Diego Avarelli

Italian magistrate
The basics

Quick Facts

IntroItalian magistrate
PlacesItaly
wasMagistrate
Work fieldLaw
Gender
Male
Birth18 February 1867, Crotone, Province of Crotone, Calabria, Italy
Death25 November 1939Rome, Province of Rome, Lazio, Italy (aged 72 years)
Star signAquarius
The details

Biography

Diego Avarelli (Crotone, 18 febbraio 1867 – Roma, 25 novembre 1939) è stato un magistrato italiano.

Biografia

Nasce a Cotrone (oggi Crotone) da Gennaro Avarelli e da Donna Rachele Barone, il 18 febbraio 1867. Il padre, funzionario borbonico della Provincia di Calabria Ulteriore Seconda prima, gestore di alcune esattorie in Calabria poi, era membro di una ricca e nota famiglia di Crotone, affermatasi in detta città già tra la fine del Seicento e l'inizio del Settecento. Ancora oggi nel centro di Crotone è visibile il palazzo che appartenne alla famiglia, conosciuto come Palazzo Avarelli. Gennaro Avarelli, che fu anche consigliere anziano del Comune della sua città, ricoprendo l'incarico di sindaco facente funzioni nel 1875, sposò in seconde nozze la figlia dell'avvocato Don Giovanni Battista Barone, patrizio di Tropea.

Diego nasce così in una famiglia agiata e numerosissima, con 13 fratelli e sorelle. Le disponibilità economiche della famiglia gli permettono di condurre seri ed approfonditi studi. Segue una breve esperienza militare, nel corso della quale, con Regio decreto del 19 ottobre 1889 è nominato sottotenente di complemento dell'esercito permanente.

Nel 1890 perde il padre e qualche anno più tardi raggiunge il fratello, Francesco Avarelli, che si era trasferito a Roma. Qui il fratello aveva già ottenuto un impiego presso la Corte dei Conti. È forse ciò che lo spinge a cercare di accedere alla Corte dei Conti, e nel 1893 ci riesce ed entra come volontario. Presto anche la madre con le sorelle e i fratelli più piccoli si trasferiscono nella capitale del Regno.

Nel 1902 contrae matrimonio con Amelia Scarlatti, appartenente ad una famiglia benestante di origini fiorentine. Nei primi anni di matrimonio si trasferisce nel palazzetto che la famiglia della moglie possedeva nel rione Castro Pretorio. Lì nasceranno i loro tre figli: Gennaro, Antonia e Walter Avarelli.

È stato grande appassionato di giochi di carte, in particolare amava intrattenersi al Circolo della Stampa di Roma a giocare a poker. La passione del poker e delle carte in generale si estese presto all'intera famiglia, compresa la figlia Antonia. Purtroppo il gioco di carte fu anche la causa principale che lo portò a perdere gran parte delle sue sostanze. Leggendaria è rimasta quella sera in cui, con una sola partita a poker, perse un intero palazzetto che possedeva nei pressi di piazza Vescovio.

Muore a Roma il 25 novembre del 1939 e la salma viene tumulata nel cimitero del Verano.

Carriera

Nominato Volontario nel dicembre del 1893, Diego lavora presso la Corte dei Conti fino al collocamento a riposo, avvenuto il 18 febbraio del 1937. Le sue capacità intellettive e organizzative gli permettono di condurre una splendida carriera, contrassegnata di riconoscimenti ed onorificenze. Nel 1918 Mario Cermenati, sottosegretario all'Assistenza Militare e alle Pensioni di Guerra, rivolgendosi al Presidente della Corte dei Conti, additava il Diego Avarelli come meritevole di conseguire la promozione a Capo Sezione di prima classe. Così parlava il sottosegretario dell'Avarelli:

« Non solo possiede attitudini specialissime in sommo grado, ma è altresì profondo conoscitore della legislazione e della giurisprudenza che si è andato formando in materia (parla della liquidazione delle pensioni privilegiate di guerra). Questo funzionario, di lucida mente e di agile intelletto, ha dimostrato nella diuturna sua fattiva opera qualità di provetto organizzatore, prontezza nel decidere, energia e tatto nel disporre, e gli va data lode incondizionata per aver saputo in breve tempo provvedere al perfetto funzionamento del servizio affidatogli. »

Le note capacità dell'Avarelli portarono il presidente dell'Ente Autonomo portuale di Crotone a richiedere che venisse messo a disposizione dell'Ente stesso per la costituzione dei relativi uffici amministrativi e contabili. La richiesta, inoltrata nel 1920, fu «raccomandata da autorevoli Parlamentari», ma ricevette risposta negativa.

Altre note di merito sono pronunciate in piena epoca fascista, dal generale Attilio Teruzzi, capo di stato maggiore della M.V.S.N.. In vista della costituzione di una Cassa Pensioni per gli Ufficiali della Milizia, Teruzzi così scriveva al Presidente della Corte dei Conti senatore Gino Gasperini:

« Per approntare il lavoro preparatorio, specie nella parte tecnica, dovrò nominare una Commissione nella quale vorrei includere il Consig. Comm. Avarelli che già altre volte ebbe a darci un apprezzato contributo di specifica competenza e di esperienza. »

Riportato quanto scritto dal gerarca fascista è bene specificare che Diego Avarelli non fu fascista. Sebbene abbia ricoperto importanti incarichi nel corso del ventennio fascista, è bene evidenziare come già prima dell'avvento del fascismo, l'Avarelli si fosse contraddistinto per merito, ricevendo incarichi e onorificenze. Non si iscrisse al Partito Nazionale Fascista se non il 29 ottobre del 1932. Ciò non vuol dire che tutte le sue frequentazioni fossero lontane dalla politica del partito, tanto più che il figlio di sua nipote Anna, Titta Madia, era un noto avvocato e giornalista fascista.

Con Regio decreto del 15 febbraio del 1937-XV Diego Avarelli fu collocato a riposo dal 18 febbraio 1937 per raggiunti limiti di età col titolo ufficiale onorifico del grado di Presidente Della Corte dei Conti.

Pubblicazioni

  • L'analfabetismo e l'azione dello Stato. Rivista pedagogica (RP), III, marzo 1910, pp. 237–246.
  • Il monte pensioni degli insegnanti elementari - note alla Legge (Testo Unico) 31 gennaio 1909, n. 97. Società Ed. Dante Alighieri, Segati e C., 1910
  • La causa di servizio nella pensione privilegiata normale. Rivista della Corte dei Conti, pagg. 121-128, 1932.
  • Il nuovo ordinamento del servizio di liquidazione delle pensioni. Rivista della Corte dei Conti, pagg. 1-9, 1934.

    Onorificenze

    Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia
    — Roma, 13 settembre 1914
    Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia
    — Roma, 9 giugno 1918
    Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia
    — Roma, 30 marzo 1919
    Grande ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia
    — Roma, 17 aprile 1930
    Cavaliere di gran croce dell'Ordine della Corona d'Italia
    «In occasione del collocamento a riposo per anzianità di servizio»
    — Roma, 15 febbraio 1937
    Cavaliere dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
    — Roma, 26 gennaio 1919
    Ufficiale dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
    — Roma, 4 giugno 1931
    Commendatore dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
    — Roma, 4 febbraio 1935
    Grande ufficiale dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
    — Roma, 2 novembre 1936

    Note

    Bibliografia

    • Gazzette Ufficiali del Regno d'Italia:
      • n. 179 del 1915;
      • n. 269 del 1930;
      • n. 86 del 1937;

    Collegamenti esterni

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