Federico III Fagnani

Italian politician
The basics

Quick Facts

IntroItalian politician
PlacesItaly
wasPolitician
Work fieldPolitics
Gender
Male
Birth8 November 1775, Milan, Italy
Death8 October 1840Milan, Italy (aged 64 years)
Star signScorpio
The details

Biography

Federico III Fagnani (Milano, 8 novembre 1775 – Milano, 8 ottobre 1840) è stato un politico e letterato italiano.

Biografia

Fu figlio di Giacomo II Fagnani e di Costanza Brusati Settala, e fratello di Maria Emily Fagnani Hertford e di Antonietta Fagnani Arese. Studiò a Siena, dove si laureò nel 1794 in giurisprudenza. Partecipò alla vita politica durante il Regno Italico, e fu nominato da Napoleone ciambellano (1805), consigliere di Stato (1807), cavaliere della Corona ferrea, conte dell'Impero e uditore del Consiglio di Stato (1810). Fra il 1810 ed il 1812 fu a Pietroburgo, da cui tornò con due resoconti, le Lettere scritte di Pietroburgo correndo gli anni 1811 e 1812, pubblicate a Milano nel 1812 da Giovanni Pirotta, e le Lettere scritte di Pietroburgo correndo gli anni 1810 e 1811, pubblicate nel 1815 a Milano, nella stamperia di Giovanni Bernardoni, nei quali presagì la disfatta dell'esercito napoleonico.

Coinvolto in intrighi politici, dopo la caduta di Napoleone si dedicò agli studi e alla bibliofilia e, da proprietario terriero, pubblicò anche opere di agricoltura: il Buon governo dei filugelli e delle bigattaje e le Osservazioni di economia campestre fatte nello Stato di Milano. Nel 1822 pubblicò le Riflessioni morali e politiche intorno ad alcune opinioni e teorie dei nostri tempi e nel 1827 una sua traduzione in versi degli Epigrammi di Marziale.

Esperto bibliofilo, raccolse oltre 30.000 volumi (tra cui molte edizioni aldine e cominiane), 4.230 disegni e circa 16.000 incisioni che, lui celibe, lasciò alla Biblioteca Ambrosiana . Lasciò inoltre alla Compagnia di Gesù, terre per quasi 5 milioni del tempo, provocando lo stupito e ironico commento di Vincenzo Gioberti:

«Notissimo è il fatto del Marchese Fagnani avaro, ambizioso, astuto, pizzicante dell’incredulo e dell’ateista, epicureo in morale e politica; [...] Costui, venuto in fine di morte, fece per indotta del conte Mellerio un lascito di cinque sei milioni di lire da rassegnarsi ai Gesuiti per fondare loro case e collegi con grave danno degli eredi naturali.»

Alle due sorelle spettò comunque in eredità la ragguardevole cifra di 3 milioni.

Bibliografia

  • Guido Fagioli Vercellone, Fagnani Antonietta, in «Dizionario Biografico degli Italiani», IVL, Roma, Istituto della Enciclopedia italiana
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