Giacomino Curreno di Santa Maddalena

The basics

Quick Facts

PlacesItaly
Gender
Male
Birth1928, Turin
Death31 March 1945Cuneo (aged 17 years)
The details

Biography

Giacomino Curreno di Santa Maddalena (Torino, 1928 – Cuneo, 31 marzo 1945) è stato un partigiano italiano. Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.

Biografia

Gimmy, così lo conoscevano i partigiani delle "Mauri", era fuggito, poco dopo l'armistizio, dal Reale Collegio "Carlo Alberto" di Torino, dove studiava. Intenzione del ragazzino era di raggiungere il padre, Giuseppe, che sapeva essere alla testa di formazioni partigiane in Val d'Ossola. Non essendo riuscito ad arrivare a destinazione, Giacomino si portò nelle Langhe e si fece accogliere nelle formazioni che portavano il fazzoletto azzurro. Il ragazzo si comportò subito con audacia e si distinse particolarmente negli scontri per l'occupazione di Magliano Alpi. Caduto prigioniero durante un'azione, Gimmy riuscì a fuggire e a tornare dai suoi compagni. Fu nuovamente catturato durante un aspro combattimento fra Carrù e Trinità, mentre stava lanciando l'ultima bomba a mano. In mano al nemico mantenne un contegno fierissimo e affrontò con gran fermezza il plotone d'esecuzione.

Onorificenze

Medaglia d'oro al valor militare
«Volontario sedicenne, accorse tra i primi nelle file partigiane compiendo numerose difficili e rischiose missioni. Catturato dai nazifascisti, messo al muro ed invitato a gridare « Viva la Repubblica » con atto fiero e spavaldo offriva il petto al piombo nemico gridando « Viva il Re! Viva l’Italia! ». L’avversario ammirato da tanto coraggio lo lasciava libero. Ritornato nelle file partigiane, in combattimento contro forze preponderanti tedesche, gareggiava con i suoi compagni finché, esaurite quasi le munizioni, rimaneva volontariamente sul posto per proteggere il ripiegamento della squadra. Il nemico lo catturava con l’arma stretta in pugno e nell’atto di lanciare l’ultima bomba che ancora possedeva. Durante gli interrogatori manteneva contegno fiero e sereno. Dinanzi al plotone di esecuzione moriva da prode, offrendo in olocausto alla Patria la sua giovane vita con la generosità di un bimbo e la fierezza di un vecchio soldato.»
— Cuneo, 31 marzo 1945..

Note

Bibliografia

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