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Italy
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Aldo Beolchini
Generale di corpo d'armata e comandante partigiano italiano

Aldo Beolchini

The basics

Quick Facts

Intro
Generale di corpo d'armata e comandante partigiano italiano
Places
Work field
Gender
Male
Place of birth
Parma, Italy
Place of death
Rome, Italy
Age
88 years
The details (from wikipedia)

Biography

Aldo Beolchini
NascitaParma, 26 febbraio 1906
MorteRoma, 29 giugno 1994
Cause della mortenaturale
Dati militari
Paese servito
Forza armataEsercito Italiano
ArmaFanteria
CorpoAlpini
Anni di servizio53
GradoGenerale di corpo d'armata con incarichi speciali
GuerreSeconda guerra mondiale
Campagne
  • Campagna italiana di Grecia
  • Campagna italiana di Russia
BattaglieBattaglia difensiva sul Don
Comandante di
  • 2ª Divisione fanteria "Sforzesca"
  • 4º Corpo d'armata alpino
Decorazioni
  • Medaglia d'Argento al Valore Militare - Campagna Italiana di Grecia
  • Medaglia d'Argento al Valore Militare - Campagna Italiana di Russia
  • Croce di Bronzo al Valore Militare
  • Cavaliere di Gran Croce Ordine al Merito della Repubblica Italiana
  • Presidente del Consiglio Supremo delle FF.AA.
Comando Truppe Alpine
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Aldo Beolchini (Parma, 26 febbraio 1906 – Roma, 29 giugno 1994) è stato un generale e partigiano italiano; ha vissuto 53 anni di carriera militare, dei quali 19 col grado massimo di generale di corpo d'armata.

Biografia

Arruolato come volontario nel 1924 come allievo ufficiale presso la scuola militare di Torino, partecipò alle campagne militari italiane sul fronte greco-albanese e sul fronte russo. In quest'ultima fu in servizio di Stato maggiore al comando della Divisione "Sforzesca" (dal marzo 1942 al febbraio 1943) impegnata nella battaglia sul fiume Don.

Dall'ottobre del 1943 si dedicò alla riorganizzazione militare del fronte partigiano del Comitato di Liberazione Nazionale e del Corpo Volontari della Libertà. Catturato il 7 febbraio del 1944 e detenuto in prigionia nel carcere di San Vittore a Milano, tentò l'evasione in due occasioni per poi essere messo in libertà il 25 aprile 1945.

Al comando del 4º Corpo d'armata di Bolzano (dal giugno 1959 all'aprile 1961) si dedicò al problema altoatesino che sfociò nella Notte dei fuochi (tra l'11 e il 12 giugno 1961) ed alla tutela dell'Alto Adige.

Dal febbraio 1967 al 1969 fu incaricato di condurre la commissione parlamentare d'inchiesta mirata ad indagare sull'attività del SIFAR e del generale De Lorenzo (la Commissione Beolchini).

La relazione finale della commissione fu trasmessa al ministro della Difesa Roberto Tremelloni il 28 marzo 1967 ma secretata a metà dagli omissis apposti, per conto dell'esecutivo (III governo Moro), dal sottosegretario alla Difesa Francesco Cossiga, adducendo il segreto politico-militare. Il testo completo della relazione finale della commissione d`inchiesta ministeriale fu pubblicato nel libro Dossier Sifar.

In occasione della sua scomparsa, il 29 giugno 1994, il presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro ha espresso "commossa solidarietà nel ricordo di un grande servitore dello Stato", che "nell'esercizio dei suoi delicati e altissimi compiti ha sempre operato con assoluto rigore ed indiscussa fedeltà ai maggiori ideali umani e patriottici e rimane come esempio e richiamo per ciascuno di noi".

Incarichi

  • 36º Comandante delle truppe alpine (1959 - 1961)
  • Presidente del Centro alti studi per la Difesa (CASD) (dal 01 luglio 1962 al 19 ottobre 1964)
  • Presidente del Consiglio supremo delle FF.AA.
  • Presidente della commissione parlamentare d'inchiesta sul SIFAR (Commissione Beolchini)
  • Commissario generale alle onoranze ai caduti in guerra (dal 26 febbraio 1969 al 10 giugno 1977)

Onorificenze

Medaglia d'Argento al Valor Militare - Campagna Italiana di Grecia (1941)

Medaglia d'Argento al Valor Militare - Campagna Italiana di Russia (1943)

Croce di Guerra al Valor Militare (1945)

— 16 marzo 1966
— 2 giugno 1960
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