Giorgio Morpurgo

The basics

Quick Facts

PlacesItaly
Gender
Male
Birth31 October 1892, Rome, Province of Rome, Lazio, Italy
Death23 December 1938Seròs, Segrià, Ponent, Lleida Province (aged 46 years)
The details

Biography

Giorgio Morpurgo (Roma, 31 ottobre 1892 – Seròs, 23 dicembre 1938) è stato un ufficiale italiano. Volontario durante la guerra di Libia, prese parte come ufficiale volontario anche durante la prima guerra mondiale venendo decorato con tre medaglie di bronzo al valor militare. Avendo subito aggressioni da parte dei social-comunisti durante il biennio rosso aderì al Fascismo.

Col grado di tenente colonnello allo scoppio della guerra civile spagnola chiese di partire volontario per combattere il Comunismo e divenne membro dello Stato Maggiore. Pur di religione cattolica era figlio di israeliti e a causa delle leggi razziali fu richiamato in patria per il congedo "perché di razza ebraica". Prima di partire, chiese di guidare l'ultimo attacco in zona nemica e dopo aver intonato l'inno del PNF "Giovinezza" si lanciò verso le linee avversarie in una missione suicida, trovando la morte. Raccontò in seguito Renzo De Felice che dopo aver ottenuto di poter prendere parte ad un'ultima azione di guerra, "prima che questa avesse inizio, uscì da solo allo scoperto dirigendosi verso le posizioni nemiche, camminando lentamente e senza tener conto delle ingiunzioni a fermarsi che da esse gli venivano rivolte: ferito, continuò ad avanzare sino a che non fu colpito al cuore".

Il suo fu uno dei diversi casi di suicidio avvenuti tra gli ebrei italiani in seguito alla promulgazione delle leggi razziali, anche tra le file dell'esercito. Il regime fascista, nascondendo l'effettiva dinamica dell'episodio, lo insignì della Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.

Onorificenze

Medaglia d'oro al valor militare
«Ufficiale di Stato Maggiore incaricato di una speciale missione nelle prime linee l'assolveva con l'appassionata competenza che aveva prodigata in numerose precedenti battaglie. Giunta l'ora suprema della fanteria, preso dal suo spirito eroico e avvinto dall'onda di entusiasmo che aveva infiammato le truppe, si portava alla testa dei più arditi, incitandoli al canto guerriero di « Giovinezza ». Ripetutamente ferito alle braccia insisteva nel proposito di superare un reticolato ancora intatto finché un'ultima fucilata gli trapassava il cuore, abbattendolo sugli stessi appostamenti nemici.»
— Testa di Ponte di Seros, 23 dicembre 1938

Note

Bibliografia

  • Giovanni Cecini, I soldati ebrei di Mussolini, Mursia, Milano 2008. ISBN 9788842536031
  • Pierluigi Romeo di Colloredo, Frecce nere! Le camicie nere in Spagna 1936-1939, Italia Storica, Genova, 2012.

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