglio 1915- agosto 1916.
— 10 gennaio 1917
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinariaMedaglia d'argento al valor militare
«Il 25 luglio 1915, ai margini occidentali dell'altipiano Carsico, nel momento in cui il combattimento si svolgeva più accanito, guidava egli stesso i rincalzi all'attacco. Avendo riportato due ferite, di cui una non lieve al braccio destro, continuava a tenere il comando delle truppe e soltanto a sera, a combattimento ultimato, si recava a farsi medicare, ritornando poi subito alle sue truppe.»
— 24 novembre 1915

Note

Bibliografia

Pubblicazioni

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