Biography
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Places | Italy | |
Gender |
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Birth | 24 August 1814, Rome | |
Death | 8 February 1865Terni (aged 50 years) |
Biography
Pietro Paolo Quintini (Roma, 24 agosto 1814 – Terni, 8 febbraio 1865) è stato un militare italiano, generale dei Bersaglieri.Fu inviato a partire dal 1861 dal Governo del Regno d'Italia nel Meridione per combattere il brigantaggio e i cospiratori. Famoso per i suoi metodi "spicci", fu inviato nel Meridione per sedare il brigantaggio. Ai suoi ordini anche una colonna militare che durante la rivolta di Castellammare del Golfo (TP) del 1 gennaio 1862, fece fucilare una bambina di appena 8 anni, Angela Romano. Muore a Terni a seguito di un incidente a cavallo.
Biografia
Figlio di Alessio e Maria Grassetti, nacque a Roma il 24 agosto 1814. Iniziò a la carriera militare come cadetto presso l'esercito pontificio. Partecipò ad alcune azioni di guerra, come la difesa di Rieti nel 1931 da parte di rivoltosi avversi allo Stato Pontificio, oppure nella repressione delle rivolte popolari di Cesena dell'anno seguente. Dopo aver sedato ulteriori rivolte nel 1833 e nel 1843 ed essere stato decorato con due medaglie, nel 1848 viene promosso a maggiore, ed inizia a prestare servizio nel 3º Reggimento fucilieri.
Nel 1849, a seguito dei grandi moti del 1848, Roma diventa sede della Repubblica Romana, uno Stato repubblicano guidato da un triumvirato composto da Carlo Armellini, Giuseppe Mazzini ed Aurelio Saffi. In questo periodo Quintini partecipa all'insurrezione, e viene promosso tenente colonnello dell'Armata repubblicana, entrando così nello Stato maggiore repubblicano e partecipando alla difesa di Roma del 24 giugno. A seguito della restaurazione del potere pontificio, chiede di essere dispensato dall'esercito.
Nel 1859, durante la seconda guerra d'indipendenza, si arruolò, con il grado di maggiore, nell'esercito savoiardo, e si distinse per le sue azioni a sostegno del Regno di Sardegna. Dopo la spedizione dei Mille, e l'annessione del Regno delle Due Sicilie al nascente Stato italiano, Quintini fu inviato nel 1961 nell'Italia meridionale al comando del 40º Reggimento fanteria, per sedare il brigantaggio che andava sviluppandosi, essendo nota la sua fama di "specialista" in repressioni. Nel gennaio 1861al comando della Colonna Mobile degli Abruzzi, si rese protagonista di una serie di uccisioni ai danni di chi sospettò essere un reazionario o un simpatizzante della deposta corona corona borbonica.
Successivamente, si distinse ancora per alcuni eccidi ed esecuzioni sommarie ai danni di disertori borbonici, fuorilegge e sbandati vari.
Strage di Castellammare del Golfo
Il 30 giugno 1861, il governo piemontese introdusse negli ex territori del Regno delle Due Sicilie la leva obbligatoria. La norma era molto impopolare fra la popolazione, non solo perché non era abituata all'arruolamento obbligatorio che sotto i Borbone-Due Sicilie non esisteva, ma tra l'altro costringeva i giovani a stare sette anni lontani dalla loro casa, e questo era un grosso problema per tutte quelle famiglie contadine che si sarebbero viste sparire il proprio sostentamento per tutto questo tempo. Il 2 gennaio del 1862, il malcontento sfociò in piena ribellione, e circa 400 giovani capeggiati da due popolani (Francesco Frazzitta e Vincenzo Chiofalo) assaltarono ed eliminarono tutti i simboli e le strutture dei piemontesi, per poi spargersi per la città a caccia dei “Cutrara” , ossia dei galantuomini liberali che detenevano il potere grazie ai legami con il nuovo governo.
Il governo piemontese reagì duramente, inviando due navi da guerra, la pirocannoniera "Ardita", proveniente da Trapani, e il vapore "Monzambano", partito da Palermo con i soldati. A bordo delle due navi vi erano reparti dei Bersaglieri, sotto il comando di Quintano. I soldati piemontesi ebbero facilmente la meglio, ed iniziarono a rastrellare la città e le campagne circostanti in cerca di rivoltosi o fiancheggiatori. Nei rastrellamenti, l'esercito trovò solo un piccolo gruppo di persone nascoste in un casolare di campagna, composto da alcune persone estranee ai fatti. Dovendo trovare dei colpevoli da punire per mostrare le conseguenze di una ribellione, decisero di fucilare il gruppo, tra cui vi era presente anche una bambina, Angela Romano, completamente innocente ai fatti.
Onorificenze
Commendatore dell'Ordine Militare d'Italia | |
— 30 gennaio 1862 |
Ufficiale dell'Ordine Militare d'Italia | |
— 03 ottobre 1860 |
Cavaliere dell'Ordine Militare d'Italia | |
«Per il valore dimostrato nel combattimento di Varese del 26 maggio 1859.» — 12 luglio 1859 |
Medaglia d'oro al valor militare | |
«Per l'intelligenza, l'energia e il valore spiegato nel Circolano e nella Marsica nel respingere combattendo le bande reazionarie.» — 1 giugno 1981 |