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is | Politician | |
Work field | Politics | |
Gender |
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Death | 1697 |
Biography
Diego d'Avalos (... – 1697) è stato un militare e politico italiano.
Diego d'Avalos, 1º principe di Isernia nacque da Innico III d'Avalos e di Isabella d'Avalos nel secondo decennio del sec. XVII. Per legato ottenne nel 1632, alla morte del padre il feudo di Padula. Cedette in seguito, nel 1646 tale feudo alla certosa di Padula, rappresentata dal dr. Pietro Ferro, per la somma di 60000 ducati. Dopo aver acquistato nel 1644 la città di Isernia dal duca di Montenero Carlo Greco, per la somma di 28000 ducati, richiese ed ottenne il titolo di "principe di Isernia" (creato per lui ex novo). Sposò il 12 febbraio del 1645 Francesca Carafa della Roccella, dalla quale ebbe tre figli: Isabella, Ferdinando Francesco, 12º marchese di Pescara, principe di Francavilla e gran camerario del Regno (premorto al padre), e Cesare Michelangelo, 14º marchese di Pescara, 8º marchese del Vasto e Grande di Spagna.
Esplosa la rivolta di Masaniello nell'estate del 1647, Diego d'Avalos assieme al fratello Ferdinando Francesco unirono le loro forze per contrastare il propagarsi della rivolta nei loro feudi. In seguito alla deposizione di Masaniello e alla costituzione dell'effimera Serenissima Monarchia Repubblicana di Napoli capeggiata dal Duca di Guisa e da Gennaro Annese, i due fratelli si diressero con i loro armati (in totale 190 cavalieri e 220 fanti) ad Aversa, dove si andavano concentrando le forze lealiste. Partecipano agli scontri di Nola, Secondigliano, Caivano, sino alla definitiva liquidazione della Repubblica napoletana.
La fase successiva della vita di Diego d'Avalos è caratterizzata dall'acquisizione di dignità e feudi. Tra questi i più importanti furono i marchesati di Vasto (dal 1665) e Pescara (dal 1687). Nel 1666 fu inoltre confermato nel governo di Ischia e del suo castello. Il 12 dicembre 1682 acquistò la terra di Montenero e il casale di Montelateglia. Il marchese del Carpio lo accusò nel 1684 di condurre nelle sue terre pratiche di contrabbando e di favorire il banditismo. Morì il 4 marzo 1697.
Bibliografia
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- A. Valori, "Condottieri e generali del Seicento", Roma 1943, p. 106.