Antonio Cavarzerani

Italian soldier
The basics

Quick Facts

IntroItalian soldier
PlacesItaly
wasSoldier
Work fieldMilitary
Gender
Male
Birth1914, Udine, regional decentralization entity of Udine, Friuli Venezia Giulia, Italy
Death15 March 1941 (aged 27 years)
Awards
Gold Medal of Military Valour 
The details

Biography

Antonio Cavarzerani (Udine, 1914 – Quota 1143 di M. Golico, 15 marzo 1941) è stato un militare italiano, decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale.

Biografia

Nacque a Udine nel 1914, figlio di un Costantino, generale degli alpini, e Clementina Nicolausig. Dopo aver frequentato la scuola la Scuola allievi ufficiali di complemento di Bassano, nel 1937 venne nominato sottotenente dell'arma di fanteria, in forza nell'8º Reggimento alpini. Assegnato al Battaglione alpini "Tolmezzo", fu posto in congedo nel febbraio del 1938. Richiamato in servizio attivo nel marzo del 1939, partecipò con il battaglione alpini "Tolmezzo", all'occupazione dell'Albania. Rientrato in Italia nel luglio seguente e mandato in licenza straordinaria, riprese gli studi interrotti presso l'Università di Padova dove, nel 1940, conseguì la laurea in giurisprudenza. Dopo l'entrata in guerra del Regno d'Italia, il 10 giugno 1940, ottenne di essere richiamato in servizio e nel gennaio 1941 ritornò in Albania con l'VIII Battaglione complementi. Giunto sul fronte greco-albanese rifiutò l'assegnazione ad un comando di grande unità, e volle ritornare in servizio nel battaglione alpini "Tolmezzo". Ferito gravemente all’addome da una raffica di mitragliatrice il 9 marzo 1941 a quota 1143 di M. Golico, decedette presso l'ospedale da campo 628 sei giorni dopo. Fu insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.

Onorificenze

Medaglia d'oro al valor militare
«Volontario di guerra, sempre primo ad ogni impresa difficile e rischiosa, già distintosi in aspri combattimenti per ardimento e valore, nel corso di una durissima azione, assolveva volontariamente delicate e pericolose missioni, attraversando zone intensamente battute dall’artiglieria e dalle armi automatiche nemiche. Durante aspro combattimento, verificatasi una pericolosa infiltrazione nemica, assumeva volontariamente il comando di un reparto di formazione e si lanciava a fronteggiare l’avversario. Ripetutamente attaccato da forze preponderanti, resisteva con incrollabile tenacia e contrassaltava il nemico alla testa dei propri uomini, rimanendo mortalmente ferito. Conscio della prossima fine, con sublimi parole di fede e di amor patrio, continuava ad incitare i suoi alpini alla lotta e si diceva lieto di aver potuto compiere fino all’estremo sacrificio il proprio dovere di soldato. Fulgido esempio di elevato sentimento del dovere e di elette virtù militari. Quota 1615- Quota 1143 di M. Golico (Fronte greco), 27 febbraio -9 marzo 1941
— Regio Decreto 8 agosto 1942.

Bibliografia

  • Andrea Bianchi e Mariolina Cattaneo, Il Labaro, Roma, Associazione Nazionale Alpini, 2011.
  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valore Militare, Le medaglie d'oro al valor militare volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 588.
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