Alberto Verdinois

Italian soldier
The basics

Quick Facts

IntroItalian soldier
PlacesItaly
wasSoldier
Work fieldMilitary
Gender
Male
Birth29 February 1892, Trapani, Free Municipal Consortium of Trapani, Sicily, Italy
Death28 October 1915Settsass, Italy (aged 23 years)
Star signPisces
Awards
Gold Medal of Military Valour 
The details

Biography

Alberto Verdinois (Trapani, 29 febbraio 1892 – Settsass, 28 ottobre 1915) è stato un militare italiano, decorato di Medaglia d'oro al valor militare alla memoria durante la prima guerra mondiale.

Biografia

Nato in Sicilia da famiglia napoletana, più tardi trascorse l'infanzia a Roma (dopo un breve periodo a Palermo e a Napoli), dove frequentò le scuole, avviandosi alla carriera delle armi, attraverso la Scuola militare di Roma (all'epoca Collegio Militare) e l'Accademia militare di Modena (all'epoca Scuola militare), dalla quale uscì sottotentente dell'82º Reggimento Fanteria.

Nel maggio del 1915 si trovava a Conegliano e partecipò, quindi, alle prime operazioni di guerra, nell'alto Cordevole, sfidando più volte la morte che lo colse durante un'ardita operazione. Per il coraggio dimostrato meritò la Medaglia d'Oro, concessa con d. l. 13 novembre 1916.

Una via a Palermo, una a Trapani, una via e una lapide a Napoli, il Cimitero di guerra di Livinallongo del Col di Lana presso il castello di Andraz portano il suo nome.

Lettera alla madre

Fu attribuita a Verdinois una lettera scritta alla madre Sofia poco prima della sua morte.

«Cara madre, La fede nella vittoria finale delle nostre armi è grandissima nei soldati e negli ufficiali, perché siamo certi di essere ben guidati e bene organizzati; siamo certi di essere forti. Ma è anche certo che le vittorie non si acquistano se non a caro prezzo. Conosco il mio temperamento facile ad esaltarsi, ad entusiasmarsi. Chi sa che non sia una vittima fra le tante che ne farà la guerra? E se così fosse, perché rattristarsi? Perché disperarsi? Ah, no, cara madre! Se ti accadrà di leggere fra le colonne di un giornale o fra le liste funebri che tuo figlio Alberto è morto combattendo, no, non piangere; pensa che era quello il suo dovere di cittadino e di soldato; pensa che quella è la morte degna di ogni italiano; pensa che tuo figlio è felice perché, in un sublime momento di attaccamento al dovere ed alla Patria, ha saputo suggellare con la morte sul campo di battaglia la sua giovine vita.»

Onorificenze

Medaglia d'oro al valor militare
«Con intrepida energia, benchè ferito da una scheggia di bomba a mano, tenne saldo il suo plotone presso i reticolati avversari, sotto l’infuriare dell’improvviso ed intenso fuoco del nemico; sostituì immediatamente, sui reticolati stessi, tre vedette cadute; fece compiere ripetutamente il brillamento di tubi esplosivi e mantenne, per tutta la notte, la difficile posizione cooperando, il mattino seguente, all’assalto delle posizioni avversarie. In altra circostanza, trovandosi senza comando di truppa, perchè adibito ad altro incarico, e avendo saputo che un Battaglione era rimasto quasi privo di ufficiali, insistentemente chiese l’autorizzazione di assumere il Comando di qualche reparto del Battaglione stesso. Ottenutala, attraversava un tratto di terreno battuto da ogni sorta di proiettili ed accorreva presso i reticolati nemici. Assunto ivi il comando di una Compagnia, ritto sotto le raffiche del fuoco, con la voce e con l’esempio, animò i dipendenti all’attacco. Colpito una prima volta, non si curò della ferita, ma con maggior lena e ardimento lanciò la truppa in avanti. Ferito una seconda volta gravemente, rifiutò qualsiasi assistenza, e sempre gridando: "Avanti"!, e avanti spingendosi egli stesso, colpito una terza volta mortalmente, cadde per non più rialzarsi. Fulgido esempio di virtù militari. Settsass, 24-28 ottobre 1915
— Guerra 1915-18

Bibliografia

  • Confederazione fascista dei professionisti e degli artisti, Dizionario dei Siciliani Illustri, Palermo, F. Ciuni Libraio, 1939.
  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le medaglie d'oro al valor militare volume 1 (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 122.
  • Maurizio Malan (a cura di), Lettere dal fronte, s.l. (ma stampato a Perugia, presso la Grafica di Salvi e C.), s.n., 1969, p. 23.
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